Si è svolta ieri pomeriggio, 26 ottobre 2023, a Montefiascone, la cerimonia in ricordo di Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana sequestrata, torturata, violentata e infine gettata ancora viva in una foiba dai partigiani comunisti slavi, la notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943.
Alla cerimonia hanno partecipato il Sindaco Giulia De Santis, il Vice Sindaco Rosita Cicoria e il consigliere comunale Maria Cristina Ranaldi. Il Comitato 10 Febbraio, organizzatore dell’evento, era rappresentato dal presidente nazionale Silvano Olmi e dal presidente provinciale Maurizio Federici. Una rappresentanza dell’associazione nazionale paracadutisti d’Italia ha effettuato la deposizione dei fiori al Monumento ai Caduti.
La cerimonia che si è svolta a Montefiascone è una delle 350 manifestazioni patriottiche denominate “Una Rosa per Norma Cossetto”, evento giunto alla quinta edizione e che quest’anno ha registrato un vero record e ha coinvolto diverse città estere, tra le quali Buenos Aires, New York, Londra, Dublino, Belfast e Melbourne.
Durante la cerimonia oltre a Norma Cossetto, Medaglia d’Oro al Merito Civile, sono state ricordate tutte le donne che ancora oggi subiscono violenza. Tra queste Ada Andreini, che assieme al figlioletto Ivano Pelecca nel 1944 venne uccisa dai coloniali francesi a Montefiascone.
“Con Norma Cossetto vogliamo ricordare tutte le donne vittime di abusi e violenze in tempo di pace e durante i conflitti armati – ha detto Silvano Olmi, presidente del C10F che ha ringraziato l’amministrazione comunale – la città di Montefiascone nel 1944 pagò un alto tributo di sangue e diverse furono le vittime degli stupri di guerra perpetrati dalle truppe coloniali francesi. Voglio ricordare i montefiasconesi Ada Andreini e il figlio Ivano uccisi dai militari Alleati e tutte le donne che ancora oggi in Ucraina, Palestina e Iran subiscono analoghe violenze.”
“Gli stupri di guerra sono un triste retaggio della guerra – ha detto il Sindaco di Montefiascone Giulia De Santis – in Ucraina e in Palestina sono in atto conflitti nei quali le donne e i bambini sono le prime vittime. Dobbiamo lavorare per la pace.”
Comitato 10 Febbraio di Viterbo