Lav: dal Trentino all’Abruzzo orsi vittime del clima nazionale di odio, siamo già al lavoro per depositare la denuncia contro il responsabile del vile assassinio. Chiediamo perizia balistica per ricostruire con esattezza i fatti e autopsia dell’orsa presso il centro di referenza per la medicina forense veterinaria di Grosseto.
L’orsa Amarena è stata uccisa.
L’animale simbolo della possibile convivenza pacifica tra umani e orsi è caduta sotto il piombo di un fucile imbracciato da una persona che sarebbe già stata identificata, stando alle notizie diffuse dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Non è noto il motivo del gesto che avrebbe mosso la mano assassina, a compiere un delitto così efferato, reso ancora più grave perché Amarena era stata avvistata pochi giorni fa accompagnata dai suoi cuccioli.
“Il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise è stato portato sempre come esempio della convivenza pacifica tra umani e orsi– dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – e quanto accaduto la scorsa notte per mano di un singolo è il frutto esemplare della mentalità di dominio umano nei confronti della fauna selvatica”.
Il clima d’odio creato dalla politica nazionale e dai Presidenti delle Province autonome nei confronti di tutti gli animali selvatici e in particolare degli orsi trentini è il primo responsabile della morte di Amarena. Governatori che demonizzano quotidianamente questi animali davanti agli occhi dei cittadini, millantando uccisioni e trasferimenti di massa, e si rifanno sempre e solo a cacciatori e fucili per la “gestione” della fauna selvatica non fanno altro che legittimare implicitamente questa barbarie.
Avere soffiato sul fuoco delle legittime preoccupazioni dei cittadini in Trentino, creando due fazioni, una pro e una contro gli orsi, ha avuto un riverbero nazionale e ora è Amarena ad averne fatto le spese, vittima di un atto vigliacco e crudele.
“Il nostro primo pensiero va ai cuccioli di Amarena e alle loro possibilità di sopravvivenza, sosterremo il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise con ogni mezzo possibile – conclude la LAV – il nostro ufficio legale è già al lavoro per depositare la denuncia e non molleremo fino a che il responsabile del vile assassinio non sarà condannato con una pena esemplare. Chiediamo perizia balistica per ricostruire con esattezza i fatti e autopsia dell’orsa presso il centro di referenza per la Medicina Forense veterinaria di Grosseto.”
Il 16 settembre, vigilia dell’apertura della stagione venatoria, saremo a Trento per protestare contro il più grande attacco mai sferrato contro la fauna selvatica. Invitiamo tutti a partecipare affinché nessun orso, lupo, o animale selvatico sia più vittima di una politica incapace di favorire la convivenza pacifica.
Valentina Faraone
Responsabile Ufficio Stampa