Nel pomeriggio del 22 febbraio personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Viterbo ha dato esecuzione a due decreti di sospensione provvisoria di misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio terapeutico, emessi dall’Ufficio di Sorveglianza di Viterbo, con cui si disponeva la traduzione in carcere di un 52enne e di un 39enne, entrambi ospiti della Comunità C.E.I.S. “S. Crispino” dove stavano scontando un residuo di pena e nel contempo effettuavano le terapie per la disintossicazione da sostanze stupefacenti.
Durante il soggiorno i soggetti si sono resi responsabili del consumo – in dosi non consentite e potenzialmente letali – di un farmaco utilizzato per la cura da dipendenza, così esponendo a rischi letali sé stessi e rischiando di deviare dal percorso terapeutico gli altri ospiti della Comunità.
Per questi motivi il Magistrato di Sorveglianza non ha ritenuto più sussistenti i requisiti per la prosecuzione del programma presso la struttura ed ha disposto la provvisoria sospensione cautelativa della misura alternativa e il ripristino della detenzione in carcere.
Pertanto gli Agenti della Squadra Mobile di Viterbo, unitamente a una volante della Questura, si sono recati immediatamente presso la Comunità per eseguire il provvedimento nei confronti dei due soggetti.
Alla vista dei poliziotti uno dei due tentava una rocambolesca fuga a piedi uscendo dalla finestra del bagno e saltando nel cortile esterno, correndo verso i boschi limitrofi. Dopo un breve inseguimento il fuggitivo è stato catturato.
Gli arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Viterbo.