Agenda
La danza della neve di Ada Negri
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieva
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace.
Nei primi due mesi dell’anno le giornate sono corte e giardini, orti e frutteti riposano quieti, addormentati tra pioggia, vento, neve e gelo e visto che le attività sono rallentate è possibile dedicare più tempo alla progettazione del verde per la prossima stagione.
A Febbraio inizia la potatura delle pomacee come peri e meli e delle drupacee come peschi, albicocchi e susine, evitando però le giornate in cui potrebbe gelare.
Ogni operazione compiuta in giardino, nell’orto e in ogni altro luogo, deve essere volta al rispetto per la natura, se l’ambiente che ci circonda verrà salvaguardato migliore sarà la qualità della nostra vita.
Anche il rispetto per gli animali è sintomo di grande civiltà e sensibilità, per questo facciamo tutto ciò che è in nostro potere per risparmiare a tutte le creature viventi qualsiasi sofferenza.
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Lunario
LUNARIO di GENNAIO 2025
7 Primo quarto
13 Luna piena
21 Ultimo quarto
29 Luna nuova
FESTIVITA’ e RICORRENZE di GENNAIO
1 Maria Madre di Dio – Capodanno
6 Epifania di Nostro Signore
LUNARIO di FEBBRAIO 2025
5 Primo quarto
12 Luna piena
20 Ultimo quarto
28 Luna nuova
FESTIVITA’ e RICORRENZE di FEBBRAIO
14 S. Valentino festa degli innamorati
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Giardino e Terrazzo
Osservando il giardino in inverno si possono notare i punti dove intervenire la prossima primavera impiantando arbusti o siepi isolate per ottenere un tocco di colore in più.
E’ importante proteggere dal gelo le piante più delicate e i soggetti più giovani, sia sulle radici con opportune pacciamature che sulle chiome avvolgendole con tessuto non tessuto che andrà aperto nelle giornate di bel tempo per arieggiare e controllare la presenza di eventuali parassiti o muffe, osservando anche la pagina inferiore delle foglie.
Accertarsi che le specie rampicanti siano ben assicurate a sostegni e tutori in buono stato e assicurati ad essi con buone legature.
Gli alberi e agli arbusti che per natura o per nostra volontà hanno un portamento a piramide (es. cipresso) o conico (es. bosso e tasso da arte topiaria), vanno legati opportunamente, cingendoli, in modo da impedire alle chiome di scomporsi.
Con le belle giornate, è bene ripulire il giardino da foglie, rami e pigne, controllare pergolati, panchine, recinzioni e cancelletti e dove necessario intervenire con riparazioni e verniciature, approfittando della minore presenza di vegetazione.
Prevenire per quanto possibile i danni derivanti da eventuali nevicate: tagliare in tempo alberi o rami secchi, nelle ore calde “spolverare” con un piumino la neve dalle piante più piccole e scrollare quelle grandi per farne cadere una maggior quantità evitando che di notte ghiacci ad esse.
Se il vento ha spezzato rami ad arbusti e ad alberi, intervenire con un segaccio ben affilato, con un taglio netto, in una giornata senza gelo, questa semplice operazione limiterà la comparsa di insetti all’interno della corteccia.
Quando le condizioni climatiche lo consentono, preparare il terreno per le nuove piantagioni di arbusti, alberi e rosai che si effettueranno solo quando il terreno non sarà più gelato.
In questo periodo sono importanti le potature per rinvigorire e modellare dando una forma più armonica, per ripulire le piante da parti di secco e per ottenere fioriture più abbondanti su esemplari spoglianti che fioriscono in tarda primavera-inizio estate, sia ornamentali che da frutto, sia arbustivi che arborei.
I fruttiferi da fiore si potano sia in Gennaio, Febbraio che alla fine dell’inverno, le regole da seguire sono poche ma importanti: usate cesoie ben affilate e pulite, così come il segaccio perché i tagli devono essere netti, disinfettate ad ogni cambio di pianta le cesoie.
Non potare quando gela.
Se non si conosce bene una pianta occorre informarsi prima di procedere con una potatura eccessiva, nell’indecisione è meglio effettuare una potatura leggera in particolare se l’inverno è mite.
I tagli importanti devono essere tamponati con il mastice o prodotti simili.
Forsythia, Kerria japonica, Cotogno giapponese, Syringa vulgaris (Lillà comune), sono cespugli che fioriscono ad inizio primavera, verranno potate alla sfioritura, per dare dare alla pianta il tempo di far crescere i giovani rami che daranno i fiori la stagione prossima.
Con luna crescente è possibile iniziare la semina di margheritine pratoline, bocca di leone, convolvolo, piselli odorosi, agerato, celosia, dianthus, coreopsis, petunia, papavero, verbena, che devono restare comunque in un ambiente con temperatura costante di circa 16° C.
Le concimazioni organiche che si effettuano in questo periodo riguardano la gran parte delle piante, degli arbusti e delle aiuole.
Rose
-E’ il momento giusto per potare le rose.
RAMPICANTI
I gruppo: a questo gruppo appartengono i veri rosai sarmentosi che fioriscono in giungo-luglio sui getti ramificati laterali degli anni precedenti . Quando si pongono a dimora occorre ridurre i rami a circa 1/3 della loro lunghezza e si tolgono i laterali. Gli anni successivi si potano le ramificazioni a 2-3 gemme dall’attaccatura e si eliminano i rami vecchi e quelli secchi che verranno così sostituiti da nuovi getti allevati dal basso.
II gruppo: appartengono a questo gruppo le varietà non rifiorenti a grande fioritura estiva. Si potano subito dopo la fioritura eliminando i rami vecchi. Per i nuovi impianti come per il primo gruppo. Da adulti per mantenere la forma, si possono accorciare di qualche centimetro i rami già tagliati.
III gruppo: sono tutte le varietà rampicanti e sarmentose moderne che fioriscono sui rami dell’anno, sono rifiorenti e sviluppano lunghi sarmenti. Dopo la messa a dimora e si accorciano tutti i rami tranne un paio più vigorosi. Il secondo anno si devono accorciare tutti i germogli e le branche che verranno cimate dopo la fioritura in modo da sollecitarne la rifioritura. In seguito cimare sempre i fiori appassiti.
IV gruppo: sono tutte le rampicanti che a differenza dei tre gruppi precedenti non possono essere allevati a spalliera e a ventaglio perché producono sarmenti meno lunghi, al massimo 2 metri e poco flessibili. Si impiegano quindi per siepi a bassa manutenzione e rifiorenti. Per la messa a dimora come per il terzo gruppo, in seguito decisa l’altezza della siepe, il sarmento più forte verrà reciso, ottenendo così numerosi germogli dal piede che formeranno una siepe fitta, naturalmente affiancando diverse piante.
ROSAI AD ALBERELLO: per ottenere una bella “chioma” i rami devono essere accorciati della metà della lunghezza sempre al di sopra di una gemma rivolta lateralmente, avendo cura di seguire con le potature la forma desiderata.
ROSAI IN VASO: la rosa non ama il vaso ma la piena terra. Se però il contenitore è abbastanza capiente, il terriccio è ben equilibrato con un buon drenaggio e si espone a levante pacciamando bene d’estate e proteggendo con tessuto non tessuto d’inverno la parte aerea e coprendo la terra con trucioli e fogliame, si avranno buone possibilità di successo. Procedere alla potatura a seconda del gruppo d’appartenenza.
ROSAI TAPPEZZANTI: sono i rosai rifiorenti fino all’autunno con branche di circa 130 – 150 cm. Per l’impianto seguire le regole del III gruppo. In seguito dopo la fioritura si devono piegare verso il basso i giovani polloni. Le vecchie branche si accorciano fino a metà, mentre lateralmente si pota alla III gemma. Poi si avrà cura di ringiovanire la pianta accorciando il vecchio ed eliminandolo l’anno successivo.
ROSAI A CESPUGLIO: la regola principale è quella di potare corto il rosaio debole e lungo quello forte e vigoroso. Alcuni sostengono che le rose devono essere potate solo eliminano i rami secchi, deboli, storti ed intricati ma, di sicuro la potatura deve essere eseguita almeno due mesi prima della ripresa della fioritura.
Le forbici devono essere ben affilate per non slabbrate la corteccia, eseguite dei tagli netti; l’inclinazione del taglio non deve essere verso la gemma ma opposto, il taglio deve essere non troppo vicino e non troppo lontano dalla gemma e neanche troppo inclinato.
Riassumendo per una buona potatura in generale basta seguire regole molto semplici:
-se la pianta è in buona salute potare i rami a 2/3 o 1/2 della lunghezza
-eliminare i rami deboli e interni per dare aria
-eliminare il vecchio, il secco e lo storto
-i rosai che fioriscono a mazzetto si potano più “a lungo”.
-le rose a cespuglio si potano a fine febbraio.
I nuovi impianti devono essere effettuati entro Febbraio e dopo la messa a dimora potare “a corto” per permettere alla pianta un buono sviluppo alla ripresa vegetativa.
Calendario delle concimazioni:
-primo impianto: apportare nelle buche una giusta quantità di stallatico ricoperto da uno strato torboso evitando il contatto diretto con le radici della rosa, fatto ciò le rose per un anno non necessitano di altre concimazioni.
-gennaio non concimare
-da fine febbraio a fine marzo effettuare la prima concimazione a base di azoto e fosforo
-da metà maggio a metà giugno occorre somministrare la seconda concimazione con concime organico, meglio se a base vegetale, specifico e ben equilibrato (es. NPK 10.5.5) le rose hanno bisogno di macroelementi quali: azoto (N) che serve a far vegetare bene, fosforo (P) per e una migliore qualità delle fioriture e potassio (K) per irrobustire fiori, radici e rami e di microelementi quali: boro, ferro, rame, zinco, manganese, magnesio.
-luglio e agosto non concimare
-da settembre e ottobre concimare come in marzo
-novembre effettuare l’ultima concimazione dell’anno per concedere alle piante il giusto riposo
distribuire superficialmente letame secco e maturo ovino o bovino per una lunga cessione, interrando con una zappettatura molto leggera senza intaccare le radici, ma in modo che le piogge possano far penetrare i nutrienti nel terreno e sufficienti fino a marzo
-dicembre non concimare
Le concimazioni devono essere seguite da innaffiature, meglio ancora se da piogge.
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Piante di casa
Tutte le piante di casa in inverno patiscono il caldo delle nostre case spesso eccessivamente riscaldate! Occorre quindi dare loro un po’ di “ossigeno” arieggiando le stanze senza provocare correnti d’aria. Concimare leggermente le piante ma solo da fine Febbraio. In primavera rinvasare o almeno smuovere il terriccio superficiale, toglierlo e aggiungerne di nuovo. Se necessario fare la doccia alle piante, con acqua appena leggermente tiepida, ma non calda.
Tenere sotto controllo gli afidi e evitando di usare prodotti chimici preparare un rimedio casalingo grattugiando la quarta parte di un pezzo di sapone di Marsiglia e metterlo in un litro di acqua, volendo potenziare l’effetto aggiungere un pizzico di peperoncino in polvere e due spicchi di aglio schiacciati. Lasciare in immersione per una notte, filtrare e somministrare tramite uno “spruzzino” usando uno vuoto del prodotto che si usa per pulire i vetri.
In alternativa al sapone grattugiato si può usare un bicchierino di quello liquido.
Non irrorare su piante illuminate dal sole ed usare tutte le precauzioni del caso maneggiando il peperoncino!
Ecco un breve elenco di piante e fiori adatti a rallegrare la casa nel periodo invernale:
1) Anthurium pianta longeva che non richiede troppe cure, dal fogliame splendente e lucido e i fiori cuoriformi accesi da un rosso brillante, rallegra la casa adattandosi agli ambienti caldi con luce diffusa, va annaffiata una volta alla settimana. Teme l’acqua calcarea, il freddo e le correnti d’aria. Le foglie si puliscono delicatamente con un panno morbido e umido. Dispone di filtri naturali capaci di purificare l’aria degli ambienti in cui si trova.
Tenere l’Anthurium nello stesso vaso non oltre i due anni, effettuare il rinvaso in primavera avendo cura di predisporre sul fondo del nuovo contenitore un buon drenaggio di argilla espansa e utilizzare un buon terriccio.
2) Spathiphyllum wallisi o Giglio della pace, è una pianta dall’aspetto elegante dai fiori a forma di spata di colore bianco, è utile per purificare ed umidificare l’aria intorno a sé. Ha bisogno di luce e di essere annaffiata ogni cinque o sei giorni previo controllo del terriccio per evitare marciumi, le concimazioni devono essere ristrette al minimo a partire da fine febbraio.
3) Euphorbia pulcherrima o Stella di Natale
(vedere numero di Dicembre)
4) Dieffenbachia
Probabilmente tutti prima o poi ospiteremo una dieffenbachia a casa. Resta comunque una pianta classica, elegante e decorativa, grazie alle varie cultivar.
Ha bisogno di luce ma non diretta, quando arriva il bel tempo si può spostare in giardino all’ombra, per ottenere una crescita equilibrata della pianta è utile effettuare l’operazione di rotazione del vaso in modo di esporre ogni lato alle diverse intensità di luce.
Predilige un terriccio torboso, ama il caldo ma a temperature elevate deve essere vaporizzata.
Innaffiature ogni tre giorni, dimezzare d’inverno, previo controllo del terriccio per evitare marciumi o carenze idriche. Fornire concime liquido, una volta al mese, evitando i mesi troppo freddi e quelli troppo caldi. Una volta al mese pulire le grandi foglie con una spugna umida.
La dieffenbachia perde le foglie quando è denutrita o troppo in ombra. Riequilibrando le concimazioni e l’esposizione, riprenderà a gettare. fare attenzione agli attacchi di acari, afidi e cocciniglia.
6) Azalea con i suoi colori allegri, è una bella pianta acidofila sensibile al calcare, quindi occorre decalcificare per una notte l’acqua utilizzata per le innaffiature che eccezionalmente preferisce ricevere dal sottovaso, si adatta bene con temperature intorno ai 10 gradi, ma teme i luoghi ventosi e secchi, i raggi diretti del sole e le fonti di calore.
