Nel pomeriggio di ieri due napoletani ventenni sono stati arrestati in flagranza di reato, a Viterbo, dal personale della polizia di stato della Questura, per tentata truffa ai danni di una donna di 82 anni. In particolare, nella tarda mattinata precedente la signora ha ricevuto la telefonata, tipica in questi casi, del falso incidente stradale in cui era rimasto vittima un familiare.
L’uomo al telefono, presentatosi come maresciallo dei carabinieri, prima ha raccontato che il figlio della donna aveva provocato un incidente e poi le ha passato un altro interlocutore, qualificatosi come un sedicente avvocato, il quale le ha chiesto di pagare una somma di denaro di almeno 5mila euro per risolvere velocemente la situazione. La donna, che aveva visto qualche giorno prima sul programma televisivo “la vita in diretta” un servizio sulle truffe agli anziani, ha capito di essere stata individuata come potenziale vittima e così, alla richiesta dei truffatori di contare al telefono il denaro disponibile, ha preso un’agendina e sfogliandola pagina per pagina ha fatto finta di contare i soldi, facendo credere ai due malfattori di essere riusciti a carpirne la buona fede, tanto da riuscire ad ottenere uno sconto dopo aver riferito loro di avere a portata di mano soltanto la metà della somma.
Una volta finto di acconsentire a ricevere il collaboratore del sedicente avvocato per consegnargli quanto pattuito, la donna ha chiamato il numero unico di emergenza 112 e ha raccontato tutto agli operatori della sala operativa della questura di Viterbo. A quel punto è stato allertato il dispositivo di controllo del territorio e avviata l’attività investigativa degli agenti in borghese della squadra mobile diretta dal dott. Emanuele Vaccaro. L’appostamento ha permesso di individuare e poi di catturare sia il giovane che si era presentato di fronte all’abitazione, citofonando insistentemente alla signora, sia il complice che lo stava aspettando in auto poco distante il quale, vistosi scoperto, ha tentato di darsi alla fuga, ma è stato subito bloccato in sicurezza da una volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, diretto dal dott. Riccardo Bartoli.
I due giovani sono stati arrestati e tradotti presso il carcere di Viterbo, a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa del processo per direttissima che avrà luogo domani mattina. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se gli stessi siano responsabili di altre truffe in questo territorio.
Rimane alta l’attenzione da parte della questura di Viterbo sul fastidioso fenomeno delle truffe con l’organizzazione di mirati incontri dedicati agli anziani e ai loro accompagnatori. In caso di qualsiasi dubbio il consiglio è quello di allertare con immediatezza le forze di polizia.