Si è svolta il 28 aprile, alla sala Sacchetti, la premiazione della seconda edizione del concorso di poesia in dialetto tarquiniese dedicato a Spartaco Compagnucci, organizzato dalla Pro loco Tarquinia e dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia (Stas), con il patrocinio e il contributo della Provincia di Viterbo e la partecipazione della famiglia Compagnucci. I riconoscimenti sono stati assegnati a Gabriele Liani, primo classificato, e Irene Iacobini, seconda classificata, per gli studenti del triennio delle superiori; a Gabriela Ailincai, prima classificata, e Sophie Coccia, seconda classificata, per gli studenti delle medie e del biennio delle superiori; ad Alveno Grani per gli appassionati di poesia senza limiti di età.
Francesco Compagnucci ha ricevuto una menzione speciale, con la donazione di un vaso di Massimo Bordo da parte di Roberto Gazzillo, per “continuare sulla strada della poesia” intrapresa dal bisnonno. I componimenti sono stati valutati dalla giuria composta dal giornalista Daniele Aiello Belardinelli e dai professori Anna Maria Vinci e Daniele Scalet, anche moderatore della premiazione. “Siamo orgogliosi di dedicare un concorso a Spartaco Compagnucci, insieme ai figli Carlo, Piero e Roberto e alle loro famiglie – sottolineano dalla Stas e dalla Pro loco Tarquinia -. La consegna dei premi diventa l’occasione per ricordarne la figura e tutto quello che ha rappresentato e rappresenta nella tradizione popolare della nostra città, con la presenza di tante persone che lo hanno conosciuto, come Alberto Blasi, Fabio Biagiola e Roberto Gazzillo”.
Alla cerimonia, aperta dai saluti della presidente della Stas Alessandra Sileoni e dalla vice presidente della Pro loco Tarquinia Sara Cori, hanno partecipato tra gli altri le studiose delle cronache tarquiniesi Carla Valdi e Lilia Grazia Tiberi, che hanno raccontato aneddoti e curiosità sulla vita del poeta; il narratore di comunità Antonello Ricci, autore di un intervento che ne ha sottolineato il ruolo di testimone e portatore di valori del mondo contadino della prima metà del Novecento, in cui iniziavano a mostrarsi in tutta loro forza i segni del cambiamento imposti dalla modernità con la fine della Seconda Guerra Mondiale; Giovannini Felci, amico di Spartaco Compagnucci, che ha letto alcune poesie; la poetessa a braccio Agnese Monaldi, che ha composto e interpretato per l’occasione delle ottave in rima. Non erano presenti ma hanno inviato i loro interventi scritti gli studiosi di storia locale Maurizio Brunori e Anna Alfieri.
“La crescita del concorso passa attraverso un coinvolgimento più diretto delle scuole – concludono dalla Stas e dalla Pro loco Tarquinia -. Cercheremo di realizzare, in collaborazione con i presidi e i docenti di letteratura italiana, attività didattiche che consentano ai giovani di conoscere il dialetto e la figura di Spartaco Compagnucci e di incentivare la loro partecipazione al concorso”.