L’assessore Silvio Franco analizza l’andamento del settore che fa registrare un trend superiore alla media nazionale. L’importanza dell’anno giubilare ed il progetto per il termalismo.
Nessun trionfalismo, ma la consapevolezza di vivere una fase di cambiamento e sviluppo che aprirà nuove prospettive per Viterbo. Silvio Franco, assessore allo Sviluppo Economico Locale e Turismo della Giunta Frontini, compie un’analisi a tutto campo sullo stato di salute del comparto che sta facendo emergere ormai in maniera netta un incremento di cui si è avuta evidenza anche in occasione del Ferragosto quando si è registrato il tutto esaurito in alcune località della Tuscia. L’assessore passa in rassegna le prospettive connesse al Giubileo e alla candidatura a Capitale Europea della Cultura 2033.
La sua dichiarazione:
“Nelle ultime settimane il tema della presenza in città di turisti durante i primi mesi del 2024 e di come si potrà configurare il flusso di visitatori nel corso del prossimo anno, anche in relazione alla celebrazione del Giubileo 2025, ha ricevuto una certa attenzione. Senza dubbio l’interesse della città per il turismo è un segnale positivo, non soltanto perché ciò contribuisce a creare una maggiore consapevolezza di come questo settore può contribuire allo sviluppo economico locale ma soprattutto perché favorisce la diffusione di una mentalità orientata all’accoglienza, non solo negli operatori del settore ma in tutti i cittadini.
Tale interesse è anche conseguenza dell’evidenza che la città sta sempre più rafforzando la sua capacità di attrarre visitatori; tendenza che, oltre ad essere testimoniata dai dati, è percepibile passeggiando per le vie del centro storico. La conferma più lampante di questa situazione è che fino a poco tempo ci si stupiva per la presenza di numerosi turisti in centro, in queste ultime settimane ha fatto notizia la percezione che non ve ne fossero “abbastanza”.
IL 2023 UN ANNO DI SVOLTA
Da questo punto di vista il 2023 ha rappresentato un anno di svolta, anche in chiave simbolica, poiché l’indice di intensità turistica, che misura il rapporto tra numero di ospiti nelle strutture ricettive e popolazione residente, ha raggiunto per Viterbo il valore di 2,5, superando nettamente quello nazionale di 2,1. La situazione è ancora più evidente se si considera che a livello nazionale il 2023 è stato considerato un anno eccezionale con un +13,4% di arrivi e +9,5% di presenze: Viterbo nello stesso anno ha registrato rispettivamente un +16,8% e +14,2%.
Per il 2024 non è ancora possibile formulare valutazioni attendibili rispetto alla dinamica dei flussi turistici. I dati dell’imposta di soggiorno per il I trimestre (definitivi) e per il II trimestre (ancora parziali) evidenziano un ulteriore piccolo incremento rispetto al primo semestre del 2023. Come è facile comprendere, non ha senso commentare questi dati, sia perché non sono definitivi, sia perché le valutazioni dei flussi vanno considerate su base annuale, sia perché ogni giudizio non può prescindere da una comparazione con l’andamento nazionale.
A fine 2024, inoltre, sarà importante valutare l’evoluzione dei flussi anche rispetto alle diverse tipologie di strutture turistiche. Ciò aiuterà anche a interpretare correttamente i riscontri offerti dai diversi operatori del territorio, alcuni dei quali segnalano una situazione positiva, altri stabile, altri ancora di riduzione delle presenze. A tale riguardo, sarà importante anche valutare la dinamica dell’offerta, poiché è evidente che un aumento del numero dei posti letto maggiore dell’incremento delle presenze determina, a fronte di una crescita del turismo, una riduzione del numero medio di ospiti per singola struttura ricettiva.
LE PROSPETTIVE COLLEGATE AL GIUBILEO, IL TERMALISMO, LA CANDIDATURA A CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA.
Parlando in prospettiva, il 2025 sarà un anno particolare per il turismo a Viterbo e, più in generale, nella Tuscia. Si registrerà, infatti, un sensibile incremento dei flussi rappresentati dai pellegrini in viaggio verso la Città Santa e da coloro i quali, fermandosi a Roma per alcuni giorni, prenderanno in considerazione l’ipotesi di visitare uno o più siti non troppo distanti dalla Capitale. Si tratterà principalmente di visitatori che tenderanno a fermarsi sul territorio per breve tempo, avendo il loro viaggio finalità e destinazione diversa. Rispetto a questi flussi bisognerà avere la capacità di offrire un’immagine di città interessante e accogliente per comunicare un messaggio convincente che Viterbo non è solo una tappa di un cammino religioso o una località satellite della capitale ma una destinazione turistica autonoma che merita di essere visitata e conosciuta.
Anche in questa prospettiva il termalismo rappresenta un forte attrattore, poiché può aiutare a costruire il racconto di una città con un’offerta unica che né Roma né altre destinazioni limitrofe alla capitale possono proporre. Proprio la promozione su Roma del sistema termale viterbese, in particolare durante tutto il 2025, è uno dei temi su cui sta lavorando il Tavolo sul Termalismo che è stato proposto dall’amministrazione e che vede la partecipazione di tutti gli operatori locali del settore.
Sicuramente per un pieno sviluppo turistico di Viterbo ci sono ancora degli aspetti da curare e delle azioni da mettere a punto, ma non vi è dubbio che la strada intrapresa della costruzione di un’identità chiara e di azioni coerenti per attrarre specifici target di visitatori sia quella corretta. E’ un percorso che vede nella candidatura a Capitale Europea della Cultura 2033 il suo punto di riferimento e nel costante monitoraggio dei riscontri quantitativi sul numero dei turisti e delle opinioni sulla città a livello nazionale e internazionale lo strumento per valutare gli effetti di questa strategia”.