La convergenza di alcuni fattori, quali la rinnovata attenzione alla sostenibilità, l’enfasi verso la digitalizzazione diffusa e la lode ai ritmi lenti, porta all’attenzione del ruolo che rivestono nel panorama nazionale i piccoli centri dell’Italia minore.
Sono questi che trattengono le specificità della comunità e del suo paesaggio naturale e costruito, contrastando l’appiattimento turistico delle città maggiori del nostro paese. Lo fanno con un’attenzione giornaliera alle varie sue anime, agevolando sistemi di relazioni e visioni verso un futuro insieme. Nelle piccole municipalità non è sempre facile rinnovare la progettazione di fronte a un mondo che procede a una diversa velocità. A volte è però possibile, specialmente quando le amministrazioni sanno cogliere le opportunità date dalle specificità del luogo e dei suoi abitanti.
È quello che è successo a Celleno con la creazione nel giugno 2023, dell’Ecomuseo della Ciliegia (Emc ²): riconosciuto da Direzione cultura e Lazio creativo, su proposta del Dirigente dell’Area servizi culturali e promozione della letteratura, l’ecomuseo si situa tra il borgo nuovo e il vecchio della cittadina viterbese. La ciliegia, presente nel territorio almeno a partire Rinascimento e già valorizzata nelle feste consolidate e partecipate annuali ad essa dedicata, diventa così il volano in nome del quale la comunità è chiamata a raccontarsi, non tanto (o soltanto) per accrescere per l’afflusso turistico, già ampio grazie al Borgo Fantasma di Celleno vecchio, ma per mantenere viva la progettualità della comunità dei residenti (ora prevalentemente nel borgo nuovo) e il potere immaginifico della stessa.
Dopo una proficua ricognizione sul luogo lo scorso novembre, un gruppo di studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Roma del corso di Comunicazione valorizzazione dei Beni Museali, del Biennio “Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico contemporaneo”, accogliendo le sollecitazioni della professoressa Lucia Giardino e del sindaco di Celleno Marco Bianchi, ha deciso di porsi in maniera progettuale verso le istanze dell’ecomuseo. Il gruppo ha infatti definito delle azioni di comunicazione e valorizzazione in cui le voci della comunità risuoneranno tra i due borghi di Celleno. Lo faranno tramite una serie di interviste in cui una storia chiama la successiva. E quale titolo migliore dare al progetto, se non Una tira l’altra? Una tira l’altra infatti, non richiama soltanto l’atto di gustare il frutto sfizioso, ma ha tutta la forza di una comunità i cui singoli membri si motivano l’uno con l’altro. Infine Una tira l’altra è ovviamente il ritratto di un gruppo affiatato, collaborativo e totalmente al femminile, che sicuramente continuerà a esistere dopo il termine del semestre, per consolidare il dialogo con la comunità del paese.
Alla prima ricognizione a Celleno Una tira l’altra a gennaio farà seguire due ulteriori incontri con le associazioni locali, la polisportiva, la proloco, le scuole e la comunità tutta, le cui specifiche
saranno annunciate a ridosso delle date stabilite. Rimanete sintonizzati sui canali di diffusione del Comune di Celleno per sviluppi e dettagli.
Cordiali saluti,
Una tira l’altra