A Viterbo, nella notte scorsa, due giovani pregiudicati sono stati arrestati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale dopo una lite scoppiata in Piazza del Plebiscito. L’intervento congiunto del N.O.R. – Sezione Radiomobile, della Stazione di Viterbo e della Squadra Volanti della Questura ha permesso di gestire una situazione potenzialmente pericolosa.
L’aggressione dei due giovani agli agenti intervenuti è stata gestita con grande professionalità e determinazione. Nonostante le ferite riportate durante l’operazione, gli agenti hanno continuato a svolgere il loro dovere con coraggio e senso del dovere, dimostrando il costante impegno dei carabinieri per garantire la sicurezza pubblica.
L’utilizzo di misure drastiche come lo spray al peperoncino e il taser è stato necessario per fermare i due giovani fuori controllo, evitando conseguenze più gravi. Gli agenti hanno saputo gestire la situazione con tempestività, evitando che la situazione degenerasse ulteriormente.
La pronta risposta delle forze dell’ordine e la collaborazione tra le diverse unità coinvolte hanno dimostrato quanto sia importante il lavoro quotidiano dei carabinieri e della Polizia di Stato per mantenere la sicurezza e l’ordine pubblico. L’Autorità Giudiziaria è stata informata dell’accaduto e i procedimenti sono in corso per documentare l’intervento e le azioni intraprese.
Questo episodio sottolineano l’importanza del ruolo dell’operato delle forze dell’ordine nella tutela della comunità e del loro costante impegno nel garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Un plauso va quindi agli operanti che, nonostante le difficoltà e le aggressioni subite, hanno dimostrato grande professionalità e dedizione al servizio della collettività che solo dall’inizio di questo anno ha visto le forze dell’ordine in prima linea nel fronteggiare la crescente violenza nelle vie del centro storico.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva