“Non siamo disposti ad arrivare al morto prima di vedere miglioramenti”
Martedì 7 giugno al liceo “Mariano Buratti” un pezzo di un cancello di 15 kg si è staccato colpendo una collaboratrice scolastica, attualmente ricoverata, a cui auguriamo una pronta guarigione.
La situazione al liceo “Mariano Buratti” ha dimostrato che il problema dell’edilizia è strutturale e diffuso in ogni scuola. Il Buratti vive la stessa condizione delle scuole nella nostra provincia, in cui neanche tre mesi fa una plafoniera del Liceo Ruffini di Viterbo è cascata sui banchi dei ragazzi durante lo svolgimento della lezione.
Episodi di questo tipo non sono una casualità, troppe volte negli istituti superiori della nostra provincia si sono verificati crolli o cedimenti.
Vedendo l’attuale stato delle nostre scuole non era difficile aspettarsi un grave infortunio o peggio, come Rete degli Studenti Medi riceviamo quotidianamente immagini di scuole fatiscenti, porte rotte, scale pericolanti e situazioni ben più gravi.
Ci chiediamo cosa aspetti la Provincia ad intervenire su questa situazione prima che accada una tragedia.
Se da una parte vediamo una provincia ormai immobile su questo tema, d’altro canto la nuova scuola del merito firmata Valditara e Giorgia Meloni dovrebbe iniziare ad agire ed interloquire con le associazioni studentesche. Forse questo ministero darà come risposta l’istituzione di un fondo per risarcire gli studenti vittime di infortuni come ha fatto per i PCTO nel decreto lavoro, invece di intervenire con riforme strutturali che non si limitino al ridicolo cambio di nome del ministero?
Come sindacato non siamo disposti ad arrivare al morto prima di vedere miglioramenti nelle nostre scuole, ribadiamo come in ogni occasione che le istituzioni non devono intervenire solo nel contingente ma che devono mettere in campo delle precise e concrete misure di restauro e riabilitazione delle aree dissestate.
Rete degli Studenti Medi Viterbo