A Viterbo un incontro di studio, meditazione e testimonianza nel corso dell’iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier.
La mattina di lunedì 20 marzo a Viterbo, presso il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”, si è svolto un incontro di studio sul libro di Matteo Incerti, I pellerossa che liberarono l’Italia, Corsiero Editore, Reggio Emilia 2020, 2021, pp. 398.
Nel corso dell’incontro è stato innanzitutto ricordato l’autore, giornalista e storico, nato a Reggio Emilia il 12 maggio 1971 e deceduto ancor giovane in Canada il 14 agosto 2022; è poi stato ampiamente riassunto il libro, e ne sono stati letti e commentati alcuni brani particolarmente toccanti.
Il libro ricostruisce le vicende di alcuni dei nativi americani che si arruolarono volontari nelle forze alleate e vennero in Italia a combattere contro il fascismo nella seconda guerra mondiale.
Di alcuni di questi eroi nativi americani che hanno liberato l’Italia dal giogo nazifascista l’opera offre ritratti commoventi avvalendosi di numerose illuminanti testimonianze.
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Anche per la gratitudine che dobbiamo a questi fratelli che hanno eroicamente lottato per la liberazione del nostro paese e del nostro continente dalla barbarie nazifascista, dalla violenza onnidistruttiva di scellerati e abominevoli regimi razzisti, stragisti e genocidari, dovremmo a nostra volta sostenere la lotta – che prosegue ancor oggi – di tutti i popoli nativi americani contro il genocidio, l’etnocidio e l’ecocidio di cui sono vittima, e con essi la Madre Terra e l’umanità intera.
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L’incontro è parte di una serie di incontri di studio, meditazione e testimonianza in solidarietà con la lotta dei popoli nativi americani per la loro stessa esistenza, per la dignità umana e la salvaguardia dell’intera natura; in particolare la storica struttura nonviolenta viterbese promotrice dell’iniziativa è impegnata per la liberazione di Leonard Peltier, l’illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell’intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
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Al termine dell’incontro le persone partecipanti hanno riproposto l’invio di una lettera al Presidente degli Stati Uniti Biden per chiedere che conceda la grazia che restituisca la libertà a Leonard Peltier.
Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d’America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
– alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
– alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita’
– alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
– alla voce SECOND NAME: si può omettere la compilazione
– alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
– alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si può omettere la compilazione
– alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
– alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
– alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
– alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
– alla voce CITY: scrivere il nome della propria città e il relativo codice di avviamento postale
– alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell’ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e’ stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita’ affinche’ conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d’ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo