La prima: chiedere ed ottenere l’intervento della magistratura per far cessare la violazione dell’articolo 11 della Costituzione da parte del governo italiano.
La seconda: bloccare con l’azione diretta nonviolenta la produzione e la fornitura di armi assassine che alimentano la guerra.
La terza: costruire una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo per le elezioni europee del 2024.
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Sono tre cose che ci sembrano necessarie per contrastare concretamente la guerra.
Naturalmente occorre anche continuare a soccorrere, accogliere, assistere le vittime della guerra, di tutte le guerre, di tutte le violenze.
Naturalmente occorre anche continuare ad inviare aiuti umanitari ovunque essi occorrano per salvare le vite.
E naturalmente occorre anche continuare a sostenere gli oppositori e le oppositrici alla guerra in Bielorussia, Russia e Ucraina, come ovunque nel mondo.
Ma decisive ci sembra che siano queste tre cose che proponiamo da tempo: far cessare la violazione dell’articolo 11 della Costituzione; bloccare la produzione e la fornitura di armi; costruire una lista nonviolenta per le imminenti elezioni europee.
Tante altre iniziative di pace realizzate in Italia in questi due anni, pur benemerite, ci sembra siano restiate pressoche’ meramente simboliche e fondamentalmente subalterne, astratte e quindi ininfluenti, per quanto sincere e benintenzionate.
Chi non concorda che la guerra sia un male? Ma quel che occorre e’ contrastare realmente la guerra: con la nonviolenza.
Chi, se non chi vive in Italia, deve far cessare la fornitura di armi che alimentano la guerra da parte dell’Italia? E’ possibile, con l’azione diretta nonviolenta.
Il governo italiano che ha gettato follemente e criminalmente il nostro paese nella guerra, ha agito e sta agendo illegalmente, fuori e contro la Costituzione. E’ necessario costringerlo a recedere da questo delittuoso delirio e da questa scellerata scempiaggine. Come? Ottenendo l’intervento della competente magistratura che riconosca e sanzioni l’incostituzionalita’ di questa partecipazione alla guerra e alle stragi di cui essa sempre e solo consiste.
L’Unione Europea, totalmente prostituitasi a quell’organizzazione terrorista e stragista che e’ la Nato, e’ criminalmente coinvolta nella guerra e la sua disumana politica guerriera fa il paio con la sua abominevole politica razzista e neocolonialista. Tra pochi mesi si vota per il rinnovo del Parlamento Europeo. E’ o non e’ necessario portare nel Parlamento Europeo le ragioni della pace e della dignita’ umana? E come si puo’ farlo se non promuovendo una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo? Le forze politiche italiane almeno nominalmente non fasciste attualmente presenti nel parlamento Europeo sono infatti tutte schierate su posizioni guerriere e/o razziste: votare per esse significa farsi complici della guerra e/o del razzismo. Una lista rigorosamente nonviolenta per la pace e contro il razzismo ci sembra semplicemente indispensabile.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Con la legge che salva le vite, contro la guerra che le vite sopprime.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo