
-E’ il momento giusto per potare le rose.
RAMPICANTI
I gruppo: a questo gruppo appartengono i veri rosai sarmentosi che fioriscono in giungo-luglio sui getti ramificati laterali degli anni precedenti . Quando si pongono a dimora occorre ridurre i rami a circa 1/3 della loro lunghezza e si tolgono i laterali. Gli anni successivi si potano le ramificazioni a 2-3 gemme dall’attaccatura e si eliminano i rami vecchi e quelli secchi che verranno così sostituiti da nuovi getti allevati dal basso.
II gruppo: appartengono a questo gruppo le varietà non rifiorenti a grande fioritura estiva. Si potano subito dopo la fioritura eliminando i rami vecchi. Per i nuovi impianti come per il primo gruppo. Da adulti per mantenere la forma, si possono accorciare di qualche centimetro i rami già tagliati.
III gruppo: sono tutte le varietà rampicanti e sarmentose moderne che fioriscono sui rami dell’anno, sono rifiorenti e sviluppano lunghi sarmenti. Dopo la messa a dimora e si accorciano tutti i rami tranne un paio più vigorosi. Il secondo anno si devono accorciare tutti i germogli e le branche che verranno cimate dopo la fioritura in modo da sollecitarne la rifioritura. In seguito cimare sempre i fiori appassiti.
IV gruppo: sono tutte le rampicanti che a differenza dei tre gruppi precedenti non possono essere allevati a spalliera e a ventaglio perché producono sarmenti meno lunghi, al massimo 2 metri e poco flessibili. Si impiegano quindi per siepi a bassa manutenzione e rifiorenti. Per la messa a dimora come per il terzo gruppo, in seguito decisa l’altezza della siepe, il sarmento più forte verrà reciso, ottenendo così numerosi germogli dal piede che formeranno una siepe fitta, naturalmente affiancando diverse piante.
ROSAI AD ALBERELLO: per ottenere una bella “chioma” i rami devono essere accorciati della metà della lunghezza sempre al di sopra di una gemma rivolta lateralmente, avendo cura di seguire con le potature la forma desiderata.
ROSAI IN VASO: la rosa non ama il vaso ma la piena terra. Se però il contenitore è abbastanza capiente, il terriccio è ben equilibrato con un buon drenaggio e si espone a levante pacciamando bene d’estate e proteggendo con tessuto non tessuto d’inverno la parte aerea e coprendo la terra con trucioli e fogliame, si avranno buone possibilità di successo. Procedere alla potatura a seconda del gruppo d’appartenenza.
ROSAI TAPPEZZANTI: sono i rosai rifiorenti fino all’autunno con branche di circa 130 – 150 cm. Per l’impianto seguire le regole del III gruppo. In seguito dopo la fioritura si devono piegare verso il basso i giovani polloni. Le vecchie branche si accorciano fino a metà, mentre lateralmente si pota alla III gemma. Poi si avrà cura di ringiovanire la pianta accorciando il vecchio ed eliminandolo l’anno successivo.
ROSAI A CESPUGLIO: la regola principale è quella di potare corto il rosaio debole e lungo quello forte e vigoroso. Alcuni sostengono che le rose devono essere potate solo eliminano i rami secchi, deboli, storti ed intricati ma, di sicuro la potatura deve essere eseguita almeno due mesi prima della ripresa della fioritura.
Le forbici devono essere ben affilate per non slabbrate la corteccia, eseguite dei tagli netti; l’inclinazione del taglio non deve essere verso la gemma ma opposto, il taglio deve essere non troppo vicino e non troppo lontano dalla gemma e neanche troppo inclinato.
Riassumendo per una buona potatura in generale basta seguire regole molto semplici:
-se la pianta è in buona salute potare i rami a 2/3 o 1/2 della lunghezza
-eliminare i rami deboli e interni per dare aria
-eliminare il vecchio, il secco e lo storto
-i rosai che fioriscono a mazzetto si potano più “a lungo”.
-le rose a cespuglio si potano a fine febbraio.
I nuovi impianti devono essere effettuati entro Febbraio e dopo la messa a dimora potare “a corto” per permettere alla pianta un buono sviluppo alla ripresa vegetativa.
Calendario delle concimazioni:
-primo impianto: apportare nelle buche una giusta quantità di stallatico ricoperto da uno strato torboso evitando il contatto diretto con le radici della rosa, fatto ciò le rose per un anno non necessitano di altre concimazioni.
-gennaio non concimare
-da fine febbraio a fine marzo effettuare la prima concimazione a base di azoto e fosforo
-da metà maggio a metà giugno occorre somministrare la seconda concimazione con concime organico, meglio se a base vegetale, specifico e ben equilibrato (es. NPK 10.5.5) le rose hanno bisogno di macroelementi quali: azoto (N) che serve a far vegetare bene, fosforo (P) per e una migliore qualità delle fioriture e potassio (K) per irrobustire fiori, radici e rami e di microelementi quali: boro, ferro, rame, zinco, manganese, magnesio.
-luglio e agosto non concimare
-da settembre e ottobre concimare come in marzo
-novembre effettuare l’ultima concimazione dell’anno per concedere alle piante il giusto riposo
distribuire superficialmente letame secco e maturo ovino o bovino per una lunga cessione, interrando con una zappettatura molto leggera senza intaccare le radici, ma in modo che le piogge possano far penetrare i nutrienti nel terreno e sufficienti fino a marzo
-dicembre non concimare
Le concimazioni devono essere seguite da innaffiature, meglio ancora se da piogge.
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