Pur conducendo una battaglia importante contro il fenomeno del fotovoltaico selvaggio nel nostro territorio, siamo consapevoli, abbiamo aperto e stiamo avendo un dialogo con le ditte e soprattutto gli operai ed impiegati del nostro Paese in questo indotto. Reputiamo che l’eventuale ricerca di lavoro nel settore vada gestito a livello pubblico e trasparente, essendo questa l’attività di maggior offerta occupazionale.
Perché il lavoro non sia un favore, ma un diritto; perché ci sia un rapporto più diretto con le aziende che non passi da nessuna singola persona, reputiamo che il comune debba farsi promotore di uno sportello apposito, anche questo è includere la società civile. Perché in un momento di crisi economica così feroce il lavoro spesso viene vissuto come un obbligo al clientelismo. Invece noi che chiediamo diritti e reclamandoli, li chiediamo non solo per l’ambiente, ma anche per il lavoro.
Siamo convinti che il punto di incontro fra domanda ed offerta, soprattutto nel settore del fotovoltaico, debba essere di gestione pubblica. L’apertura di uno sportello con personale tecnico al di sopra di ogni partito, può di fatto aiutare chiunque a ricercare lavoro senza dover per forza avere per riferimento la politica a fare da mediatrice. Ribadiamo che il lavoro è un diritto e non un favore.
A parte lo sportello pubblico avanziamo un’altra proposta: che il Comune nelle concessioni già accordate e nel gestire la permanenza di queste ditte nel nostro territorio, si imponga perché i residenti impiegati nel settore possano essere non solo stabilizzati uscendo dalla precarietà, ma vengano concessi loro bonus salariali e corsi di aggiornamento che riguardino anche il loro nucleo familiare. Se una ditta è spagnola ad esempio, nell’ottica di restituire qualcosa alla popolazione, si può fare promotrice di corsi di dopo lavoro su l’insegnamento della lingua ai figli dei dipendenti o ai dipendenti stessi, nonché di soggiorni all’estero e borse di studio per i figli più meritevoli nel percorso scolastico dei dipendenti. Non sono pratiche nuove, ma già adottate nel corso degli anni da aziende pubbliche e private.
Se un giornale come Il Sole 24 Ore definisce Montalto come la capitale del fotovoltaico, continueremo la nostra battaglia per contrastare l’emergenza, tenendo però sempre mente che per quello che già c’è questo comitato non può che avere rispetto per i lavoratori e si farà promotore di tutta questa serie di interventi sopra proposti, che rientrano nella logica di inclusione della società civile.
Sportello pubblico comunale trasparente per incrociare domanda ed offerta ed una serie di incentivi alla popolazione civile da parte delle aziende. A tal proposito ci stiamo già interfacciando con i vertici di qualcuna di loro.
Stabilità lavorativa per i residenti a Montalto, obbligo di formazione ed avanzamento di carriera, bonus e benefits per i nuclei familiari.
Comitato contro il fotovoltaico selvaggio Montalto e Pescia