Scrivo, a nome dei genitori degli alunni della Scuola Musicale Comunale di Viterbo, riguardo all’apertura dell’Istituto nell’anno scolastico 2023/24, che sarebbe dovuta avvenire nel mese di settembre, o al più tardi, ad ottobre 2023.
A tutt’oggi, 10 gennaio 2024, non c’è ancora nessuna e-mail che comunichi l’avvio delle lezioni, così come enunciato nel bando di iscrizione pubblicato sul sito del Comune di Viterbo e come necessaria risoluzione delle preiscrizioni e delle successive iscrizioni ai corsi avvenute tre mesi fa.
I nostri ragazzi che frequentano la scuola già da tempo e quelli che si sono iscritti quest’anno hanno atteso con impazienza questa riapertura, anche perché, come è noto, la musica ha bisogno di essere esercitata costantemente e, dopo una pausa estiva assai lunga, è necessario riprendere l’attività didattica.
Questa scuola è sempre stata motivo di orgoglio non solo in campo strettamente musicale ma culturale per Viterbo e tutta la sua provincia. Un’istituzione che ha permesso il diffondersi della musica e che è stata capace di valorizzare la passione e la serietà dei suoi allievi, consentendo loro di laurearsi presso i Conservatori Statali.
Vale la pena sottolineare che nella storia della nostra città esistono elementi comuni che ne caratterizzano l’identità e che ci sono stati riconosciuti in altre realtà nazionali. Uno di questi, ed uno dei più importanti, è la musica, attraverso i risultati e l’opera degli ex-allievi della Scuola Musicale Comunale di Viterbo. Favorire la musica ha dunque un significato politico-culturale sia nei confronti dei viterbesi, sia come immagine esterna di Viterbo.
Se esistono problemi all’apertura della scuola musicale in tempi brevi, chiediamo un’azione di sensibilizzazione da parte dell’amministrazione comunale, perché i corsi possano riprendere istantaneamente.
Il danno che l’amministrazione ha arrecato all’utenza è già notevole, in virtù dell’alto numero di iscritti che la scuola vanta da anni, arrivando ad avere annualmente quasi un centinaio di candidati distribuiti nelle varie classi strumentali. Molte famiglie si sono rivolte ad altri istituti, perché la scuola non ha assicurato l’apertura, poiché fino ad oggi il Comune non ha dato assicurazioni di alcun tipo, né una data, ma solo indicazioni estremamente generiche legate a spostamento di sedi e vaghi problemi tecnici che potevano ragionevolmente essere risolti prima dell’apertura dell’Istituto. Questo ha prodotto anche un ovvio danno di immagine che poteva essere evitato. Ci dispiace notare quindi la mancanza di una volontà reale di risoluzione dei problemi.
Anche aprendo la scuola musicale nell’immediato, a febbraio 2024, la mancanza del servizio che avrebbe dovuto partire a settembre provocherà la perdita di un cospicuo numero di lezioni. Facciamo notare che l’ipotesi di apertura a novembre non ci appare motivato, con la scusa di una similarità didattica con gli inizi accademici dei Conservatori: l’utenza della Scuola Musicale Comunale di Viterbo è prevalentemente molto giovane ed è notorio che bambini e studenti adolescenti hanno bisogno di iniziare le lezioni a settembre, come del resto avviene per tutti le altre tipologie di corsi a loro destinati.
Il Comune non ha rispettato nemmeno il lavoro e l’impegno dei Maestri, che si sono resi disponibili per l’inizio dei lavori a settembre, organizzando i loro impegni lavorativi ed artistici in considerazione di una docenza che portano avanti da anni con passione e dedizione. Augurandoci che la scuola apra immediatamente, essa dovrebbe quindi garantire anche le lezioni mancanti riferibili ai tre mesi perduti, per non peggiorare una situazione già gravemente compromessa.
Molte famiglie sono giustamente dubbiose sul destino dei fondi stanziati per la nostra Scuola, arrivando persino a chiedersi se possano essere stati stornati su altre attività. Per scongiurare questa incresciosa e sicuramente immotivata ipotesi, auspichiamo che i fondi economici destinati alla scuola di musica rimangano all’istituzione stessa, magari come avanzo da inserire sui capitoli del successivo anno, senza essere destinati ad altre attività. Anzi, sarebbe desiderabile un aumento degli stanziamenti per consentire l’ampliamento e il rafforzamento delle attività e per il necessario acquisto di strumenti nuovi o per la sostituzione di quelli già in organico, ormai evidentemente datati.
Infine, sarebbe davvero assurdo che le cattedre presenti lo scorso anno vengano ridimensionate o addirittura chiuse, quando vi è stato un difetto gestionale così grave da parte dell’amministrazione che ha danneggiato le famiglie degli studenti e i Maestri, pronti a iniziare l’attività nei tradizionali tempi.
Il rapporto docente-alunno, la stima e la fiducia per questa istituzione che vanta ora 45 anni di attività non devono essere minati dalla negligenza di un’amministrazione sorda non solo a qualsiasi richiamo ma anche al semplice buonsenso.
In attesa di chiarimenti, che si sperano imminenti, saluto cordialmente.
Elisa Zampetta