La nonviolenza illustrata ai frettolosi (un breve corso per corrispondenza in tre comode cicalate)
a cura di Benito D’Ippolito
Indice
Parte prima: Tre minime descrizioni della nonviolenza e cinque perorazioni per il disarmo
I. Tre minime descrizioni della nonviolenza
- La nonviolenza non indossa il frac
- Breve litania della nonviolenza
- Della nonviolenza dispiegata al sole ad asciugare
II. Cinque perorazioni per il disarmo - La prima politica e’ il disarmo
- Piccolo dittico delle armi e del disarmo
- In quanto le armi
- Del non uccidere argomento primo
- Poiche’ vi e’ una sola umanita’
*
Parte seconda: Dieci parole della nonviolenza in cammino - Luciano Bonfrate: Dieci parole da Assisi a Gubbio
- Osvaldo Caffianchi: Ancora sulle dieci parole della nonviolenza in cammino da Assisi a Gubbio
- Benito D’Ippolito: Dieci parole della nonviolenza in dieci profili di costruttrici di pace
- Crispino Scotolatori: Ancora dieci parole sul sentiero da Assisi a Gubbio
- Nello Scardani: Ancora dieci parole della nonviolenza riflesse in dieci volti di donne
- Ricciardo Aloisi: Ancora dieci parole sul sentiero da Assisi a Gubbio
- Omero Caiami Persichi: Dieci quartine tra Assisi e Gubbio
- Giobatta Corinzi: Ancora dieci parole riflesse in dieci volti sul sentiero da Assisi a Gubbio
- Geremia Cattristi: Dieci parole e dieci volti da Assisi a Gubbio
*
Parte terza: Tre volte settanta - Omero Caiami Persichi: Settanta quartine
- Matteo Renato Dabascio: Settanta haiku
- Burbanzio Malvolenti: Settanta estratti danteschi
*
Appendice: In forma di sonetto quattro Galgenlieder sulla marcia Perugia-Assisi
I. Corinzio Piegapini: La marcia pure ‘st’anno e’ ‘nnata bbene
II. Giacomo Dervicanto: Me piace fa’ la marcia de la pace
III. Orangio Macacchi: Deretro a ‘sto lenzolo arcobbaleno
IV. Bricchio Birocchi: La marcia da Peruggia fin’a Assisi
*
Nota
Parte prima: Tre minime descrizioni della nonviolenza e cinque perorazioni per il disarmo
I. Tre minime descrizioni della nonviolenza
- La nonviolenza non indossa il frac
La nonviolenza non la trovi al ristorante.
Non la incontri al circolo dei nobili.
Non frequenta la scuola di buone maniere.
E’ sempre fuori dall’inquadratura delle telecamere delle televisioni.
La nonviolenza non fa spettacolo.
La nonviolenza non vende consolazioni.
La nonviolenza non guarda la partita.
E’ nel conflitto che la nonviolenza agisce.
Dove vi e’ chi soffre, li’ interviene la nonviolenza.
Dove vi e’ ingiustizia, li’ interviene la nonviolenza.
Non la trovi nei salotti e nelle aule.
Non la trovi tra chi veste buoni panni.
Non la trovi dove e’ lustra l’epidermide e non brontola giammai lo stomaco.
La nonviolenza e’ dove c’e’ la lotta per far cessare tutte le violenze.
La nonviolenza e’ l’umanita’ in cammino per abolire ogni sopraffazione.
Non siede nel consiglio di amministrazione.
Non si abbuffa coi signori eccellentissimi.
Non ha l’automobile, non ha gli occhiali da sole, non ha il costume da bagno.
Condivide la sorte delle oppresse e degli oppressi.
Quando vince rinuncia a ogni potere.
Non esiste nella solitudine.
Sempre pensa alla liberta’ del prossimo, sempre pensa al riscatto del vinto,
sempre pensa ad abbattere i regimi e di poi a riconciliare gli animi.
Sa che il male e’ nella ricchezza, sa che il bene e’ la condivisione;
sa che si puo’ e si deve liberare ogni persona e quindi questo vuole:
la liberta’ di tutte, la giustizia, la misericordia.
La nonviolenza e’ l’antibarbarie.
La nonviolenza e’ il riconoscimento della dignita’ di ogni essere vivente.
La nonviolenza e’ questa compassione: sentire insieme, voler essere insieme,
dialogo infinito, colloquio corale, miracolo dell’incontro e della nascita;
l’intera umanita’ unita contro il male e la morte;
si’, se possiamo dirlo in un soffio e in un sorriso: tutti per uno, uno per tutti.
La nonviolenza e’ la lotta che salva.
Ha volto e voce di donna, sa mettere al mondo il mondo,
il suo tocco risana le ferite, i suoi gesti sono limpida acqua, i suoi atti recano luce;
sempre lotta per la verita’ ed il bene, usa solo mezzi coerenti
con il fine della verita’ e del bene.
Sa che il mondo e’ gremito di persone, cosi’ fragili, smarrite e sofferenti.
Sa che la sua lotta deve esser la piu’ ferma; e deve essere la piu’ delicata.
Quando la plebe all’opra china si rialza: li’ e’ la nonviolenza.
Quando lo schiavo dice adesso basta, li’ e’ la nonviolenza.
Quando le oppresse e gli oppressi cominciano a lottare
per un’umanita’ di persone tutte libere ed eguali in diritti,
li’, li’ e’ la nonviolenza.
Quando ti svegli ed entri nella lotta, la nonviolenza gia’ ti viene incontro.
La nonviolenza e’ una buona cosa.
E’ questa buona cosa che fai tu quando fai la cosa giusta e necessaria.
*
- Breve litania della nonviolenza
La nonviolenza non e’ la luna nel pozzo.
La nonviolenza non e’ la pappa nel piatto.
La nonviolenza non e’ il galateo del pappagallo.
La nonviolenza e’ la lotta contro la violenza.
La nonviolenza non e’ la ciancia dei rassegnati.
La nonviolenza non e’ il bignami degli ignoranti.
La nonviolenza non e’ il giocattolo degli intellettuali.
La nonviolenza e’ la lotta contro la violenza.
La nonviolenza non e’ il cappotto di Gogol.
La nonviolenza non e’ il cavallo a dondolo dei generali falliti.
La nonviolenza non e’ la Danimarca senza il marcio.
La nonviolenza e’ la lotta contro la violenza.
La nonviolenza non e’ l’ascensore senza bottoni.
La nonviolenza non e’ il colpo di carambola.
La nonviolenza non e’ l’applauso alla fine dell’atto terzo.
La nonviolenza e’ la lotta contro la violenza.
La nonviolenza non e’ il museo dell’esotismo.
La nonviolenza non e’ il salotto dei perdigiorno.
La nonviolenza non e’ il barbiere di Siviglia.
La nonviolenza e’ la lotta contro la violenza.
La nonviolenza non e’ la spiritosaggine degli impotenti.
La nonviolenza non e’ la sala dei professori.
La nonviolenza non e’ il capello senza diavoli.
La nonviolenza e’ la lotta contro la violenza.
La nonviolenza non e’ il ricettario di Mamma Oca.
La nonviolenza non e’ l’albero senza serpente.
La nonviolenza non e’ il piagnisteo di chi si e’ arreso.
La nonviolenza e’ la lotta contro la violenza.
La nonviolenza non e’ la quiete dopo la tempesta.
La nonviolenza non e’ il bicchiere della staffa.
La nonviolenza non e’ il vestito di gala.
La nonviolenza e’ la lotta contro la violenza.
La nonviolenza non e’ il sapone con gli gnocchi.
La nonviolenza non e’ il film al rallentatore.
La nonviolenza non e’ il semaforo sempre verde.
La nonviolenza e’ la lotta contro la violenza.
La nonviolenza non e’ il jolly pescato nel mazzo.
La nonviolenza non e’ il buco senza la rete.
La nonviolenza non e’ il fiume dove ti bagni due volte.
La nonviolenza e’ la lotta contro la violenza.
La nonviolenza non e’ l’abracadabra degli stenterelli.
La nonviolenza non e’ il cilindro estratto dal coniglio.
La nonviolenza non e’ il coro delle mummie del gabinetto.
La nonviolenza e’ la lotta contro la violenza.
La nonviolenza non e’ niente che si veda in televisione.
La nonviolenza non e’ niente che si insegni dalle cattedre.
La nonviolenza non e’ niente che si serva al bar.
La nonviolenza e’ solo la lotta contro la violenza.
*
- Della nonviolenza dispiegata al sole ad asciugare
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
Chiamiamo nonviolenza la politica necessaria.
Chiamiamo nonviolenza l’occhio che vede e piange.
Chiamiamo nonviolenza la lotta per l’abolizione di tutte le guerre.
Chiamiamo nonviolenza la lotta che abroga ogni servitu’.
Chiamiamo nonviolenza questo accampamento notturno nel deserto.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
Chiamiamo nonviolenza l’amicizia che non tradisce.
Chiamiamo nonviolenza il ponte di corda teso sull’abisso.
Chiamiamo nonviolenza la fine della paura della morte.
Chiamiamo nonviolenza la fine della minaccia della morte.
Chiamiamo nonviolenza aver visto e alba e tramonto con limpido cuore.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
Chiamiamo nonviolenza il tappeto volante.
Chiamiamo nonviolenza il voto unanime per la salvezza degli assenti.
Chiamiamo nonviolenza il cielo stellato.
Chiamiamo nonviolenza il rispetto della vita altrui.
Chiamiamo nonviolenza il sonno dei giusti e dei giusti la veglia.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
Chiamiamo nonviolenza il silenzio che non spaventa.
Chiamiamo nonviolenza la telefonata che ferma l’esecuzione.
Chiamiamo nonviolenza il libro che ti fa ridere e piangere.
Chiamiamo nonviolenza il viaggio senza bagagli.
Chiamiamo nonviolenza il suono dell’arcobaleno.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
Chiamiamo nonviolenza il pasto in comune.
Chiamiamo nonviolenza il miracolo della nascita.
Chiamiamo nonviolenza la voce che risponde.
Chiamiamo nonviolenza la porta che si apre allo straniero.
Chiamiamo nonviolenza la lotta contro la violenza.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
Chiamiamo nonviolenza il dono e la rinuncia.
Chiamiamo nonviolenza la leggerezza sui corpi.
Chiamiamo nonviolenza la parola che suscita le praterie.
Chiamiamo nonviolenza il soffio che estingue gli incendi.
Chiamiamo nonviolenza l’infinito respiro del mare.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
Chiamiamo nonviolenza l’umanita’ come dovrebbe essere.
Chiamiamo nonviolenza la coscienza del limite.
Chiamiamo nonviolenza il ritrovamento dell’anello di Salomone.
Chiamiamo nonviolenza gl’immortali principi dell’Ottantanove.
Chiamiamo nonviolenza l’ironia e la pazienza.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
Chiamiamo nonviolenza il riconoscimento della pluralita’ delle persone e dei mondi.
Chiamiamo nonviolenza la distruzione di tutte le armi assassine.
Chiamiamo nonviolenza non nascondere la nostra ignoranza.
Chiamiamo nonviolenza rifiutarsi di mentire.
Chiamiamo nonviolenza la scelta di fare la cosa che salva le vite.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
Chiamiamo nonviolenza una giornata di sole sulla strada.
Chiamiamo nonviolenza la scuola di Spartaco e della Rosa Rossa.
Chiamiamo nonviolenza la certezza morale del figlio della levatrice.
Chiamiamo nonviolenza la legge nuova del figlio del falegname.
Chiamiamo nonviolenza le tre ghinee di Virginia.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
Chiamiamo nonviolenza questo atto di riconoscimento e di riconoscenza.
Chiamiamo nonviolenza il giro della borraccia.
Chiamiamo nonviolenza questo colloquio corale.
Chiamiamo nonviolenza la Resistenza antifascista.
Chiamiamo nonviolenza l’uscita dallo stato di minorita’.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
Chiamiamo nonviolenza parlare e ascoltare.
Chiamiamo nonviolenza la stazione sempre aperta.
Chiamiamo nonviolenza lo specchio e la sorgente.
Chiamiamo nonviolenza sentire il dolore degli altri.
Chiamiamo nonviolenza prendersi cura del mondo.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null’altro.
*
II. Cinque perorazioni per il disarmo
- La prima politica e’ il disarmo
La prima politica e’ il disarmo
sostituire all’arte dell’uccidere
quella severa di salvare le vite
Senza disarmo il mondo tutto muore
senza disarmo le nuvole si ghiacciano
le lacrime diventano veleno
si crepano i marmi ne escono draghi
Senza disarmo ogni parola mente
senza disarmo ogni albero si secca
l’aria non porta piu’ i suoni
la polvere colma i polmoni
Senza disarmo piovono scorpioni
senza disarmo in ogni piatto e’ vomito
dal rubinetto esce sale e vetro
le scarpe stritolano le ossa dei piedi
Solo il disarmo frena le valanghe
solo il disarmo risana le ferite
solo il disarmo salva le vite
Salvare le vite e’ il primo dovere
salvare le vite
il primo dovere
*
- Piccolo dittico delle armi e del disarmo
I.
Le armi sanno a cosa servono
le armi non sbagliano la mira
le armi odiano le persone
quando le ammazzano poi vanno all’osteria
a ubriacarsi e a cantare fino all’alba
Le armi bevono il sangue
le armi mettono briglie e sella alle persone
poi le cavalcano fino a sfiancarle
affondano gli speroni per godere dei sussulti
della carne che soffre
Le armi non sentono ragione
una sola cosa desiderano: uccidere
e poi ancora uccidere
uccidere le persone
tutte le persone
Le armi la sanno lunga
fanno bella figura in televisione
sorridono sempre
parlano di cose belle
promettono miliardi di posti di lavoro
e latte e miele gratis per tutti
Le armi hanno la loro religione
hanno la scienza esatta degli orologi
hanno l’arte sottile del pennello
e del bulino e la sapienza grande
di trasformare tutto in pietra e vento
e della loro religione l’unico
articolo di fede dice: nulla
e nulla e nulla e nulla e nulla e nulla
e tutto ha da tornare ad esser nulla
Le armi ci guardano dal balcone
mentre ci affaccendiamo per le strade
ci fischiano e poi fanno finta di niente
ci gettano qualche spicciolo qualche caramella
cerini accesi mozziconi scampoli
di tela e schizzi di vernice e polpette
con dentro minuscole schegge di vetro
Sanno il francese hanno tutti i dischi
raccontano di quando in mongolfiera
e delle proprieta’ nelle colonie d’oltremare
e delle ville tutte marmi e stucchi
t’invitano nel loro palco all’opera
ti portano al campo dei miracoli
Sanno le armi come farsi amare
e passo dopo passo addurti dove
hanno allestito la sala del banchetto
II.
Senza disarmo i panni stesi non si asciugano
senza disarmo la pizza diventa carbone
senza disarmo hai freddo anche con tre cappotti
Senza disarmo il fazzoletto ti strappa la mano
senza disarmo la maniglia della porta ti da’ la scossa
senza disarmo le scarpe ti mangiano i piedi
Senza disarmo l’aria t’avvelena
senza disarmo il caffe’ diventa sterco
senza disarmo dallo specchio uno ti spara
Senza disarmo il letto e’ tutto spine
senza disarmo scordi tutte le parole
senza disarmo e’ buio anche di giorno
Senza disarmo ogni casa brucia
senza disarmo quel che tocchi ghiaccia
senza disarmo tutto e’ aceto e grandine
Senza disarmo la guerra non finisce
Senza disarmo finisce l’umanita’
*
- In quanto le armi
In quanto le armi servono a uccidere
le persone, l’esistenza delle armi
e’ gia’ una violazione dei diritti umani.
Solo il disarmo salva le vite
solo il disarmo rispetta e difende gli esseri umani
solo il disarmo riconosce e restituisce
umanita’ all’umanita’.
Solo con il disarmo
la civilta’ rinasce
il sole sorge ancora
fioriscono i meli
tornano umani gli esseri umani.
*
- Del non uccidere argomento primo
Si assomigliano come due fratelli
Abele e Caino, nessuno dei due
sa chi sara’ la vittima, chi l’assassino.
Non c’e’ netto un confine
tra bene e male
e l’occhio non distingue
zucchero e sale.
In questo laborioso labirinto
che non ha uscita
non esser tu del novero di quelli
che ad altri strappano la breve vita.
Mantieni l’unica vera sapienza:
come vorresti esser trattato tu
le altre persone tratta.
Da te l’umanita’ non sia disfatta.
Sull’orlo dell’abisso scegli sempre
di non uccidere, di opporti a ogni uccisione,
ad ogni guerra, ogni arma, ogni divisa:
ogni plotone e’ di esecuzione.
Non c’e’ netto un confine
tra bene e male
e l’occhio non distingue
zucchero e sale.
Si assomigliano come due fratelli
Abele e Caino, nessuno dei due
sa chi sara’ la vittima, chi l’assassino.
*
- Poiche’ vi e’ una sola umanita’
Poiche’ vi e’ una sola umanita’
noi dichiariamo che ogni essere umano
abbia rispetto e solidarieta’
da chiunque altro sia essere umano.
Nessun confine puo’ la dignita’
diminuire umana, o il volto umano
sfregiare, o denegar la qualita’
umana propria di ogni essere umano.
Se l’edificio della civilta’
umana ha un senso, ed esso non e’ vano,
nessuno allora osi levar la mano
contro chi chiede ospitalita’.
Se la giustizia e se la liberta’
non ciancia, bensi’ pane quotidiano
hanno da essere, cosi’ il lontano
come il vicino merita pieta’.
Nel condividere e’ la verita’
ogni volto rispecchia il volto umano
nel mutuo aiuto e’ la felicita’
ogni diritto e’ un diritto umano.
Se vero e’ che tutto finira’
non prevarra’ la morte sull’umano
soltanto se la generosita’
sara’ la legge di ogni essere umano.
La nonviolenza e’ questa gaia scienza
che lotta per salvar tutte le vite
la nonviolenza e’ questa lotta mite
e intransigente contro ogni violenza.
Parte seconda: Dieci parole della nonviolenza in cammino
- Luciano Bonfrate: Dieci parole da Assisi a Gubbio
- Forza della verita’
La nonviolenza e’ ahimsa e satyagraha:
opposizione sempre alla violenza,
tenersi stretti a cio’ che e’ vero sempre.
* - Coscienza
La nonviolenza e’ scelta di coscienza
conoscere insieme, e insieme la scienza
di voler scegliere l’azione buona.
* - Amore
La nonviolenza e’ forza dell’amore
virtu’ che eleva, bene dell’incontro,
e’ convivenza, comunione, pace.
* - Festa
La nonviolenza e’ festa, e’ riconoscersi
fraterni sororali, umanita’
tutta abbracciata contro male e morte.
* - Sobrieta’
La nonviolenza e’ la gioia possibile
nel condividere il mondo che e’ di tutti:
non la sprecare questa buona vita.
* - Giustizia
La nonviolenza suscita la lotta
contro vilta’, ingiustizia ed ignoranza:
e’ unita’-amore che tutti degnifica.
* - Liberazione
La nonviolenza e’ questo lungo andare
che apre strada e lungo questa strada
si riconosce uguale ogni diverso.
* - Potere di tutti
La nonviolenza e’ l’omnicrazia
il potere di agire di tutti
il potere tra tutti condiviso.
* - Bellezza
La nonviolenza e’ la bellezza quando
anime e corpi, rotte le catene,
riconoscendosi emergono alla luce.
* - Persuasione
La nonviolenza e’ la scelta del tu,
la scelta del tu-tutti, il saldo stare
umani tra gli umani. E’ cosa buona.
*
- Osvaldo Caffianchi: Ancora sulle dieci parole della nonviolenza in cammino da Assisi a Gubbio
- Forza della verita’
Nell’afferrarsi alla verita’
e’ l’unica speranza, nella lotta
con l’angelo si compie per l’intera
notte la prova, e trovi il vero nome.
* - Coscienza
La giovinetta Antigone per prima
seppe che viene l’ora in cui si deve
dire di no.
E’ con quel no che sorge la coscienza
e’ la coscienza che fa luce al mondo.
* - Amore
Come insegno’ di Mantinea la donna
all’ateniese che sapeva l’arte
piu’ necessaria, della levatrice,
l’amore e’ cio’ che unisce e cio’ che salva
ti strappa su’ dalla palude e t’alza
dove piu’ pura e’ l’aria e finalmente
possiamo respirare.
* - Festa
Non l’ordine chiuso, non le solenni
maschere del potere, non il passo
che come lama cade e calpesta.
Ma la danza, ma il volto ritrovato.
* - Sobrieta’
Non lasciare che a goccia a goccia
ti secchino il midollo i simulacri.
Nella misura e’ l’unico segreto
cio’ che tu sprechi ad altri manchera’
nel dissipare dissipi te stesso
vuol esser sobria la felicita’.
* - Giustizia
Rendere bene per male
avere misericordia
non cedere di un passo all’oppressione.
* - Liberazione
Di questo dolore che e’ di tutti
lenire la piaga solo e’ dato
se di tutti e per tutti e con tutti si sceglie
la parte, il cammino, l’amicizia.
* - Potere di tutti
Ascolta la voce dell’altro ed ascolta
con piu’ grande attenzione il silenzio dell’altro.
Accogli la spina e la borraccia.
Non ci si libera da soli
non si compie da soli questo lungo viaggio.
E come un bozzolo, chi non si apre
perisce.
* - Bellezza
L’errore era nel credere che l’attimo
fuggente fosse bello. Era l’errore
nella fuga del tempo in fumo ed ombra.
Era nell’occhio invece la bellezza
era nel cuore, nel volto accarezzato.
E quella luce resta per sempre.
* - Persuasione
Io che sempre appartenni al partito
dei perplessi, che giusta il poeta
di Augusta, di Treviri l’esule ardito,
alle nobili idee sono uso
chiedere cosa celino invisibile
e che del sinolo di lancia e di scudo
sempre sentii la spina nel cuore,
pure volli viandante tra viandanti
incamminarmi con questi compagni
di pieta’ persuasi.
*
- Benito D’Ippolito: Dieci parole della nonviolenza in dieci profili di costruttrici di pace
- Etty Hillesum, o la forza della verita’
Scegliere il bene, pensare col cuore,
condividere il dolore, avere cura
degli afflitti, totalmente ripudiare
la violenza, rifiutare
la salvezza per se’ che affoga gli altri.
Fare la scelta della compassione
in nulla cedere al male
salvare tutti dinanzi all’orrore
salvare almeno l’umanita’ futura.
*
- La coscienza di Virginia Woolf
Alla corsa per l’accaparramento
sottrarsi, e preferire
altro sentiero, la propria autonomia
l’uso corretto delle tre ghinee
l’analisi serrata che connette
e smaschera per sempre
il maschilismo, il fascismo, la guerra.
E la guerra, il fascismo, il maschilismo
combattere con voce e forme proprie
trovando in se’ la stanza denegata.
E’ questo che chiamiamo nonviolenza.
*
- Maria Callas inventa l’amore
E’ la voce che chiama e che trae
fuori dal gorgo verso la salvezza.
E’ la voce che rompe del niente
il deserto, che la solitudine
svela, e consente che l’io si faccia noi.
*
- Cathy Berberian, la festa dell’umanita’
Era sapiente di tutte le sapienze
parlava tutte le lingue, sapeva
e sapeva fare tutto.
Scioglieva in canto una voce che incantava
ed al convivio ed alla convivenza
l’umanita’ chiamava intera a festa.
*
- La sobrieta’ di Rosa Luxemburg
Quando e’ normale prendere il fucile
e strappare la vita alla gente
allora la galera e’ il posto giusto
per le persone giuste, e li’ era Rosa.
Quando e’ normale che la gente buona
per prima venga presa e assassinata
per prima Rosa viene data ai pesci.
Ma questa norma dei vampiri Rosa
insegno’ a smascherare, a contrastare,
per costruire un mondo non piu’ barbaro
in cui normale sia esser d’aiuto.
*
- La giustizia secondo Hannah Arendt
Sempre all’opposizione, sempre nitida
nella ricerca della verita’.
E sempre innamorata e sempre agile
nell’inseguire i pensieri fino in fondo
come riflessi nelle acque cangianti
vivi guizzanti pesciolini d’oro.
Sempre nemica dei poteri assassini
sempre nemica dell’astratto che uccide,
sempre il dialogo e lo spazio politico
in cui si possa vivere da umani
pronta a tessere di nuovo, a ragionare,
invito al concreto, invito al vivo incontro.
Del nascere il miracolo incessante,
il gesto morale del pensare,
la liberta fondata sul dialogo,
nessuno seppe dire come lei
nessuno come lei seppe donare.
*
- Simone de Beauvoir, maestra di liberazione
Cosa sarebbe la Francia che amiamo
senza i libri di Simone de Beauvoir?
Cosa sapremmo senza quei libri
di cio’ che conta del pensiero e della vita
d’Europa del secolo ventesimo?
Ma soprattutto quante lotte
sarebbero state sconfitte e cancellate
senza la voce del Castoro, senza
la sua presenza, la sua dedizione?
Ci insegno’ tutto
in verita’ e in errore
Simone de Beauvoir:
l’ascolto e l’arte
della parola, e l’essere vicini
- che e’ l’unica cosa che conta.
*
- Luce Fabbri, il potere di tutti
La prima scoperta fu la guerra: l’orrore sovrano
che uomini accettassero di uccidere
e di essere uccisi.
L’intera vita dedico’ alla lotta
contro la guerra, contro ogni oppressione,
per un’umanita’ di liberi ed eguali.
Se avra’ l’umanita’ degno un futuro
come nel canto comunardo e’ detto
e se tanto dolore avra’ riscatto
nell’internazionale futura umanita’,
in quel futuro che e’ gia’ compresente
ogni volta che fai l’azione buona
ci attende luminosa Luce Fabbri.
*
- Frida Kahlo, della bellezza
Sognare tutti i sogni, raccontare
di se’ e di tutti il volto e il cammino.
Rosa gelata, fiore appena nato
felicita’ promessa a tutti e data
per sempre nel piu’ lieve dei sussurri.
*
- Simone Weil e la persuasione
Una cosi’ profonda liberta’
nessuno deve averla mai provata
ed un cosi’ profondo lucido strazio.
Maestra di attenzione e verita’
che tutti rovescia i pigri pregiudizi
e tutte combatte le intime vilta’.
Figura dell’umanita’
lo specchio e l’enigma piu’ chiaro
l’ardua la cruda la candida e lucente
incandescente
nonviolenza in cammino fatta donna.
*
- Crispino Scotolatori: Ancora dieci parole sul sentiero da Assisi a Gubbio
- Forza della verita’
Tieniti stretto alla verita’
e non temere il male
affronta il male
e vincilo con la pieta’.
*
- Coscienza
L’arte la fede la sapienza
tutto le e’ di nutrimento
ma solo lei tutto feconda e avviva
nostra buona signora la coscienza.
*
- Amore
Piu’ passa il tempo e meno sono certo
di saper dire cosa essere possa
ma ovunque vedo splender la sua possa
che regge il mondo e salva dal dolore.
*
- Festa
Che cosa resta quando s’arresta ogni podesta
e si ridesta l’ombra molesta estinte le gesta
omai digesta nella foresta ogni tempesta
se non quel lieve ricordo della festa?
*
- Sobrieta’
Invigila te stesso, a te stesso
esser presente sappi.
e passa in largo giro la borraccia
nessuno dei compagni resti senza
un sorso d’acqua, un sorso d’amicizia.
*
- Giustizia
Dapprima fu la spada, la bilancia
appresso venne, verra’ poi l’aratro.
La rabbia, l’equilibrio, il nutrimento.
S’ha da decidere che far del ferro:
se forza, o legge, oppur misericordia.
*
- Liberazione
Nel profondo lago nero del tuo cuore
si nasconde il primo nemico.
Nella lotta dentro te contro di te
comincia quel cammino che da’ pace.
*
- Potere di tutti
Solo se si e’ deliberato in comune
potremo agire in comune.
*
- Bellezza
E’ quel che si oppone alla morte
e’ la gioia che rinasce ad ogni aurora
e’ la speranza di essere ascoltati
e’ tutto il mare dentro la conchiglia.
*
- Persuasione
In quel piu’ profondo colloquio corale
in cui s’incontrano infine tutti i tu
e non v’e’ piu’ contesa di mio e di tuo
li’ ci ritroveremo faccia a faccia.
Ogni giorno e’ quel colloquio corale
ogni giorno devi fare la tua scelta.
*
- Nello Scardani: Ancora dieci parole della nonviolenza riflesse in dieci volti di donne
- Carla Lonzi, o della forza della verita’
Piu’ passa il tempo e piu’ diventa chiaro
che quelle parole scritte sulla carta vetrata
trent’anni fa, ancora c’interpellano.
Piu’ passa il tempo e piu’ diventa urgente
quel nitore di sguardo e di voce
per contrastare l’orrore presente.
*
- Maria Zambrano, o della coscienza
La coscienza e’ l’esilio
e l’esilio e’ il ritrovarsi.
Perso tutto, allora resti tu.
Ed il pensiero che pensa e che ricrea
un mondo intero infine abitabile
da tutte tutte le persone umane.
*
- Marina Cvetaeva, o dell’amore
Nessuno mai amo’ quanto Marina:
amo’ la luce e la terra, i corpi e i sogni e le parole.
Amo’ le vite delle persone
si oppose sempre al cenno del carnefice.
*
- Violeta Parra, o della festa
Conosceva la tristezza dalla coda lunga
come la Ande e fino in Patagonia.
Sapeva stringere i denti e lottare
masticando le erbe piu’ amare, senza arrendersi mai.
Smascherava i fascisti col grido e col riso
e col ragionamento,
insegnava ad ascoltare lo zittito, l’offesa, gli inermi.
Ed abbracciata alla chitarra con la voce
rompeva catene, cavalcava le nuvole, dava sollievo
muovendo al coro e alla danza.
Al popolo restituiva
la dignita’ rubata dai padroni.
*
- Georgia O’Keeffe, o della sobrieta’
Per arrivare all’essenzialita’
occorre liberarsi dai feticci
spogliarsi dai viluppi di fantasmi
alla lusinghe del superfluo dire no.
Ed asciugarsi, andare nel deserto.
E solo allora trovi la scala
che dalla terra porta alla luna.
*
- Marianella Garcia, o della giustizia
Salvare anche i morti
restituir loro il volto,
allo scempio compiuto dai carnefici
opporre infinita la pieta’.
E cosi’ salvare coloro che verranno
dalla ripetizione incessante dell’orrore,
cosi’ salvare l’umanita’ presente,
cosi’ rendere bene per male.
*
- Rosanna Benzi, o della liberazione
Io la ricordo come una voce
che mi giunse qualche volta da un telefono
da Genova, dal polmone d’acciaio.
Ma la ricordo anche come donna
che volle vivere una vita piena
di affetti e di lotte, di verita’
che affronta il dolore e nessuno abbandona
nelle fauci dell’orco, nessuno
nel pozzo nero della solitudine
lascia che sia gettato.
Di liberazione maestra
non piu’ dimenticata.
L’apertura che Capitini disse
in lei si era incarnata.
*
- Ginetta Sagan, o del potere di tutti
Partecipo’ alla Resistenza
fondo’ Amnesty International
rese l’umanita’ piu’ buona e piu’ forte.
Ancora chiama la sua voce all’azione
e chiama te.
*
- Emily Dickinson, o della bellezza
Si puo’ condurre una vita segreta
e donare al mondo tanta luce
che io che leggo ogni volta mi chiedo
quanto dolore costo’ tanta gioia
quanta fatica tale levita’.
Si puo’ essere sola e in solitudine
essere gia’ figura dell’intero
genere umano, e lieve silenziosa
essere gia’ di quella
societa’ delle estranee che il mondo
ha da salvare, da mettere al mondo.
*
- Margarete Buber-Neumann, o della persuasione
I campi, e nei campi l’umanita’.
I campi, e contro i campi l’umanita’.
Dire la verita’, salvare quel che resta
delle vittime, contrastare
il totalitarismo che genera i campi
ed ogni ora si riproduce.
Ed ogni ora devi contrastare.
Saper distinguere tra i ruoli, le idee
astratte, e concreta la carne che soffre.
Saper riconoscere il bene e non sottrarsi.
Fare la scelta di salvare le persone.
*
- Ricciardo Aloisi: Ancora dieci parole sul sentiero da Assisi a Gubbio
- Forza della verita’
Nella ricerca della verita’
con il rispetto della verita’
in saldo abbraccio alla verita’
preferisci soffrire e non far male.