BALCONI
Eliminare il primo strato di terriccio dalle fioriere e sostituirlo miscelandolo con concime granulare a lenta cessione. Sarebbe opportuno aspettare ancora fino alla fine di febbraio prima di decorare il balcone, ma volendo anticipare è possibile riempire le fioriere con un ottimo terriccio da giardino con fondo drenante di argilla espansa e posizionare bulbi di muscari e crochi fioriti. Attenzione alle gelate, anche per quanto riguarda i ciclamini che posti sul davanzale o sul balcone ravvivano i grigiori invernali con i loro colori vivaci.
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I colori del giardino
Gennaio e Febbraio sono mesi freddi con poche fioriture ma di incantevole bellezza.
Tra le bulbacee messe a dimora in autunno, si scorgono i timidi Crochi (Crocus L.) della famiglia delle Iridacee, dalle infinite combinazioni cromatiche: violaceo striato porpora, bianco, giallo, rosa, lillà, azzurro e crema, marrone e celeste e i Muscari una piccola bulbosa perenne della famiglia delle Asparagaceae, noto come Giacinto d’uva nelle sfumature blu intenso, azzurro carico, bianco, rosa e bicolore.
Volendo ottenere una fioritura eccezionale in questo periodo, occorre acquistare nei mesi di settembre-ottobre dei bulbi di Crocus tommasinianum e piantarli a circa due cm di profondità distanti 13 cm l’uno dall’altro, in gruppi fitti, e lasciandoli interrati a dimora dopo la fioritura si spanderanno con estrema facilità, questo processo prende il nome di naturalizzazione e oltre che che vedrà rifiorire per molti anni . Nel mese di Agosto, quando risulteranno troppo fitti si potrà procedere al diradamento e al riposizionamento in aree libere. La fioritura precoce, con la base di foglie verde brillante, sarà di un viola carico con interno bianco, negli anni diventerà sempre più scenografica.
Cornus alba ‘Sibirica’ con il rosso deciso e vivace dei suoi fitti rami.
Ilex verticillata, con i rami riccamente coperti di bacche rosse, essendo una pianta dioica si deve avere l’accorgimento di piantare arbusti “maschi” e “femmine”, altrimenti non produrranno bacche.
Nandina comune, con il freddo si accende di rosso: davvero belle le sue foglie e le bacche.
Mahonia x ‘Charity’ dalla stupenda fioritura alla quale seguono bacche blu, è una pianta a bassa manutenzione, specialmente da adulta.
Camelia Japonica con i suoi fiori grandi dai 4 ai 6 cm, in genere semplici, che vanno dal rosa al bianco.
Violetta africana “Saintapulia Jonathan” dai colori viola, bianchi, blu e rosa.
Primula appartiene alla famiglia delle Primulaceae con la tavolozza variopinta dei suoi colori brillanti con corolle dal centro giallo e colorate violetto, bianco, rosso e rosa.
Un valore aggiunto è dato dalle piante fiorite nel periodo invernale che rendono il giardino colorato, profumato ed ospitale per gli insetti utili, in particolare per le api, contribuendo a sfamarli quando timidamente escono in cerca di cibo.
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Il Fiore del mese
Erba della Pampas (Cortaderia selloana), è una pianta longeva, rustica che non richiede troppe cure, cresce bene in terreni drenati, posizione soleggiata o a mezz’ombra. Può essere utilizzata come pianta solitaria o da siepe allineando diversi elementi.
Potatura: non occorre farla annualmente, ma è indispensabile munirsi di un paio di guanti abbastanza robusti, perché le foglie sono taglienti. Usare forbici da potatura a lama lunga, tagliando gli steli quasi raso terra e se la pianta è adulta pulire l’interno del cespo accuratamente per eliminare marciume, gusci di noci, rametti, ghiande, ecc. E’ una pianta a cui non deve mancare un’adeguata irrigazione.
Concimazione: non occorre una concimazione particolare, è sufficiente formare uno strato con del buon compost in primavera, ma una buona pacciamatura invernale aiuterà la pianta a mantenersi in forma.
Crisantemi: quelli sfioriti in vaso devono essere potati alla base, rinnovate il terriccio, innaffiate e ponete i vasi in un luogo riparato non riscaldato fino alla comparsa della nuova vegetazione. Poi all’inizio di marzo staccherete i germogli giovani dalla madre e li sistemerete in vasetti singoli dove radicheranno per circa un mese. Trascorso questo tempo troverete loro la destinazione definitiva in vaso o in piena terra.
Le Camelie appartengono alla famiglia delle Theacee le piante del tè. Camelia japonica fiorita da fine gennaio a metà aprile, Camelia sasanqua fiorita da fine ottobre a febbraio, fornite un concime granulare specifico per acidofile e zappettate intorno al piede della pianta per interrare. Sono piante acidofile ideali per fioriere o aiuole, temono la carenza di ferro. Innaffiare un paio di volte alla settimana nella stagione calda e due volte al mese d’inverno, usando acqua piovana o decalcificata.
