Marzo non ha un dì uguale all’altro.
Marzo, marzotto, il dì è lungo come la notte.
Se marzo non marzeggia, Giugno non festeggia.
Marzo pazzerello, guardi il sole e prendi l’ombrello.
Marzo o buono o rio, il bue all’erba e il cane all’ombra.
L’acqua di marzo è peggio delle macchie ne’ vestiti.
Marzo ha comprata la pelliccia a sua madre, e tre giorni dopo e’ l’ha venduta.
Al primo tuon di marzo escon fuori tutte le serpi.
Se febbraio non isferra, marzo mal pensa.
La neve marzolina dura dalla sera alla mattina.
La nebbia di marzo non fa male, ma quella d’aprile toglie il pane e il vino.
Se febbraio non febbreggia, marzo campeggia.
Chi nel marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia.
Marzo alido, aprile umido.
Di marzo, chi non ha scarpe vada scalzo, e chi le ha, le porti un altro po’ più in là .
Marzo asciutto, e april bagnato, beato il villan c’ha seminato.
Marzo tinge, april dipinge, maggio fa le belle donne, e giugno fa le brutte carogne.
Di marzo, ogni villan va scalzo.
Quando marzo marzeggia, april campeggia.Gennaio ingenera, febbraio intenera, marzo imboccia.
Marzo molle, grano per le zolle.
Quando marzo va secco, il gran fa cesto e il lin capecchio.