*
- Coscienza
Nella coscienza della sofferenza
nella coscienza della compresenza
nella coscienza della gaia scienza
si tempra e si rinsalda l’alma frale.
*
- Amore
tolto il disegno resta il colore
tolta la forza resta il calore
tolta la speme resta il valore
tolta la terra resta ancora il sale.
*
- Festa
Ogni giorno l’aurora dita rosate torna
ed ogni giorno reca nuova festa.
*
- Sobrieta’
Cosi’ esposti al bisogno, cosi’ esposti
alla paura, questo solo farmaco
conosco che offra limpido un sollievo:
volere meno, avere meno, andare
piu’ lentamente, piu’ in profondita’,
dividere quel che e’ nella bisaccia
con lo straniero, e nel lungo cammino
saper godere del bene del mondo,
del raccontarsi le infinite storie.
*
- Giustizia
Non ci fu data la scienza
del bene e del male, ci fu data
l’intelligenza del dolore e acuta
la percezione della nostra confusione.
Cosi’ quasi ciechi e senza bordone
questo cammino abbiamo da fare
e cosi’ fragili e stanchi come siamo
la violenza dobbiamo contrastare
ed all’ingiusto il giusto contrapporre
e nella nostra scarsa luce il bene opporre
al male.
*
- Liberazione
E’ liberta’ incarnata ed in cammino,
se si fermasse, divenisse astratta,
la liberta’ in un lampo si corrompe
e s’arrovescia. E’ un fiore delicato:
come cessa di crescere già muore.
*
- Potere di tutti
Ognuno ha un potere e quel potere
e’ un seme prezioso che deve dare frutto.
Ma ogni potere e’ una lama affilata
che puo’ affettare il pane e puo’ squarciare
cuori pulsanti.
Il potere di tutti e’ la scelta
di dar valore alla vita di tutti
di riconoscere a tutti la forza
di capire, di decidere, di agire,
di orientare la forza al bene comune.
*
- Bellezza
Nel polveroso turbine del tempo
perennemente in fuga e che incessante
tutto ti logora e tutto travolge
un sorso, un goccio, un’ombra di armonia
che allude a un ritrovarsi e’ la belta’.
*
- Persuasione
La persuasione e’ la persuasione
del potere di tutti, fondato
sulla coscienza della compresenza.
Sentire presente in se’
l’umanita’ intera
sentire il se’ presente
nel flusso incessante della vita.
Sentire come empatia
sentire come ascolto profondo
afferramento alla verita’.
Della realta’ di tutti lo splendore.
*
- Omero Caiami Persichi: Dieci quartine tra Assisi e Gubbio
- Forza della verita’
Oltre la coppa e lo stilo e’ il nulla
ed anche questo canto certo e’ nulla
due sole cose restano che valgono:
il pianto in comune, il riso in comune.
*
- Coscienza
La parola e’ piu’ esigente del mondo
con la parola tu vai incontro al mondo
possa essere essa benedicente
possa essere essa portatrice di pace.
*
- Amore
Ad eccezione del dolore tutto
dimenticai. Ma non dimenticai
la mano che mi si poso’ sul volto.
Come una rosa fresca e profumata.
*
- Festa
Mentre ceniamo insieme
mentre cantiamo insieme
si placa per un’ora questa furia
e per un’ora siamo ancora vivi.
*
- Sobrieta’
Ascolta la voce del vento
ascolta l’orecchio del mare
ascolta la notte tutta occhi
e non negare mai la parola all’amico.
*
- Giustizia
Non gravare su altri, sia lieve
il tuo camminare, il tuo parlare, il tuo sguardo.
Al curvo sii sostegno, a cio’ che opprime
opponiti come una compatta roccia.
*
- Liberazione
Tutto passera’ presto, e’ solo un attimo
ma questo attimo non sia sprecato.
Nulla passera’ mai, per sempre resta
quello che hai fatto, quello che hai sperato.
*
- Potere di tutti
E’ nell’io la verita’ del noi
ed e’ nel noi la verita’ dell’io.
Ma anche: e’ nel tu la verita’ dell’io
ed e’ nel tutti la verita’ dell’io, del tu, del noi.
*
- Bellezza
Cosi’ l’acqua dei sogni lava le angoscie
cosi’ la luce del mondo risana le ferite
cosi’ l’oblio rimuove le macerie
e la scoperta ci toglie il fiato ancora.
*
- Persuasione
Anche di te vi e’ bisogno
se questo sogno vogliamo trarre a vita
anche di te fa bisogno
per salvare di tutti la vita.
*
- Giobatta Corinzi: Ancora dieci parole riflesse in dieci volti sul sentiero da Assisi a Gubbio
- Mary Wollstonecraft, della forza della verita’
Tutto puo’ essere detto, ma prima
deve essere sentito, vissuto, e solo allora
tutto si fa chiaro, e tutto
il dolore il tormento la paura
si fa parola di rivendicazione
di umanita’, cammino
di liberazione.
Per se’, per tutte e tutti.
Conobbe tutto e non si arrese mai
sempre lotto’ per la liberazione
di tutte, di tutti.
*
- Edith Stein, della coscienza
Tutto e’ pensiero e storia e tutto si rovescia
nella coscienza, e tutto vi si specchia.
Sta a te tenere limpido lo specchio
vedervi riflessa la via
tendere le braccia
salvare in te il mondo, aprire
porta dopo porta il varco
alla liberazione di tutti.
*
- Ada Gobetti, dell’amore
Nessun uomo fu piu’ intransigente di Piero Gobetti
ma una donna si’, che ancora per molti anni
quella lotta comune che nel loro amore
era come una perla condusse.
Nessun uomo fu piu’ educatore civile, al pubblico bene suscitatore
di Piero Gobetti, ma una donna si’
che per molti anni ancora quel magistero
seppe e volle recare, adempiere, consegnare
come un legato dai morti ai vivi.
Nessun uomo fu piu’ di Piero Gobetti innamorato
della ragione e della virtu’
ma una donna si’, che fu innamorata
della ragione, della virtu’, di lui, del mondo.
Cadde giovane lui, lei
attraverso lunghi anni
sempre piu’ giovane divenne e sempre
gentile e saggia seppe rimanere.
*
- Isadora Duncan, della festa
Il corpo il movimento l’aria come acqua
tutto diviene luce quando la coscienza
si sente creatura fra creature
e si fa gesto, invito, amore, festa.
*
- Ingeborg Bachmann, della sobrieta’
Concentrarsi, trovare il proprio centro
fare il vuoto, il deserto entro se’,
e tendere alla patria da venire
e questa e’ la virtu’ dell’attenzione,
scavare la pietra del discorso
fino a raggiungere sorgiva la parola,
istituire cosi’ quella comunita’
finora soltanto immaginata.
*
- Anna Kuliscioff, della giustizia
In un possente rivolgimento d’amore
all’umanita’ intera parlare la lingua
della carne che soffre, dello spirito che anela
dell’occhio che respira e che canta.
Col gesto largo del seminatore
fecondare il mondo, restituire
speranza agli oppressi, risanare
le ferite.
Il volto, il cuore d’Anna in sogno vidi
segno, impronta, aura della classe
che liberando se’ liberi tutti.
*
- Alice Paul, della liberazione
Una persona un voto. Lo diceva
in marcia per le vie della citta’.
Una persona un voto. Lo diceva
dal fondo della galera di qua e di la’ dall’oceano
in sciopero della fame.
Una persona un voto. E poi ancora
la pace, il pane, le rose.
*
- Flora Tristan, del potere di tutti
Noi che abbiamo conosciuto la miseria
e la miseria che sta sotto la miseria
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
Noi che abbiamo sofferto la fame e le percosse
e cio’ che genera la fame e le percosse
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
Noi che ci siamo riconosciute e riconosciuti
uguali nella maschera del dolore e uguali nel sogno della gioia
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
E avendo detto no allo sfruttamento
avendo detto no alla guerra e alla paura
e al calpestare gli altrui corpi piagati
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso si’ che facciamo cominciare
la nuova storia.
*
- Milena Jesenska’, della bellezza
Vi e’ una prima Milena, l’amica di Kafka
che e’ il pozzo silenzioso che il praghese
colma delle parole in cui cerca di sciogliere
l’infinito auscultarsi nella notte: acque,
e delle acque la rottura che non viene
e il mistero che non affiora, e la luna,
la luna nel pozzo.
