Cercava di superare gli esami di teoria per la patente di guida facendosi aiutare “da remoto” per indovinare le risposte al quiz, ma è stato scoperto e portato nella caserma dei Carabinieri a Riello.
E’ quanto accaduto nella giornata di lunedì, quando i Carabinieri della Compagnia di Viterbo sono intervenuti nelle aule della motorizzazione civile del capoluogo dove erano in corso esami per il conseguimento di patente ed i militari della Stazione locale, in quel momento di pattuglia, sentito il personale di vigilanza, hanno prelevato e portato in caserma un trentatreenne di origine balcanica; come fatto sospettare, al netto di comportamenti insoliti mostrati durante la prova, una volta perquisito è stato trovato in possesso di apparecchio ricetrasmittente, risultato utile ad ottenere da remoto le risposte ai quiz. Il dispositivo, dotato di telecamera, batteria e sim card, era nascosto nella felpa indossata dall’uomo ed a questa assicurata con del nastro adesivo, di modo da trasmettere l’immagine del monitor riportante le domande, e ricevere indicazione delle risposte esatte da parte di un complice, di cui però l’uomo non ha voluto fornire identità.
A seguito di tali accertamenti lo stesso è stato infine deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per falsa attribuzione di lavori altrui, quale aspirante al conferimento della patente di guida, mentre sono ancora in corsogli accertamenti per identificare la persona o le persone dall’altro capo dell’apparecchio.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.