Buttarla in politica, mischiando le carte, è l’ovvia dimostrazione delle nostre ragioni e del nervosismo che serpeggia tra chi sa di essere, di certo stavolta, dalla parte del torto.
L’ampliamento della discarica voluta dalla Regione Lazio a trazione di Fratelli d’Italia è un fatto. Al netto delle chiacchiere e della propaganda, con il parere dell’area rifiuti prima, del 20 giugno 2023, e con le due determinazioni regionali G03981 del 9 aprile 2024 e G03071 del 18 marzo 2024 poi, la Regione ha condannato Viterbo a continuare ad essere ancora, chissà per quanto, l’unica discarica a servizio di tutta la Regione Lazio.
Invece il Comune di Viterbo si è opposto fermamente facendo il ricorso al parere dell’Area Rifiuti, che autorizzava a patto che la discarica accogliesse i rifiuti anche dalle altre province. Successivamente, si è opposto dando parere contrario alla conferenza dei servizi e facendo ancora un altro ricorso alle due determine regionali, proprio per evitare di continuare a ricevere i rifiuti da Roma. La Tuscia ha già dato, ora basta.
Buttarla in politica, sostenendo la non autenticità del nostro civismo, è una vecchia strategia che si attua quando non si hanno argomenti. Ricordo all’onorevole Sabatini, all’amico Daniele, che è un dovere, e in alcuni casi anche un piacere, per il primo cittadino partecipare agli eventi dove politici se invitata, esattamente come ho partecipato, con piacere, al congresso di Fratelli d’Italia lo scorso novembre.
Invitiamo l’onorevole Sabatini, l’amico Daniele, a pensare al bene di Viterbo e della Tuscia, facendo sì che l’amministrazione regionale metta nero su bianco negli atti che l’ampliamento della discarica sarà al solo servizio della provincia di Viterbo, territorio virtuoso che chiude il proprio ciclo dei rifiuti nella provincia stessa, invece di difendere in maniera scomposta una posizione che, attualmente, va contro gli interessi della nostra provincia e della sua tutela ambientale ed economica.
Chiara Frontini
Sindaca di Viterbo