E vi e’ una seconda Milena, la Milena restituita
da Margarete che la incontro’ nel lager.
Oscuro mistero, che la sua vita
sia stata salvata dalla memoria
di chi la incontro’ nell’inferno nazista.
Ed e’ la Milena delle rotture
e del coraggio, la donna
che sa dire di no e di si’,
che lotta inesausta, che e’ uno
dei volti piu’ belli della Resistenza.
*
- Emma Thomas, della persuasione
Teneva insieme la vita attiva, poiche’ senza le opere buone
le sofferenze dell’umanita’ che incontri
tu alleviarle non puoi,
e la contemplativa,
poiche’ nel silenzio e nella preghiera
libera e comune s’incontra l’altro e all’altro ci si apre.
Io sempre restai sconcertato di queste persone
cosi’ diverse da me.
Molti anni mi occorsero per cogliere
quanto preziosa mi fosse la loro diversita’, quanto
l’enigma che recano e’ anche
uno specchio e un appello che mi tocca.
*
- Geremia Cattristi: Dieci parole e dieci volti da Assisi a Gubbio
- Olympe de Gouges, o la forza della verita’
Credette Olympe che la rivoluzione
fosse fatta per liberare tutti
- e dunque tutte –
e fosse fatta perche’ le uccisioni
cessassero – ed a tutti
e tutte fosse la vita fatta salva.
Tratta al patibolo perche’ affermava
sia l’uguaglianza che la differenza
tratta al patibolo perche’ affermava
che e’ delitto uccidere, e demenza.
*
- Saffo, o della coscienza
Fu prima lei, nel corso della storia,
a educare alla nonviolenza
nitida e forte avendone coscienza.
E tu serbane grata la memoria.
*
- Margarete Buber Neumann, o dell’amore
Essere stata tedesca quando la Germania
era il cuore e il vulcano dell’Europa
aver potuto chiamare signor padre
il grande Martin Buber, esser stata
subito e sempre contro il fascismo.
E nel partito e nel paese dei soviet
aver scoperto il fascismo dei maschi,
il fascismo di Stalin, il fascismo
degli apparati e dell’ideologia.
Poi il gulag, poi la consegna
ai nazisti ed il lager. E nel lager
resistere ancora, incontrarvi Milena.
Poi sopravvissuta e tornata dal ponte
dei corvi la lotta continuare ancora
per far memoria degli assassinati
e ancora e ancora per la verita’.
Contrastare le menzogne
affermare il buono e il giusto
continuare ad amare le persone.
Anche dei morti salvare la vita, la verita’
ultima. Mai
pronunciare la parola vile.
*
- Bessie Smith, o della festa
Tenere nei polmoni e nella gola
del mondo tutta l’infelicita’
sapendo poi restituirne in canto
quanto ci unisce e trasformarlo in gioia.
*
- Laura Conti, o della sobrieta’
Era ragazza ancora quando i nazi
calarono in Italia e necessario
fu scegliere e lei scelse di lottare
per l’umanita’.
Medico fu, perche’ salvare vite
e’ cosa buona, e per salvare vite
nel movimento fu anche lei operaio
per l’umanita’.
Capi’ tra i primi i rischi per l’ambiente
se tutto il capitale surdetermina,
scienziata e militante per l’ambiente
e per l’umanita’ sempre lotto’.
*
- Luce d’Eramo, o della giustizia
Sempre scelse la strada piu’ difficile.
Lei figlia di gerarca fu nel lager
per aver scelto la parte degli oppressi
per aver scelto la via della giustizia.
Sempre scelse la strada piu’ difficile.
Della lucidita’ che nel dolore
soffre di piu’ e piu’ se ne raffina
per aprir vie alla liberazione.
Sempre afferrarsi amo’ alla verita’.
E questo agire chiamo nonviolenza.
*
- Bertha von Suttner, o della liberazione
Che cosa resta di lei?
Ma la vera domanda e’: perche’
a milioni, a miliardi si danno gli umani la morte?
E la vera risposta e’ ancora quella
che diede allora la saggia e gentile:
giu’ le armi.
E’ il disarmo la scelta necessaria
per aprire la necessaria via.
*
- Ruth First, o del potere di tutti
Convincerla a piantarla di pensare, di parlare, di opporsi al razzismo
non era possibile.
Cosi’ la spensero con un pacco bomba
un pomeriggio dell’ottantadue.
Era stato spedito quel pacco molti anni
prima, era l’anno sessantatre, fu allora
che non bastando quei centodiciassette
giorni di carcere il regime razzista
spedi’ quel pacco che vent’anni dopo
la raggiunse a Maputo. Le poste
sudafricane erano forse lente
ma inesorabili. Lei
non aveva cessato un solo giorno
di lottare contro l’apartheid
di costruire il potere di tutti
di resistere ad ogni razzismo.
Non era possibile farla tacere
cosi’ la spensero con un pacco bomba.
Ma ancora lotta, ancora parla, ancora pensa
Ruth ogni volta che qualcuno ovunque
nel mondo si ribella alla menzogna
alla violenza all’ingiustizia all’odio
ogni volta che ovunque qualcuno
afferma il potere di tutti, l’umanita’ comune,
li’ Ruth First e’ stata ascoltata
e quindi il pacco bomba non riusci’
a raggiungere l’intento, nel tragitto
si perse, e Ruth First l’assassinata
e’ ancora qui, ed e’ invece crollato
il regime che pensava di annientarla.
*
- Joyce Lussu, o della bellezza
Era cosi’ temeraria
che la sua vita sembra un unico gettarsi
nella mischia infinita contro il fascismo.
Un tuffo senza respiro
per il pane, per la pace, per la terra:
una terra in cui vivere sia cosa
degna, sia cosa bella.
E insieme amava il racconto e le parole
che vengono da lontano, tradusse
poesie, che e’ come dire
che seppe ascoltare, meditare, contemplare,
e anche cosi’ dar mano a coltivare
una terra, edificare un mondo
in cui vivere sia cosa degna, sia
cosa bella.
*
- Maria Montessori, o della persuasione
Capire che la pace li’ comincia:
dall’accoglienza fatta ai bambini.
E costruire un mondo in cui bambini
e adulti infine possano convivere.
Non piu’ stranieri, non piu’ abbandonati,
non piu’ nemici, non piu’ aggressori,
ma una umanita’ riconoscente.
Parte terza: Tre volte settanta
- Omero Caiami Persichi: Settanta quartine
- Come e’ avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
Il primo passo e’ l’indignazione
per l’ingiustizia, la menzogna, il male.
Decidersi a lottar per cio’ che vale
e alla barbarie opporre la ragione.
* - Quali personalita’ della nonviolenza hanno contato di piu’ per lei, e perche’?
Piu’ che persone furono esperienze
piccole e grandi, e la miglior sequela:
la resistenza di Nelson Mandela.
E contrastare tutte le violenze.
* - Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
Da molti libri una persona apprende
e ogni persona impara a modo suo.
Che nulla e’ mio che non sia anche tuo:
questo ogni pagina rivela e ostende.
* - Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu’ impegno?
L’opposizione alla guerra afgana,
l’opposizione al razzismo qui,
e ovunque e in generale altresi’
le lotte e le proposte di Vandana.
* - In quali campi ritiene piu’ necessario ed urgente un impegno nonviolento?
In tutti i campi, nel campo di grano,
e nel campo del sangue e nel semantico
e dove e’ Lot, e il classico e il romantico:
ovunque si resiste all’inumano.
* - Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
Per primo il Movimento Nonviolento
che Aldo Capitini mise al mondo
sapendo quanto grave fosse il pondo
e quando lungo il cammino e lento.
* - Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
La nonviolenza e’ semplicemente
la lotta contro tutte le violenze
l’ascolto attento delle altrui coscienze
la cura per l’umanita’ dolente.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?
Le lotte delle donne ed il pensiero
son l’esperienza storica cruciale
che svela che si puo’ vincere il male
salvando tutti ed inverando il vero.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?
Sono due nomi della stessa cosa:
amore per il mondo e per la vita
tener la casa e l’anima pulita
aver pieta’ del fuoco e della rosa.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
Poiche’ l’umana e’ un’unica famiglia
e unico e’ ogni essere umano
a tutti almeno tu dagli una mano:
la vita dura un battito di ciglia.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?
