“A metà strada” è un romanzo che scava nelle profondità dei legami familiari e nelle questioni irrisolte tra un padre e un figlio. La storia segue Andrea, un padre ormai defunto, che osserva da lontano le vicende di suo figlio Giuliano, immerso in una crisi personale e professionale. In un intreccio narrativo tra passato e presente, il romanzo offre un racconto sulla memoria, il rimpianto e il desiderio di riscatto.
«Ho cercato di trattare il tema della morte senza sensazionalismi, perché il legame tra i vivi e i morti può essere vissuto come una forma di continuità, con cui i vivi possono colmare i propri vuoti emotivi» dichiara l’autore «perché i ricordi e gli affetti non appartengono a un tempo specifico, ma si sedimentano nella nostra vita, intrecciandosi con le scelte che facciamo e con le persone che incontriamo lungo il cammino».
Silvio Moretti è nato a Civitavecchia e vive a Vitorchiano (VT). È uno studioso dello scrittore Achille Campanile, conosciuto e frequentato negli anni Settanta, sul quale ha realizzato, insieme ad Angelo Cannatà, un sito web e del quale ha curato, sempre con Angelo Cannatà, alcune pubblicazioni per le edizioni Aragno: “Autoritratto” (2008), “Urgentissime da evadere” (2010) e “Grazie, arcavolo! Raccolta di scritti inediti e dispersi” (2017).