Mobilitiamoci come società civile fuori dai giochi di potere.
Sulla seduta del consiglio di ieri, rispetto al tema del fotovoltaico, è triste constatare non solo un diverso atteggiamento da parte della maggioranza, affatto dialogante, ma anzi preoccupata di far passare una propria linea. È triste constatare che esiste la voce solamente di chi ha ruoli politici fuori e dentro il consiglio. Gli esponenti politici del luogo monopolizzano l’informazione e trattano l’argomento come se fosse una campagna elettorale. Mentre il fotovoltaico invade il territorio.
Sarebbe giusto a questo punto lanciare un incontro pubblico dal basso, e con questo intendo con tutte le persone che davvero vorrebbero costituite un soggetto lontano dalle solite e vecchie dinamiche. Perché la cosa evidente del dibattito proposto sul fotovoltaico è la totale esclusione della comunità locale. I tavoli aperti o chiusi ai partiti fuori o dentro il consiglio, sono l’ennesima riprova di come la politica esclusa dai problemi processi la società civile. Se non per convocarla in assemblee dove più che coinvolgimento si chiede consenso. Io credo che invece le cose debbano cominciare a cambiare. Lancio qui la mia proposta per individuare insieme un percorso da costruire insieme passo dopo passo.
Cristina Volpe – attivista ambientale e rete no bavaglio Viterbo