Se mafia e’ signoria territoriale
fondata sul potere di ammazzare
la nonviolenza e’ quell’opposto fare
che con il bene abolisce il male.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?
La nonviolenza nasce dalla scelta
di opporsi all’oppressione e alla menzogna
provando in se’ lo strazio e la vergogna
che l’ingiustizia ancor non sia divelta.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
Nessuna lotta di liberazione
ha vinto se non era nonviolenta.
Altrove liberta’ e’ subito spenta
e torna subito la repressione.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?
Del Movimento Nonviolento il primo
impegno e’ di resistere alla guerra.
E le resiste solo chi s’afferra
al vero radicandosi nell’imo.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?
La scelta nonviolenta in tutto e’ opposta
all’organizzazione militare:
e’ intesa l’una a opprimere e ammazzare,
di vita e aiuto l’altra e’ una proposta.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?
Poiche’ le armi dell’umanita’
sono nemiche e il loro stesso esistere
e’ un male contro cui devi resistere,
dunque il disarmo e’ una necessita’.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all’assistenza?
La nonviolenza chiama a dar soccorso
ad ogni essere afflitto e minacciato
ad esser solidali col creato
a fare insieme il comun percorso.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?
La nonviolenza e’ quella persuasione
che agisce universal benevolenza:
col dono dell’ascolto e la pazienza
ad ogni cuore reca guarigione.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?
Se all’inganno dei mass-media riesci
a non prestare ascolto, il vero appare.
E’ di evidenza chiara, anzi solare,
che i media sono esca per i pesci.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?
Forse e’ la riflessione filosofica
che alla nonviolenza sempre porta.
Lunga e’ la via mentre la vita e’ corta,
l’assenza di pensiero e’ catastrofica.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?
Poiche’ “religio” e’ collegare insieme
se si riuscisse a collegare il tutto
non resterebbe piu’ male ne’ brutto:
la nonviolenza e’ tal certezza e speme.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull’educazione?
Che e’ solo con l’esempio che s’insegna.
E che si insegna solo nella lotta
perche’ a nessuno manchi una pagnotta
e cio’ che ogni vita rende degna.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull’economia?
Una e la stessa dell’economia
e dell’ecologia e’ la radice:
di tutti la natura e’ la nutrice,
abbine cura in gioia ed armonia.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?
Dinanzi a ogni conflitto e ogni discordia
Antigone sia il giudice finale
che sa che il bene puo’ vincere il male
per virtu’ solo di misericordia.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull’etica e sulla bioetica?
Esperti ormai dei campi e dell’atomica
non vi e’ altra scelta che la nonviolenza:
della morale essa e’ coscienza e scienza,
il resto e’ illusione tragicomica.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?
Che non basta il sapere e il poter fare
occorre che a guidare la tua azione
sia la prudente, buona convinzione
che non di rado e’ meglio rinunciare.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?
La verita’ motore della storia,
la cura per le vittime infinite,
lavare tutte, tutte le ferite,
e usare saggiamente la memoria.
* - Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?
Ogni persona e’ il tutto, e’ responsabile
per tutte le altre, ha un potere immenso
di veto, e quindi esprima il suo consenso
al bene e al vero, e il resto e’ negoziabile.
* - Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu’ importanti, e perche’?
Negare il tuo consenso all’oppressione,
attento ascolto dare a ogni persona,
dare l’esempio con l’azione buona,
recar conforto a chi e’ nell’afflizione.
* - Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?
Prender sul serio le proprie parole
le altrui parole prendere sul serio
seguire l’infallibile criterio
di essere tu il mondo che si vuole.
* - Come caratterizzerebbe l’addestramento all’azione nonviolenta?
Nessun ragionamento vale niente
se con l’azione non lo testimoni
ma la tua azione dara’ frutti buoni
soltanto maturata lungamente.
* - Quali mezzi d’informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu’ adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
Piu’ che le carte, piu’ che le parole
conta la vicinanza, il ritrovarsi
insieme di persone che nel farsi
amiche cessano di essere sole.
* - Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu’ adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
Quella dei dodici che rifiutarono
il giuramento vile al dittatore
e scelsero il diritto ed il valore:
cosi’ la verita’ testimoniarono.
* - I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un’impressione di marginalita’, ininfluenza, inadeguatezza; e’ cosi’? E perche’ accade? E come potrebbero migliorare la qualita’, la percezione e l’efficacia della loro azione?
Uscire dalla subalternita’.
Sapere che la nonviolenza e’ lotta,
e il suo lottare e’ l’unica condotta
che invera la giustizia e la pieta’.
* - I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si’, come?
Senza ufficiali e senza generali
senza ministri e senza professori
uguali nelle gioie e nei dolori
con gli ultimi, i sommersi, i rotti, i frali.
* - I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?
Che parlino con tono sobrio e austero,
e piu’ che dire sappiano ascoltare,
che sappiano cercare e interpretare,
e nel silenzio ritrovare il vero.
* - Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?
La nonviolenza vive nella lotta
ma esige una condotta trasparente,
del vero e degli altri intransigente
rispetto e amore, e una bonta’ incorrotta.
* - Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?
Se non si fa giuriscostituente
la nonviolenza e’ mutila e non basta
a farsi lievito di questa pasta
che nutra e che degnifichi ogni gente.
* - Nonviolenza e cultura: quali rapporti?
Se la cultura e’ coltivazione
e se cultura e’ la civilta’
la forza allora della verita’
e’ in essa gia’ principio dell’azione.
* - Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?
La nonviolenza e’ gia’ forza politica
autonoma, feconda, polifonica
educativa, aperta, viva, armonica,
sia guida solidale e insieme critica.
* - Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?
La prima scuola della nonviolenza
son stati i sindacati operai
a quella fonte tornino oramai,
riacquistino di se stessi coscienza.
* - Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?
Si vive solamente nell’incontro
e l’altro incontri nel mondo comune
ove nessuno dal dolore e’ immune
tu sappi essere con anziche’ contro.
* - Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?
Se l’arte e’ la ricerca dei rapporti
esatti e sottilissimi che il mondo
connettono e le vite, quel profondo
respiro senti unir tutte le sorti.
* - Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e’ data?
Sia sopra tutte le virtu’ piu’ rare:
nel freddo delle notti e dei deserti,
dei vizi umani e del valore esperti,
restar fedeli alle persone care.
* - Nonviolenza e percezione dell’unita’ dell’umanita’: quale relazione e quali implicazioni?
Poiche’ vi e’ una sola umanita’
ed essa e’ cosi’ fragile e preziosa
donale il cuore come alla tua sposa.
Non vi e’ altra virtu’ che la pieta’.
* - Nonviolenza e politica: quale relazione?
Dopo gli orrori del secolo breve
sa ogni decente comprensione critica
che e’ l’ahimsa l’unica politica
che puo’ salvarci tutti, forte e lieve.
* - Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?
La vita e’ solo quella quotidiana
tutto si svolge nel suo ciclo alterno
di notti e giorni, paradiso e inferno,
sii tu la mano che soccorre e sana.
* - Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?
Tu sei i tuoi sensi, tu sei il tuo sentire
tutto cio’ che ti attornia e di cui sei
tu stesso parte, sasso ed alisei
fiamma e ruscello, e tutto hai da accudire.
* - Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?
Se non si e’ presti nel recare aita
ai prossimi, che speme allora resta
di amore e di giustizia? Sa ogni onesta
coscienza che li’ salvi la tua vita.
* - La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?
Due cose sappi. Che il primo dovere
e’ contrastare tutte le uccisioni.
Che la tua morte compira’ i tuoi doni
sia il primo consolante tuo sapere.
* - Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?
Di Gandhi, King, Mandela ed infiniti
altri son note vivide esperienze
ma i piu’ preziosi frutti e alte coscienze
dal femminismo credo siano usciti.
* - Quale e’ lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?
Senza saperne il nome gia’ infinite
persone la riscoprono ogni giorno
nel loro agire e illuminano intorno
a se’ il mondo e sanano ferite.
* - Quale e’ lo stato della nonviolenza oggi in Italia?
La nonviolenza e’ un varco e un’esigenza:
concreto aiuto a chi e’ abbattuto a terra,
contrasto del razzismo e della guerra.
