Ieri mattina, 27 giugno, a Roma UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) ha premiato con il logo Welcome 167 aziende che hanno inserito professionalmente 9300 persone rifugiate nel 2022 e, con il logo WeWelcome 51 cooperative, onlus, fondazioni, associazioni di categoria, sindacati, servizi per il lavoro ed enti locali che, a vario titolo, si sono impegnati per favorire l’inclusione nel mercato del lavoro dei richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale.
Tra le aziende a cui è stato attribuito il logo Welcome ci sono due imprese della provincia di Viterbo: Po.Ge.Ma/Gelart di Viterbo e Fornace Cotto Antico di Acquapendente. Le candidature delle due imprese sono state avanzate da Arci Solidarietà Viterbo SRL Impresa Sociale sulla base di un rapporto di preziosa collaborazione che è stato il presupposto dell’importante riconoscimento. Ad Arci Solidarietà Viterbo è stato attribuito il logo WeWelcome. I riconoscimenti, ottenuti grazie al lavoro di Arci Solidarietà Viterbo, di tessitura di collaborazioni con aziende ed enti locali finalizzate all’integrazione di persone rifugiate, sono i primi e unici assegnati nella provincia di Viterbo e rappresentano i primi nodi della rete che l’UNHCR vuole realizzare.
Il progetto Welcome. Working for refugee integration, nato sette anni fa e sostenuto dal Ministero del Lavoro, da Confindustria e da Global Compact Network Italia, è giunto quest’anno alla sua quinta edizione e rappresenta oggi un modello vincente che mette insieme una pluralità di attori, dalle imprese, alle associazioni della società civile, dalle associazioni di categoria agli Enti Pubblici. Il modello si basa sull’incontro tra le esigenze di recruiting delle imprese e le capacità di individuazione dei profili, di orientamento e di accompagnamento al lavoro delle organizzazioni della società civile; in cinque edizioni il logo è stato assegnato a più di 500 aziende che hanno promosso più di 22.000 percorsi di inclusione lavorativa. L’UNHCR, attraverso il programma Welcome vuole inoltre cogliere la sfida di costruire i primi corridoi lavorativi, canali di ingresso legali per i lavoratori rifugiati, introdotti di recente nella normativa.
Il lavoro rappresenta per le persone rifugiate un importante strumento di integrazione sociale, di indipendenza e di sviluppo della propria autonomia. «Il mondo delle aziende – afferma Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino – in piena sintonia con lo spirito del Global Compact, è sempre più pronto a svolgere un ruolo attivo nel promuovere i percorsi di integrazione ed è ormai pienamente consapevole che i rifugiati portano con sé talenti e abilità che generano sviluppo economico a beneficio di tutta la comunità».