La maggioranza consiliare ricorda che il trasferimento del servizio idrico è stato imposto dalla Regione e che è stato comunicato con trasparenza
L’amministrazione comunale di Vitorchiano vuole mettere in guardia i cittadini dalle menzogne della minoranza consiliare sul passaggio a Talete della gestione del servizio idrico. Il trasferimento è stato imposto dalla Regione Lazio e ora si assiste allo sciacallaggio politico da parte di chi, a differenza della maggioranza, non ha nemmeno votato compattamente contro durante il consiglio comunale del 27 maggio 2022, quando è stata ribadita ancora una volta una posizione forte e contraria all’ingresso in Talete.
Spiace quindi evidenziare come si stia facendo circolare la notizia falsa circa un passaggio a Talete che sarebbe avvenuto senza alcuna informazione né comunicati. Certamente è ancora più grave è che a tale gioco si stia prestando anche una nota associazione del territorio, a questo punto palesemente e dolosamente strumentalizzata. L’amministrazione si dovrà difendere nelle sedi deputate per sostenere il buon nome del Comune di Vitorchiano.
Infatti è sufficiente concentrarsi su una ricerca tra la metà del 2022 e l’inizio del 2023 per trovare facile evidenza sia delle comunicazioni diffuse sia della buona fede dell’ente contro la malafede di chi, evidentemente, non ha a cuore questo territorio. Sono infatti numerosi gli articoli sui giornali cartacei e online e i post che riportano il trasparente resoconto dei fatti e degli atti a cui tutto il Comune è stato obbligato in seguito al commissariamento subito da parte della Regione Lazio. Peraltro, le informazioni sul nuovo gestore e sui numeri da contattare in caso di necessità sono state da tempo pubblicate anche sul sito istituzionale del Comune.
Si ricorda che la scorsa estate nelle piazze, con l’amministrazione a raccogliere le firme raccontando in modo trasparente quanto stava accadendo, non c’era alcun consigliere di minoranza il cui supporto sarebbe stato gradito e utile anche solo per l’organizzazione dei gazebo. Il dolo a questa surreale accusa nasce anche dalla cattiva fede di chi, in consiglio comunale, ha anche ricevuto rassicurazione circa una comunicazione puntuale, tramite una lettera che sarà presto recapitata a ogni domicilio per raccontare tutta la storia documentata.