Il Teatro dell’Unione di Viterbo, accanto al cartellone di prosa, presenta la stagione di danza, in programma dal 5 ottobre al 23 marzo.
Anche la stagione di danza del Teatro dell’Unione nasce dalla ormai consolidata collaborazione tra il Comune di Viterbo e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio. In cartellone quattro spettacoli che spaziano dal balletto classico a quello contemporaneo. Il 5 e 6 ottobre, il Balletto di Roma con C’Era Una Volta Cenerentola, coreografia e regia Fabrizio Monteverde, il 15 novembre, Vivaldiana, una coproduzione internazionale tra Spellbound, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg e Orchestre de Chambre de Luxembourg, il 7 dicembre, Bolero|Ballade, coreografie di Michele Merola, Emanuele Soavi per Bolero e coreografie di Mauro Bigonzetti ed Enrico Morelli per Ballade e, infine, il 23 marzo, White Out, creazione, direzione e coreografia di Piergiorgio Milano.
Il programma nel dettaglio:
sabato 5 ottobre ore 21:00
domenica 6 ottobre ore 18:00
C’ERA UNA VOLTA CENERENTOLA
con la partecipazione di Marisol Castellanos nel ruolo di Cenerentola
coreografia e regia Fabrizio Monteverde
musiche Georg Friedrich Händel
scene Fabrizio Monteverde
produzione Balletto di Roma
Nel nuovo riallestimento di Fabrizio Monteverde non cambiano l’atmosfera, il sapore, l’ambientazione e i valori di una preziosa coreografia del repertorio del Balletto di Roma. Si percepisce, nei brividi di Händel, una malinconica tristezza che caratterizza anche il tempo presente, svelata dalle angosce dei soprusi familiari, patriarcali e di genere. Secondo Monteverde, quella di Cenerentola è una storia apparentemente semplice: rivalità tra sorelle, desideri inespressi che finalmente si realizzano, la virtù premiata anche se vestita di stracci, la punizione per i malvagi e gli sfruttatori. In realtà sotto questa superficie lineare e apparentemente trasparente si nascondono dei complessi sentimenti inconsci, che sono poi alla base del successo della storia di Cenerentola nel corso dei secoli, e che tracciano il percorso di crescita e di sviluppo della personalità, fino alla piena realizzazione del sé. È una fiaba che continua a parlare di adolescenza, della fatica di crescere specialmente per chi è ai margini, delle prove da superare per raggiungere l’autonomia, ma soprattutto del ruolo effimero dell’immagine esteriore, come parametro considerato ieri come oggi – il “c’era una volta”, ma che oggi c’è ancora – fondamentale per potersi affermare nella vita e nelle relazioni sociali. Quest’opera di Fabrizio Monteverde, come tutte le sue famose rivisitazioni di grandi classici, tende a svuotare l’antica favola da tutti gli elementi più noti, conosciuti attraverso i balletti di repertorio e la filmografia recente, rovesciando la tipica ambientazione fiabesca in un mondo crudo e opprimente, di cui sono sottolineati i contenuti soprattutto negativi, ma che alla fine sfociano in una profonda e innocente introspezione. Nel linguaggio del coreografo c’è richiamo all’ingiustizia, voglia di emancipazione e insieme quella umiltà destinata a durare per sempre: la convinzione che questi valori possano esplodere ed esprimersi in sentimenti puri e folli come l’amore e la felicità, trasuda in tutto lo spettacolo dalle luci ai costumi e al trucco, sino all’originale scenografia.
venerdì 15 novembre ore 21:00
VIVALDIANA
coreografie Mauro Astolfi
assistente alla coreografia Alessandra Chirulli
musiche Antonio Vivaldi
Al centro di Vivaldiana, il nuovo spettacolo di Spellbound, l’idea di lavorare a una parziale rielaborazione dell’universo di Vivaldi integrandolo con alcune caratteristiche della sua personalità di ribelle fuori dagli schemi. Da questa suggestione è partito il coreografo Mauro Astolfi per tradurre in movimento alcune creazioni di Vivaldi e raccontarne il talento e la capacità di reinventare, nella sua epoca, la musica barocca.
