Alla luce del manifesto politico recentemente pubblicato dall’associazione organizzatrice
della manifestazione, del quale condividiamo gli intenti generali, abbiamo deciso di aderire
alla manifestazione che avrà luogo sabato.
La nostra associazione è, e sarà sempre al fianco della comunità queer del territorio, per
questo scenderemo per le strade di Viterbo a colorare la città.
Siamo convintə che anche i piccoli pride cittadini come il Tusciapride abbiano un
importante impatto sulla cittadinanza queer che ha bisogno di sentirsi supportata. Allo
stesso tempo però ci teniamo a ribadire che la nostra partecipazione si concentrerà su un
messaggio importante che purtroppo spesso viene sottovalutato o del tutto sconosciuto
anche dalla stessa comunità lgbt+: “Stop al Rainbow washing”.
Con RAINBOW WASHING si intende quella pratica di strumentalizzazione dei temi e delle
lotte delle persone lgbt+ al fine di attrarre consenso per altri scopi. Questa prassi può
essere messa in atto da organizzazioni, aziende, enti o persino partiti al fine di “pulire” la
loro immagine allo scopo di attirare l’altrui approvazione, senza poi di fatto perseguire
azioni concrete per le lotte a difesa dei diritti delle persone. Una vera e propria operazione
di marketing che sfrutta i nostri corpi e le nostre identità per rendersi più attraente agli
occhi della gente.
Come associazione lgbt+ che lotta tutti i giorni sul territorio a difesa delle persone
discriminate e che lavora quotidianamente affinché la provincia in cui viviamo possa
essere un luogo aperto e rispettoso delle soggettività queer, condanniamo fermamente
questa ignobile pratica e ci impegniamo affinché le persone che rappresentiamo non
vengano illuse da chi nel mese del pride si appropria delle nostre bandiere e gioca con la
nostra sofferenza, con una completa mancanza di rispetto verso il nostro lavoro e le nostre
rivendicazioni.
Ci sentiamo infine di lanciare un appello a tutte le persone che hanno a cuore le nostre
lotte ad aprire gli occhi, prima di acquistare un oggetto arcobaleno per il pride, assicuratevi
che l’azienda devolva i proventi a progetti dedicati alla causa, prima di aderire ad un
organizzazione assicurativi che svolga attività sostanziali di sensibilizzazione al suo
interno o al di fuori, prima di votare un partito o unə candidatə verificate che non si limitino
a fare passerelle durante i pride, ma che mettano in atto azioni concrete a tutela delle
persone vittime di discriminazione omo-lesbo-bi-transfobica.
Viterbo LGBT+ PETER BOOM APS (Arcigay Viterbo)