Sembra una barzelletta, ma c’è poco da ridere per le imprese agricole laziali. Non è stato sufficiente aver assistito a novembre alla pubblicazione e al ritiro di tre importanti bandi di investimento nel giro di appena quattro giorni da parte della Regione Lazio.
Ora, a quasi due mesi dalla ripubblicazione degli avvisi pubblici destinati alle imprese agricole (SDI 01) e alle imprese di commercializzazione ( SDI 13 AZIONE 1 e 2), avvenuta il 28 novembre 2024, sul portale SIAN non è ancora possibile inserire la domanda di sostegno.
Il motivo? Semplicemente non c’è il link per la presentazione dei progetti.
Tra gli operatori del settore ci si chiede di chi sia la responsabilità, se della Regione Lazio o di Agea.
Ma poco importa, perché tanto a pagare i ritardi della pubblica amministrazione sono sempre le nostre aziende agricole, continuamente penalizzate non solo da una burocrazia contorta, ma anche da una incapacità di programmazione e di gestione dei fondi comunitari ormai conclamata.
Basti pensare che sul bando per le imprese di trasformazione, a fronte di soli 27 milioni di euro complessivi, per il comparto olivicolo di tutto il Lazio sono stati stanziati appena 4,8 milioni di euro, da dividere peraltro con il settore vitivinicolo.
Insomma, alle nostre aziende ancora una volta non rimane che aspettare e sperare. Aspettare che sia aperta la possibilità di presentare i progetti, e sperare che la direzione agricoltura si decida a stanziare più soldi sui settori strategici regionali.
TRL