Musicista immerso in un contesto dominato dalla razionalità, Vivaldi si è distinto per la piena consapevolezza di andare oltre i limiti del proprio tempo e la noncuranza a muoversi contro corrente: in questo consiste la sua genialità. Da qui l’idea di Astolfi di rielaborare la sua architettura musicale cercando di restituire alla sua opera caratteristiche di unicità, quelle opere che forniscono un’insuperabile fonte di ispirazione per dare forma a una ricerca in danza che accosti armoniosamente gli aspetti artistici alle declinazioni umane più istrioniche e talvolta folli del “prete rosso”, il primo musicista a comporre col preciso intento di stimolare il gusto del pubblico e non di assecondarlo.
sabato 7 dicembre ore 21:00
BOLERO | BALLADE
coreografie di Michele Merola, Emanuele Soavi per BOLERO
coreografie di Mauro Bigonzetti ed Enrico Morelli per BALLADE
Nella versione di Merola, Bolero viene raccontato come una non-storia, fantastica ma possibile, comunque pertinente al mondo reale. Dagli allusivi colpi di tamburo rullante iniziale, sino all’esplosione finale dell’intera orchestra, la danza, in stretta simbiosi con la musica, veicola una sorta di astratta fiaba amara, allegoria del dolore di vivere e dell’incomprensione fra esseri umani. Così Bolero diventa metafora della nostra esistenza, stretta nei doppi binari che ciascuno sperimenta nel corso della propria vita, fra contrasto e dialogo, seduzione e disinganno, sorpresa e sconcerto.
La coreografia di Ballade invece, trae ispirazione da una delle voci letterarie più significative dell’epoca: vuole essere un omaggio allo scrittore Pier Vittorio Tondelli, che in quegli anni operò e produsse i suoi maggiori capolavori. Attraverso una narrazione astratta, la partitura coreografica dà vita ad uno spazio della memoria e del sentimento dove l’uomo, spogliandosi del suo guscio e della corazza che lo accompagna, ritrova il suo corpo vivo e vulnerabile. Un viaggio che ci porta a scoprire il dolore, l’amore, l’abbandono e la rinascita. Un viaggio simbolico alla ricerca incessante di una nuova rinascita collettiva dove la bellezza arricchisce e guida il nostro cammino.
domenica 23 marzo ore 18:00
WHITE OUT
con Javier Varela Carrera, Luca Torrenzieri e Piergiorgio Milano
creazione, direzione e coreografia di Piergiorgio Milano
design luci Bruno Teusch
sound design Federico Dal Pozzo
soundtrack Piergiorgio Milano
costumi Raphaël Lamy, Simona Randazzo, Piergiorgio Milano
scenografia Piergiorgio Milano
con l’indispensabile aiuto di Florent Hamon, Claudio Stellato
un grazie speciale a Francesco Sgro, Matias Kruger
White Out offre un vocabolario coreografico specifico, risultato di una fusione tra danza e circo contemporaneo che riesce a restituire la spettacolarità di uno sport estremo come l’alpinismo. Segue la storia di una piccola comunità che segue un viaggio iniziatico. Parla della natura umana affrontando i temi della morte, della separazione, dell’ambizione personale, dei rapporti all’interno di un gruppo. La montagna è la metafora, la lente di ingrandimento all’interno di un gruppo che permette di osservare la natura umana da vicino. Moschettoni, funi e imbraghi, vengono sradicati dal loro utilizzo reale per dare vita a nuove possibilità coreografiche ed espressive. Gli sci diventano un oggetto dall’equilibrio instabile, originando una forma di movimento in perfetto equilibrio tra danza contemporanea e arte circense, che offre allo spettatore un’esperienza visiva intensa e originale. Nel rappresentare l’universo legato alla montagna, la fisicità è spinta al suo limite. Non c’è raffigurazione, né pantomima. Sono veri i pesi negli zaini, così come le difficoltà di ancorare i rinvii, lo sforzo di sostenere il peso in sospensione, quello degli altri corpi e di conseguenza la fatica e l’autenticità della presenza in scena.
Biglietti:
Platea intero: € 15,00 + € 1,50 prevendita
Ridotto: € 12,00 + € 1,00 prevendita
Ridotto per le scuole di danza e per gli abbonati: € 10,00
Per la stagione 24 | 25, all’ormai collaudata convenzione riservata alle scuole di danza di Viterbo e provincia, che consente a decine di aspiranti danzatori di poter usufruire di sconti speciali, si affianca la convenzione tra ATCL e Unitus, riservata agli studenti dell’università.
I biglietti per l’anteprima nazionale del Balletto di Roma sono già in vendita presso il botteghino e online su TicketOne.
La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.
Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.
Chiuso il lunedì.
Per informazioni
Tel. 388.95.06.826