Nel pomeriggio dell’8 luglio a Roma, Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Viterbo hanno ottemperato ad ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale della capitale, nei confronti di trentunenne romano, già gravato da altri precedenti penali e allo stato attuale ritenuto responsabile di rapina ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento commessi a Viterbo il 3 luglio scorso.
Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria ha accolto le risultanze delle indagini degli stessi Carabinieri che avevano arrestato l’uomo in piazzale Gramsci, poco dopo l’episodio delittuoso. Quest’ultimo, a bordo di treno regionale tra Roma ostiense e Viterbo Porta Romana, si ritiene abbia sottratto 180 euro, 2 carte bancomat, cellulare e caricabatterie dalla borsa di un passeggero, minacciando poi la vittima, una volta sorpreso, per guadagnarsi la fuga. Giunto a Viterbo, con una delle carte prese, avrebbe acquistato prodotti di tabaccheria da una rivendita locale. La Procura della Repubblica di Viterbo, concordando con le risultanze investigative dell’Arma, aveva chiesto al G.I.P. l’emissione di una misura cautelare idonea, prontamente comminata.
La refurtiva è stata recuperata contestualmente e nel fine settimana l’uomo è stato condotto al carcere di Roma – Regina Coeli. Il presente comunicato viene trasmesso su autorizzazione della Procura id Viterbo, stante l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.