Skimmia Japonica è un sempreverde veramente poco esigente, non ha bisogno di cure particolari ed è quasi immune da malattie. Si coltiva bene in vaso da porre in pieno sole durante la primavera, in semi ombra in estate e in una zona riparata in inverno perché il gelo le rovina le foglie.
Scegliete la varietà “Rubella” se desiderate la skimmia classica con i fiori rossi o la “Fragrans” con fiori bianchi dal delizioso profumo.
Azalea appartiene alla famiglia delle Ericacee rientra nel genere Rhododendrum, infatti osservando bene l’azalea sembra un piccolo Rododendro dai fiori con un solo bocciolo per stelo invece di fiori riuniti in grappolo. La fioritura appariscente di queste piante permette di creare apprezzabili chiazze di colore.
Pratoline (Bellis perennis) prediligono terreno sciolto non troppo fertile, ben drenato che non asciughi eccessivamente con il caldo. Sono tra le prime piantine a disposizione nei garden per creare delle fantasiose cassettine da balcone o ciotole da posizionare in giardino, riparandole in casa quando potrebbe gelare. Le sfumature di colore variano dal rosa al bianco.
Glicine ( Wisteria), è una pianta rampicante, molto ornamentale appartenente alla famiglia delle Fabacee, resistente al freddo, dalla crescita vigorosa adatta per pergole e muretti, con eccezionali fioriture profumate.
Potare in inverno, fin dove possibile tutti i rami e accorciare le radici con una vanga fatta penetrare profondamente nel terreno, operare intorno alla pianta di glicine conficcando la vanga perpendicolarmente nel suolo intorno alla pianta ad una distanza di 50-60 cm. Queste semplici cure dovrebbero stimolare la pianta, ricordando di potare i rami appena i fiori appassiscono e aiutare le piante giovani concimando con minerali poveri di azoto. Occorre tenere presente che il primo anno la pianta è occupata ad emettere le radici, solo in seguito inizierà l’accrescimento.
Le varietà:
Glicine cinese-Wisteria sinensis: caratterizzato da una crescita veloce e fioriture generose dai colori e profumi intensi, è una delle scelte più praticate.
Glicine giapponese-Wisteria floribunda: conosciuto per la lunghezza dei suoi grappoli e una varietà di colori che vanno dal bianco, al viola e al rosa.
Glicine americano-Wisteria frutescens: dai grappoli più corti e in generale più gestibile per quanto riguarda la crescita e quindi scelta da chi desidera la bellezza del glicine in uno spazio ridotto.
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Tappeto Erboso
La stagione fredda è molto critica per il tappeto erboso, ghiaccio, umidità, temperature basse , di seguito alcuni accorgimenti da seguire per non stressare il manto verde:
-evitare di calpestare il prato quando l’erba è ghiacciata
-non effettuare tosature con temperature troppo basse o quando l’erba è bagnata, ma non lasciare che l’erba superi i 10 cm. di altezza perchè questo potrebbe portare ad un indebolimento che renderebbe il prato più vulnerabile ad eventuali attacchi di ruggine
-l’altezza ideale del prato in questo periodo va dai 5 ai 7 cm. di altezza
-per quanto possibile sarebbe opportuno tramite soffiature, mantenere il prato libero da foglie, rami e da tutti gli accumuli che non lasciando passare aria e luce porterebbero ingiallimento e diradamenti.
-irrorare le macchie gialle con prodotti fungicidi
-a fine febbraio, solo quando tutte le condizioni metereologiche lo permettono e se il prato ha almeno tre anni di vita, arieggiare per rimuovere il feltro, altrimenti attendere il miglioramento del tempo
-la concimazione granulare azotata indispensabile a primavera, nel mese di Febbraio è prematura.
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Le siepi
In questo periodo usando un taglia siepi si livellano le siepi di tasso, tuia, cipresso, evonimo, bosso, ma alloro, lauro e lauroceraso andrebbero potate sempre a mano perchè il taglio delle foglie grandi resta esteticamente poco gradevole, i due periodi in cui intervenire sono all’inizio della primavera e metà estate. E’ importante scegliere specie che si adeguano allo spazio a loro destinato invece di dover ricorrere a continue potature.
Pyracantha o Agazzino: arbusto sempreverde perenne, decorativo della famiglia delle Rosaceae, ricco di spine e bacche colorate rosse, gialle e arancioni.
Bosso: risulta molto compatto, si può potare anche più volte all’anno.
Elaeagnus ebbingei o olivagno: dal portamento vigoroso, robusto ma anche elegante e ornamentale dalla fioritura profumata.
Tuia (Thuja, L. 1753) appartiene alla famiglia delle Cupressacee, è una conifera ornamentale, adatta per creare siepi in giardini a bassa manutenzione a crescita lenta, adatta a creare una densa barriera. Sensibile ad una irrigazione non appropriata reagisce con il disseccamento.
Carpino: spesso impiegato per formare siepi a crescita veloce.
Conifere: quando diventano adulte non necessitano di potature importanti, ma solo di mantenimento della forma.
Le siepi a foglia caduca, ossia quelle che perdono le foglie in inverno vanno potate dopo la fioritura.
Il miglior periodo per impiantare una nuova siepe è il mese di ottobre in modo che le piante abbiano il tempo sufficiente per ben radicare adattandosi al terreno e poter dare il loro meglio la primavera successiva. In alternativa si può procedere al nuovo impianto ad inizio primavera.
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L'orto
In questi mesi di freddo intenso le attività nell’orto si riducono alla pulizia delle varie parcelle liberandole dalle vecchie colture e dalle erbacce e alla preparazione e al miglioramento del terreno che deve essere ricco di materia organica, ben drenato, privo di avvallamenti, concimato con stallatico che apporta Azoto, Fosforo e Potassio ossia i macroelementi necessari alla crescita delle piante e a strutturare il terreno rendendolo maggiormente lavorabile.
Per avere una resa ottimale dal proprio orto, occorre conoscere il PH del terreno con gli appositi test.
ph acido 0 1 2 3 4 neutro 5 6 7 8 9 10 alcalino11 12 13 14
I terreni argillosi, fertili ma pesanti che tendono a compattarsi e a formare ristagni idrici che provocano il marciume radicale, vanno lavorati con aggiunta di compost, letame ben maturo o acido fosforico per migliorarne il PH che tende ad essere alcalino, mentre i terreni sabbiosi hanno un PH basso ossia acido e occorre correggerlo con carbonato di calcio.
La cenere di legna contenendo molto calcio ha natura alcalina ed è quindi adatta a correggere terreni acidi, ma va distribuita moderatamente ossia in piccole quantità e solo su terreni acidi.
L’aggiunta di sabbia silicea nel terreno dell’orto serve per migliorare l’areazione delle radici, il drenaggio e l’assorbimento dell’acqua.
Un altro elemento fondamentale per una buona riuscita dell’orto è la sua esposizione al sole che non dovrebbe essere inferiore alle sette ore.
Si raccolgono: insalate invernali, radicchio, verze, indivie, finocchi, cavolfiori, porri, sedani, cavolini di Bruxelles e carciofi.
In ambienti protetti o riscaldati e in tunnel freddi ben esposti possono iniziare le semine di: porri, cavolfiori, finocchi, ravanelli, carote, rucola, barbabietole, sedani e scarola.
In piena terra si seminano: aglio, cipolla, scalogno, piselli, fave, radicchio, valeriana, asparagi e erba cipollina.
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La serra
Avere a disposizione una serra resa magari piacevole ed accogliente da un arredamento adatto, permette di trascorrere del tempo dedicandosi sia alle piante in vaso che alla coltivazione precoce di fiori e ortaggi. Solo in caso di nevicate occorre prestare attenzione ai teli di copertura della serra e all’eventuale carico eccessivo che va tolto appena possibile dall’esterno scuotendo i teli per far scivolare via il manto nevoso.
Trascurare questa importantissima operazione potrebbe mettere a rischio l’intera stabilità della struttura.
Appena possibile controllare lo stato della copertura.
Arieggiare la serra ogni volta che le condizioni metereologiche lo consentono, i ristagni di umidità sono assolutamente da evitare come pure le correnti d’aria notoriamente pericolose per tutte le piante.
Le innaffiature dei vasi ospitati in serra vanno effettuate moderatamente quando non c’è il rischio di gelate.
Gli arbusti e i bulbi tenuti in luoghi poco luminosi possono essere spostati in serra verso la fine di Febbraio per ottenere delle “fioriture forzate” cioè precoci di: azalee, gigli, crochi, fresie, giacinti e tulipani.
In serra saranno presenti coltivazioni di cavoli e broccoli.
Possono iniziare le semine di: porri, cavolfiori, finocchi, ravanelli, carote, rucola, barbabietole, sedani e scarola.
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Le aromatiche
Le piante aromatiche che sopportano meglio il freddo sono:
TIMO (Thymus vulgaris): è una pianta che sopporta il freddo, ma non il gelo prolungato.
In inverno cimare con le forbici prelevando i getti apicali solo quando occorre.
SALVIA (Salvia officinalis): se invecchia senza essere potata diventa legnosa. Quindi a primavera potare in modo deciso per poi fornite del buon concime organico e adeguate annaffiature.
ROSMARINO (Rosmarinus officinalis): si pota ogni volta che si adopera in cucina ma se invecchia occorre evitare le potature drastiche che non gradisce, potare con molta delicatezza cimando i rametti.
ALLORO (Laurus nobilis): non ha molti problemi; resiste bene alle potature che vanno eseguite quando non gela più; annaffiare sempre adeguatamente. Le forme particolari come quelle tonde o a piramide, necessitano di potature di mantenimento da effettuare una volta al mese tranne che in inverno.
LAVANDA (Lavandula): resiste al freddo, va potata alla fine dell’inverno.
GINEPRO (Juniperus communis): è una conifera rustica e longeva, molto resistente al freddo e alla siccità, da cui dopo due anni si possono raccogliere le bacche edibili di colore blu-nero impiegate in cucina
Si raccolgono: crescione, borragine, coriandolo, zenzero, aneto, rosmarino, salvia e alloro.
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Il frutteto
POTATURA
Non esiste una regola generale per potare gli alberi da frutto, ma solo una certezza: pochi fiori, pochi frutti e quindi la potatura si rende necessaria perchè costringe la pianta a produrre più gemme da frutto.
Dalla metà di gennaio inizia la potatura di melo e pero sul ramo di un anno e termina con la pianta adulta che ormai necessita solo di potature di mantenimento.
Vanno sempre eliminati i rami spezzati, storti o secchi e tutte le parti che risultano affette da patologie.
Sarchiare sempre i polloni al piede delle piante.
Potare anche cotogno, albicocco, mandorlo, pesco.
Effettuare il secondo trattamento (il primo è stato effettuato a dicembre), su drupacee, pomacee, fragole e viti, contro funghi e insetti (forma svernante). Irrorare con prodotti rameici contro bolla, cancri e gommosi, con olii minerali contro psilla del pero, ragnetto rosso, afidi e cocciniglie e carpocapsa.
RACCOLTA
In questo periodo possiamo raccogliere solamente gli agrumi, avendo cura di raccogliere i limoni con il peduncolo. Disporremo però ancora della frutta secca, di mele tardive del tipo Golden e Annurca e pere del tipo Kaiser e Curato e forse di kiwi e di kaki se ben conservati.
PICCOLI FRUTTI:
da inizio ottobre a fine maggio si possono mettere a dimora i piccoli frutti. Si possono coltivare in vaso, profondo e largo dai 45 ai 50 cm.
MIRTILLO: richiede terriccio assolutamente acido, da adulto sarà un arbusto alto circa 1 metro, che ama una posizione a mezz’ombra, ha una fioritura decorativa. I frutti si raccolgono in luglio/agosto. Se piantate a terra, su bordura, distanziare una pianta dall’altra di circa 80 cm.
LAMPONI: è il momento giusto per effettuare una potatura. Aspettare la fase calante e effettuare una potatura sui rami che hanno prodotto ad inizio e a fine estate, mentre i rami che hanno prodotto una volta devono essere solamente cimati. Accorciare decisamente anche i rami che appaiono deboli e storti.
Mentre a tutte le varietà che hanno fruttificato solo ad inizio estate, dette varietà non rifiorenti, devono essere tagliati i rami alla base e eliminati sfoltendoli i rami più deboli.
Si potano tutti i piccoli frutti.
AGRUMI
Verso metà febbraio, provvederemo alla pulitura superficiale dello strato di terriccio di ogni vaso, ad una leggera zappettatura e al riempimento con nuovo terriccio specifico per agrumi che si può reperire tranquillamente in commercio.
Anche gli agrumi vanno trattati con olio vegetale facendo attenzione a distribuire bene il prodotto anche sul tronco.
NUOVI IMPIANTI
A febbraio si possono collocare a dimora diverse piante da frutto sia drupacee che pomacee a radice nuda, mentre le piante in vaso possono essere collocate a dimora in quasi tutti gli altri mesi dell’anno. Scegliere una zona ben soleggiata con terreno fertile dove scavare buche di dimensioni appropriate con un buon fondo drenante fatto di cocci di terracotta, piccoli sassi e quindi uno strato di argilla espansa grossolana, terra dello scavo mista a compost dove adagiare la pianta e con la stessa miscela fare uno strato sulle radici, infine riempire la buca con terra dello scavo mista a letame maturo, lasciando una fossetta di qualche centimetro, assestare la terra senza compattarla eccessivamente. Altro fattore importante è il calcolo della distanza tra le piante, tenendo presente la dimensione che raggiungeranno da adulte. Altro accorgimento è la sistemazione dei tutori che forniranno alla pianta un sostegno contro il vento e la faranno crescere diritta. Completare con un impianto di irrigazione a goccia che fornirà il giusto apporto idrico ad ogni pianta.
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte sia poma
Laghetto e giardino roccioso
D’inverno si possono dedicare maggiori cure di manutenzione e riparazioni ai laghetti, agli stagni, alle statue, alle fontane, alle panchine, ai vialetti ed ai muretti.
Le principali insidie da combattere sono le foglie e il ghiaccio.
Quando parliamo di un laghetto di piccole dimensioni, basta ripulirlo accuratamente con un retino, mentre quando il laghetto è più esteso dopo la pulizia è consigliabile stendere una rete a maglia stretta che impedisca ad altre foglie di cadere nell’acqua alterandone il ph con il loro marciume.
Sistemare una bottiglia di plastica vuota o pezzi di plastica morbida per non far gelare la superficie.
