Nella giornata del 20 settembre 2024, durante lo svolgimento di uno specifico servizio un servizio di osservazione controllo e pedinamento per la prevenzione e repressione dei reati predatori, le pattuglie delle Stazioni Carabinieri di Marta e Grotte di Castro, traevano in arresto un cittadino italiano, operaio, residente in Provincia di Viterbo, censurato, il quale dapprima effettuava un furto scassinando un veicolo nel Comune di Marta e successivamente veniva colto sul fatto mentre stava procedendo a forzare ed aprire con un piede di porco una autovettura nel Comune di Grotte di Castro.
I militari coordinatisi tra loro, grazie al supporto della Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Montefiascone, dopo aver individuato il soggetto che aveva perpetrato un primo furto, si mettevano sulle sue tracce e lo traevano in arresto nella flagranza di reato in Grotte di Castro.
L’attività investigativa dei militari dell’Arma è stata avviata dai carabinieri della Stazione di Marta a seguito di alcuni furti consumati in quel Comune giorni addietro. I militari erano già sulle tracce del ladro da qualche giorno quando hanno appreso dai colleghi della stazione Carabinieri di Grotte Santo Stefano che analogo modus operando si era registrato in questo Comune. Alla fine la sinergia posta in essere a posto fine alle scorribande criminali dell’odierno arrestato.
Il malfattore, sottoposto a perquisizione personale e veicolare, veniva trovato in possesso della refurtiva che i militari riconsegnavano ai legittimi proprietari. Sottoposto a giudizio direttissimo l’uomo è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di firma nel Comune di residenza.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo e trasmesso per interesse pubblico
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva