L’assessore Antoniozzi ringrazia la figlia del baritono viterbese Gloria
“Ci tengo molto a ringraziare la generosità della signora Gloria Ricci, che non ha esitato un attimo a concedere ai cittadini viterbesi la possibilità di vedere esposti nel foyer del Teatro dell’Unione i cimeli della gloriosa carriera di suo padre”.
Con queste parole l’assessore alla cultura e all’educazione Alfonso Antoniozzi saluta l’ingresso dei materiali storici riguardanti la vita teatrale del baritono Fausto Ricci nelle nuove bacheche espositive di cui l’assessorato alla cultura e all’educazione ha dotato il foyer dello storico teatro cittadino.
“Dopo l’apposizione della targa voluta dall’Associazione XXI Secolo – continua l’assessore – era un mio sogno raccontare qualcosa di più alla città di questo nostro illustre artista. La sensibilità della signora Gloria, che si è fatta avanti mettendo a disposizione i materiali d’archivio in suo possesso, è molto più di quanto avessi osato sperare”.
Nel foyer, visitabile previo acquisto del biglietto unico Mu.Vi, gratuito per i residenti, si potranno ammirare, tra l’altro, fotografie di scena del maestro Ricci insieme a locandine di stagioni liriche che lo hanno visto protagonista e alcuni autografi di celebri personalità della musica del secolo scorso, tra cui Giacomo Lauri Volpi e Pietro Mascagni.
L’iniziativa si innesta nel progetto “Genius Loci” con cui l’assessorato alla cultura intende raccontare e mantenere viva la presenza di tutti quei concittadini che nel tempo hanno contribuito e contribuiscono alla creazione dell’identità della città, proseguendo il percorso segnato fin qui dalla mostra delle opere di Aldo Pennello, dalla collocazione degli studi di Alfonso Talotta nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, dalla personale fotografica di Sabrina Manfredi, dalla pubblicazione del libro sulla baronessa Hubner, dalla mostra “Lo Spazio Narrato” che raccontava il percorso scenografico di Publio Muratore e che proseguirà il 18 aprile con la personale fotografica di Susanna Marcoaldi prevista negli spazi del Museo dei Portici.