GIARDINO ROCCIOSO
Continua la sistemazione delle rocce e la loro pulizia da eventuali muschi.
Iniziare a programmare i nuovi impianti prediligendo l’acquisto di specie sempreverdi o tappezzanti come eriche, timo e santolina e quelle ornamentali come aubrietia, bulbose nane, sedum, saxifraga, felci, ciclamini, phlox paniculata e Phlox subulata, alissum, campanule, mesembrianthemum stachys e semprevivi.
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Vigna e vino
A gennaio, avendo cura di osservare le previsioni del tempo, quando non sono previste gelate può iniziare la potatura, considerando che l’operazione deve terminare prima dell’inizio del fenomeno detto “pianto”.
L’ultima parte della giornata va dedicata alla raccolta dei tralci tagliati, che se non verranno trinciati, vanno subito rimossi in modo da lasciare i filari in ordine.
Vanno rimossi gli speroni e tutti i tralci storti, intrecciati e secchi.
A febbraio continua la potatura e a fine mese si iniziano a legare i tralci.
La Luna calante di Gennaio è detta “luna del vino”, si può travasare e imbottigliare il vino nuovo.
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I proverbi
A mezzo gennaio, mezzo pane e mezzo pagliaio.
Chi vuole un buon agliaio, lo ponga di gennaio.
Gennaio e febbraio mettiti il tabarro.
Gennaio e febbraio, empie o vuota il granaio.
Gennaio fa il ponte e febbraio lo rompe.
Gennaio ingenera, febbraio intenera (marzo imboccia).
Gennaio secco, lo villan ricco.
Gennaio zappatore, febbraio potatore, marzo amoroso, aprile carciofaio, maggio ciliegiaio, giugno fruttaio, luglio agrestaio, agosto pescaio, settembre ficaio, ottobbre mostaio, novembre vinaio, dicembre favaio.
Gennaio, ovaio.
Guardati dalla primavera del gennaio.
Il grano freddo di gennaio, il mal tempo di febbraio, il vento di marzo, le dolci acque di aprile, le guazze di maggio, il buon mieter di giugno, il buon batter di luglio, le tre acque d’agosto con la buona stagione, vagliono più che il tron di Salomone.
La neve di gennaio diventa sale, e quella d’aprile farina.
Ogni gatta ha il suo gennaio.
Per San Bastiano (20 gennaio), sali il monte e guarda il piano; se vedi molto, spera poco; se vedi poco, spera assai.
Quando canta il pigozzo (picchio) di gennaio, tieni a mano il pagliaio.
Sant’Agnese (21 gennaio), il freddo è per le siepi.
Sant’Antonio (17 gennaio), gran freddura, San Lorenzo gran caldura, l’uno e l’altro poco dura.
Chi vuole un buon agliaio, lo ponga di gennaio.
Guardati dalla primavera del gennaio.
La storia dei GIORNI DELLA MERLA.
Tanto tanto tempo fa i merli avevano le penne bianche, non nere e il becco e le zampe rosso ciliegia. A fine gennaio, alle prime luci dell’alba, una famigliola di merli uscirono dal loro riparo per andare a fare il nido nel bosco. Lungo la strada si imbatterono nel vecchio gennaio che se ne andava, e il merlo, sghignazzando, gli disse che oramai aveva le ore contate e che nessuno temeva più l’inverno… Il vecchio gennaio, si sentì offeso e deriso, invece di andare via, decise di restare nel bosco, e il giorno dopo, il 29, mandò un freddo che il piccolo merlo, per non morire, dovette rifugiarsi dentro ad un comignolo. Il giorno seguente, gennaio, fece ancora più freddo e anche mamma merla fu costretta a ripararsi nel comignolo. Il merlo pensava che ormai il vecchio mese se ne sarebbe finalmente andato visto che non aveva più giorni a disposizione. Invece il permaloso gennaio, si fece prestare un giorno da febbraio, e il 31, il freddo fu ancora più forte dei giorni precedenti, costringendo anche papà merlo a ripararsi nel comignolo al calduccio. Arrivò febbraio e la famigliola di merli, uscì fuori, ma le loro penne bianche si era talmente affumicate che erano diventate tutte nere e così rimasero per sempre…
“I giorni della merla” cioè gli ultimi tre giorni di gennaio, sono notoriamente i più freddi dell’anno.
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PROVERBI DI FEBBRAIO Se febbraio non febbreggia, marzo campeggia.
Sant’Agata (5 febbraio), conduce la festa a casa.
Chi vuol di vena un granajo lo semini di febbraio.
Se di febbraio corrono i viottoli, empie di vino e olio tutti i ciottoli.
Per San Valentino (14 febbraio), primavera sta vicino.
Se febbraio non isferra, marzo mal pensa.
Febbraio asciutto erba per tutto.
A San Mattia (24 febbraio) la neve per la via.
Febbraio febbraietto, mese corto e maledetto.
Febbraio corto (o Ferraiuzzo) peggior di tutti.