Arcigay Viterbo desidera esprimere la propria ferma e decisa opposizione alla presentazione del libro
Il mondo al contrario di Roberto Vannacci (programmata per l’8 novembre presso le Terme dei Papi),
segnalando pubblicamente la natura biasimevole e socialmente pericolosa dell’evento di diffusione
dei contenuti organizzata da Umberto Fusco.
Anche solo da una veloce rassegna dei contenuti esposti da Roberto Vannacci, emerge
inopinabilmente un intento propagandistico finalizzato alla discriminazione e alla marginalizzazione
patologizzante delle minoranze sessuali (oltre che di quelle etniche, e del genere femminile in senso
più ampio); una visione inaccettabile da ogni punto di vista, e da qualsiasi prospettiva la si voglia
considerare: scientifica, sanitaria, storica, sociale, morale, umana.
Eviteremo una disamina particolareggiata delle affermazioni dell’autore, della loro infondatezza
scientifica, delle preoccupanti anomalie grammaticali, del misuso di semplici frasi idiomatiche o dei
curiosi segnali di “scopiazzatura” già segnalati in altre sedi.
Se da una parte comprendiamo come per scrivere un libro non sia necessario essere informati
sull’argomento di cui si parla, come peraltro non è necessario rispettare standard di qualità diversi
da quelli richiesti dalla casa editrice che decide di pubblicare, dall’altra ci teniamo a sottolineare come
la diffusione di informazioni come quelle esposte da Vannacci, possa rappresentare un pericolo per
la salute della comunità e degli individui che ne fanno parte.
Riteniamo altamente criticabile la scelta di Umberto Fusco, politico navigato ed ex ufficiale
dell’Esercito Italiano, che ha voluto e organizzato questo evento, come anche quella di chi ha scelto
di ospitarlo e dunque renderlo possibile. Questa decisione rischia di incontrare le frange più ignoranti
e suggestionabili della società, meno capaci di spirito critico e dunque più permeabili all’assorbimento
di contenuti assolutamente infondati, ideologicamente schierati nella direzione dell’odio, della
disuguaglianza, della violenza e della sofferenza. Rilevare come l’evento (a quanto si apprende da
alcune testate giornalistiche) abbia raggiunto il sold out, non fa che informarci sullo stato della
consapevolezza della nostra comunità nell’anno 2023, e su quanto ancora si possa e di debba fare
nei termini della costruzione di una società civile, informata, cognitivamente consapevole e
rispettosa.
Desideriamo sottolineare che, nonostante la nostra opposizione all’evento, Arcigay Viterbo ha scelto
coscientemente di non organizzare alcuna contro-manifestazione. La nostra pacifica protesta sarà
quella di continuare con la normale programmazione dello Sportello Anti Discriminazione e Ascolto
attivo da oltre un anno presso la sede locale dell’Arci. Crediamo fermamente che all’odio, al
pregiudizio, all’ignoranza si debba rispondere con la dedizione a una giusta causa, con la lotta ai
pregiudizi, con l’aiuto, la cultura, l’educazione e il dialogo. Non contribuiremo ad alimentare una
sterile bagarre che rischia soltanto di aumentare la visibilità di una iniziativa così poco utile e così
dannosa per il tessuto sociale.
Invitiamo l’autore, come anche Umberto Fusco e gli ospitanti, a rivolgersi al nostro sportello Anti
Discriminazione, per poter intraprendere un percorso di costruzione di significati più in linea con
quanto ormai generalmente noto in qualsivoglia organizzazione nazionale e internazionale sul tema
della popolazione LGBT+, dell’etnia, del genere, dei diritti civili, del rispetto umano, dei costi sociali e
sanitari conseguenti alle condotte d’odio sulle voci di spesa statali etc… I nostri operatori saranno lieti
di offrire una prospettiva più ampia sulle suddette tematiche, corredando di materiali informativi e
opuscoli di facile e pronta comprensione.
Arcigay Viterbo