Lo scorso lunedì 24 aprile Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Montefiascone a conclusione di specifica articolata attività, hanno eseguito 3 misure cautelari nei confronti di giovani (età compresa tra i 19 e 23 anni) del posto, per il reato di concorso in spaccio di stupefacenti continuato. Inoltre, nella stessa attività e per lo stesso delitto, un altro ragazzo è indagato in stato di libertà. In particolare i Carabinieri operanti nel corso delle indagini, espletate attraverso servizi di osservazione, installazione di telecamere, attività tecnica e documentale, delineavano una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina e hashish, anche nei confronti di minorenni.
Oltre cento le cessioni documentate, corrispondenti a 19 capi di imputazione. Sostanzialmente è stata provata l’esistenza di una sorta di una piccola consorteria locale, che simulava le modalità delle più strutturate “baby gang” in ambito metropolitano, talvolta con il coinvolgimento di minori. Le condotte poste in essere dal gruppo si sono rivelate assolutamente devianti in reati in materia di stupefacenti, nonché di violenza. Giovani che in diverse circostanze non hanno avuto remore a compiere “spedizioni punitive” nei confronti di coloro che si sono ribellati alla logica del gruppo. A tutto ciò si aggiunge la costante attività sui social, musica rap e trap, dissacrante verso le istituzioni, fattori che hanno dimostrato maggiore interesse verso i più giovani, facilmente influenzabili, che per paura ma allo stesso tempo per spirito di emulazione, non lesinavano di condividere e commentare positivamente.
La “gang” ha messo in atto una vera e propria azione di stimolo all’uso di stupefacenti verso i più giovani, in particolare attraverso una costante frenetica propaganda attraverso storie instagram. Tra gli indagati emergeva il ruolo di spicco di uno di loro, già identificato quale promotore di un’azione dimostrativa presso la casa circondariale di Viterbo lo scorso novembre, anche in violazione di una specifica misura di prevenzione cui era sottoposto e, di conseguenza, indagato anche per quei fatti. Documentati anche i viaggi a Roma e Perugia, luoghi di approvvigionamento dello stupefacente, poi messo in vendita e consumato presso i giardinetti comunali e presso le abitazioni monitorate dagli investigatori.
Le attività di indagine, svolte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Viterbo, convergevano anche con quelle svolte dalla Stazione Carabinieri di Bolsena, per alcuni episodi analoghi avvenuti in quella cittadina lacuale e che vedeva coinvolti gli stessi giovani soggetti. Nel corso della fase esecutiva delle ordinanze, cui partecipavano oltre ai militari del NORM, Carabinieri delle Stazioni dipendenti della Compagnia di Montefiascone, nonché personale del Nucleo CC Cinofili di “Santa Maria di Galeria”, venivano sequestrati hashish, marijuana e € 850,00 in banconote. In tale quadro si ritiene importante riaffermare quanto l’attività sopra descritta evidenzi l’esigenza di preservare la salute del tessuto sociale dell’Alto Lazio. Proprio in quest’ottica è necessario che i cittadini non esitino a dare il proprio costruttivo contributo alle Istituzioni, al fine di garantire al territorio un livello di sicurezza sempre più elevato. È un dovere verso le giovani generazioni. Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo e trasmesso per interesse pubblico.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.