Il viaggio di CAPon, il progetto realizzato nell’ambito del programma IMCAP dell’Unione Europea allo scopo di aumentare la conoscenza e la consapevolezza verso la sostenibilità in agricoltura e gli strumenti che le politiche europee offrono per facilitarne la diffusione, continua, Questa mattina, il team di lavoro guidato da Angelo Gentili, responsabile Legambiente agricoltura, con i docenti Gabriele Chilosi ed Elena Brunori ha fatto tappa presso l’azienda sperimentale dell’Università degli studi della Tuscia di Viterbo per un living lab dedicato alla viticoltura e alla sostenibilità in agricoltura, alle buone pratiche agronomiche e a come queste siano supportate dalle strategie europee From farm to fork e Biodiversity 2030 e dalla nuova PAC allo scopo di sostenere e accompagnare le aziende nel loro percorso di innovazione. L’azienda agraria didattico-sperimentale “Nello Lupori” situata in zona Riello è nata nel 1981, si estende su circa 30 ettari ed è nata allo scopo di permettere alle studentesse e agli studenti di acquisire e integrare le proprie conoscenze in tutte le discipline attinenti alle scienze agrarie e forestali, garantendo ai docenti la possibilità di svolgere attività di ricerca in ambito istituzionale, anche in collaborazione con altri Enti di ricerca e sperimentazione. Visite guidate a carattere scientifico e didattico, convegni, workshops, soggiorni di studio e corsi istituzionali fanno da corollario a un’attività quotidiana che permette di unire alla didattica una conoscenza diretta in fatto di innovazione e sviluppo del sistema delle imprese agricole e zootecniche.
Un percorso in perfetta sintonia con le linee guida di CAPon finalizzato alla disseminazione di conoscenze in fatto di buone pratiche. Il focus della mattinata è stato sulla viticoltura e sulla sostenibilità ambientale. Al centro della riflessione la massima valorizzazione delle risorse territoriali e la necessità di ridurre gli input, dando preferenza a quelli già presenti in natura e dunque più compatibili. Un percorso che può essere garantito solo attraverso corretti percorsi di formazione e informazione, come sostiene Angelo Gentili, responsabile Legambiente agricoltura: “Quello dell’agricoltura sostenibile è un concetto strategico e imprescindibile. Un’agricoltura rispettosa di risorse naturali come l’acqua, la fertilità del suolo, la biodiversità e che non utilizzi sostanze chimiche inquinanti è fondamentale per ragionare in ottica di contenimento della crisi ambientale in cui siamo, nostro malgrado, immersi e di cui quotidianamente paghiamo conseguenze dirette e indirette. Chi si occupa di agricoltura sostenibile ha il compito di privilegiare i processi naturali che permettono di preservare la risorsa ambientale, stando alla larga da pratiche dannose per il suolo, dalle sostanze chimiche e utilizzando fonti energetiche rinnovabili. Ragionamenti, questi, centrali anche per i settori viticolo ed enologico. Non a caso, in fatto di produzione di vino biologico lo Stivale si è dimostrato essere leader di mercato. Con il progetto CAPon, dando seguito al percorso già avviato lo scorso anno con CAPsus, abbiamo fortemente voluto accendere i riflettori anche in questo ambito, dimostrando che la sostenibilità in agricoltura può e deve essere a trecentosessanta gradi e che per renderla realmente tale servono percorsi istituzionali ma anche formativi e informativi attraverso cui rendere la transizione ambientalmente ma anche socialmente ed economicamente sostenibile. Il mio ringraziamento va all’Università degli studi della Tuscia di Viterbo per aver deciso di fare con noi questo cammino all’insegna della consapevolezza, primo e importante passo verso la conoscenza”.
Anche Gabriele Chilosi, docente di del Dipartimento per l’innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali dell’Università degli studi della Tuscia sostiene con forza la necessità di puntare dritto sulla sostenibilità, lavorando affinché gli operatori e i tecnici abbiano tutti gli strumenti per riuscire in questa missione, a partire proprio dalla viticoltura. A margine dell’iniziativa ha dichiarato: “La viticoltura si presta molto al percorso da mettere in atto per un’agricoltura sempre più sostenibile. La vite è una pianta coltivabile in maniera totalmente alternativa e sostenibile, mettendo in atto misure compatibili con l’ambiente anche sul fronte dei trattamenti. Indubbiamente, ha le carte in regola per diventare un presidio di biodiversità e sostenibilità sul territorio e un modello di sviluppo agricolo green. Non solo: può diventare anche elemento strategico per la promozione dell’eco-turismo”.
Il progetto CAPon si rivolge a cittadini/consumatori, studenti (target 19-25 anni), associazioni ed operatori del settore interessati ad approfondire con seminari, visite sul campo e giornate di sensibilizzazione le buone pratiche agroecologiche legate all’agricoltura biologica, alla lotta ai cambiamenti climatici, alla multifunzionalità e le opportunità messe in campo dalla PAC e dalle politiche europee per sostenere l’innovazione e la sostenibilità della filiera agricola. Per maggiori informazioni: www.capon.it.