E ora e sempre e’ questo: resistenza.
* - E’ adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?
Occorrerebbe essere piu’ attenti
all’altrui voce come all’altrui volto
tenersi al poco e rinunciare al molto
sentir plurali le lingue e le menti.
* - Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?
L’immagine che della nonviolenza
e’ piu’ diffusa e’ che altro non sia
che garbo e gentilezza e cosi’ via.
Invece e’ strenua lotta alla violenza.
* - Quali iniziative intraprendere perche’ vi sia da parte dell’opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?
E’ chiaro come fosse un sillogismo:
opporci veramente ad armi e guerra
prenderci cura della madre terra
combattere l’orrore del razzismo.
* - Nonviolenza e intercultura: quale relazione?
Di ogni differenza avere cura
e contrastare ogni iniquita’.
Combattere il disprezzo e la vilta’
e vincere la rabbia e la paura.
* - Nonviolenza e conoscenza di se’: quale relazione?
Occorrerebbe avere canoscenza
di se’ e del mondo, e avere la virtu’
di rispettare l’io, il noi, il tu
in questo lampo tra il nulla e l’assenza.
* - Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?
Io vedo solo scienze disumane
e poche umane nude esperienze
che in una stringon tutte le sentenze:
dividi la sapienza come il pane.
* - Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?
L’umanita’ e’ fatta di parole
i corpi di parole sono fatti
con le parole tu cedi o combatti
oltre’esse al mondo hai solo vane fole.
* - Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?
Lo stile e’ la persona, e le persone
son questo nulla che sa quale dono
immenso la virtu’ sia del perdono:
la nonviolenza e’ questa guarigione.
* - Nonviolenza e critica dell’industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?
Non e’ la Terra un infinito scrigno
da infinitamente saccheggiare:
e’ un fare grande anche il conservare,
il tramandare, l’ospitar benigno.
* - Nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la “madre terra”: quali implicazioni e conseguenze?
So questa regola che sempre vale:
agisci verso gli altri come vuoi
che gli altri agiscano con te, con noi.
Scegli tu il bene, e cosi’ vinci il male.
* - Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze?
Non ho mai visto un’isola deserta
palpita un cuore anche nel macigno
dentro ogni nuvola e’ gia’ lieve un cigno
ogni ombra in carne il tuo tocco converta.
* - Nonviolenza, riconoscimento dell’altro, principio responsabilita’, scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?
Della stoffa degli altri consistiamo
non vi e’ altra scelta che la compassione
sull’orlo estremo di questo burrone
vi e’ un solo albero e tu ne sei un ramo.
* - Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?
Queste due cose sono una e la stessa:
il limite e la gioia. L’infinito
vuol esser sobrio, gia’ la luna e il dito
sono una sola immagine riflessa.
* - Nonviolenza come cammino: in quale direzione?
La direzione e’ questo aprir cammino
e’ questo viaggiare in carovana
prendersi cura della vita strana
cantare delle stelle e il gelsomino.
* - Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita’?
Nel grande immondezzaio delle ciarle
tesori innumeri anche son sepolti
e tu resuscitane corpi e volti:
le cose buone hai solo da cercarle.
* - Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti…) a un lettore che non la conoscesse affatto?
Io sono quel lettore che non sa
e sono questo specchio che non vede,
sono una voce che se parla chiede
e sa che si riceve se si da’.
* - C’e’ qualcosa che vorrebbe aggiungere?
Che tutto poi e’ ancora da rifare
ogni risposta riapre una domanda
la quercia e’ incapsulata nella ghianda
e il cielo si precipita nel mare.
*
- Matteo Renato Dabascio: Settanta haiku
- Come e’ avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
Cadono foglie
e sulla strada un rospo
pallido sole.
* - Quali personalita’ della nonviolenza hanno contato di piu’ per lei, e perche’?
Gandhi in cammino
ombra di foglie verdi
lieve respiro.
* - Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
Nel tardo autunno
la stessa pace reca
qualunque libro.
* - Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu’ impegno?
Rompere i ghiacci
recare aiuto e pace
tutti ascoltare.
* - In quali campi ritiene piu’ necessario ed urgente un impegno nonviolento?
Fermo un agire
contro guerra e razzismo
roghi d’estate.
* - Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
Di Capitini
e di Dolci gli eredi
grappoli d’uva.
* - Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
Reca conforto,
l’uccidere contrasta,
disciogli il gelo.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?
Arcobaleno
del nostro agire
la prima fonte.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?
Prima matrice
giorni che si prolungano
natura madre.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
Specchio lucente
un’umanita’ sola
volo d’airone.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?
Zefiro fresco
risana nonviolenza
ogni palude.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?
Di quelle lotte
e’ vero seme e frutto
la nonviolenza.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
Il gelo rompe
l’appassionata forte
pianta del bene.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?
Primo usignolo
recaci il dono e il canto
ferma le stragi.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?
La neve fresca
gocce di sangue macchiano.
Il mondo crolla.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?
Silenti lupi:
non piu’ minacce e eccidi.
Le spade aratri.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all’assistenza?
Lieve il soffione
a te svela il segreto:
frale e’ la vita.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?
Ciliegio in fiore
se sai porgere orecchio
ovunque e’ luce.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?
Un pesco in fiore,
l’azione non agente,
saper vedere.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?
Raccoglimento
e’ tutto. La calura
non puo’ sfinirti.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?
Piu’ vicinanza,
un unico braciere
tutti riscalda.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull’educazione?
La coerenza
tra dire e fare, ovunque
pascoli aperti.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull’economia?
Gia’ seminando
chiedo scusa alla terra,
nessuno opprimo.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?
Misericorde
salvifica sia sempre
in questa nebbia.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull’etica e sulla bioetica?
Finisce l’anno
pensieri e gesti vili
non albergare.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?
Cuculo savio
da lungi ti richiama
alla presenza.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?
Il vero sanno
le vittime soltanto.
Lieve farfalla.
* - Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?
Dolce susina
piu’ dolce l’ascoltarsi
ospitalmente.
* - Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu’ importanti, e perche’?
L’esser presente,
l’esempio, l’ascoltare.
Luna calante.
* - Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?
Lieve paziente
fiorisce la camelia
tutto fiorisce.
* - Come caratterizzerebbe l’addestramento all’azione nonviolenta?
Un teso udire
un salice piangente
lieve accennare.
* - Quali mezzi d’informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu’ adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
La voce umana
la rosa immacolata
il fiume scorre.
* - Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu’ adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
Dove l’esempio
dell’ascoltare tutti
dissipa nebbie.
* - I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un’impressione di marginalita’, ininfluenza, inadeguatezza; e’ cosi’? E perche’ accade? E come potrebbero migliorare la qualita’, la percezione e l’efficacia della loro azione?
Se resti fermo
si scioglie gia’ la neve:
respira ancora.
* - I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si’, come?
Vola la mosca
frinisce la cicala
trattieni il fiato.
* - I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?
Fiori d’ibisco
parole come pane
lavare l’acqua.
* - Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?
Canne frementi
nella palude. S’ode
lieve un richiamo.
* - Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?
Dei gelsi in fiore
prendersi cura. Tutto
e’ li’ compreso.
* - Nonviolenza e cultura: quali rapporti?
Lumaca incerta
di luminosa scia
seminatrice.
* - Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?
La debolezza
del primo fiore impara:
virtu’ perenne.
* - Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?
Notte d’estate
parole buone, gesti
semplici, esatti.
* - Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?
Dei crisantemi
e dei confetti l’ora
accogli grato.
* - Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?
Misura esatta
campanula sapiente
soave pace.
* - Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e’ data?
Nella tormenta
l’un l’altro sostenersi
e’ la salvezza.
* - Nonviolenza e percezione dell’unita’ dell’umanita’: quale relazione e quali implicazioni?
Nell’erba estiva
tutto muore e risorge.
Ama, proteggi.
* - Nonviolenza e politica: quale relazione?
Voci lontane
rintocchi di campana
lo stesso mondo.
* - Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?
Foglia ingiallita
- tutto si dona ancora –
ritorna terra.
*
- Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?
Inaspettata
pioggia di primavera:
tutto fermenta.
* - Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?
Con gli occhi chiusi
un brivido di freddo
la mano amica.
* - La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?
Tu non temere
nera l’ombra del corvo
e’ grazia tutto.
* - Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?
Silente rosa,
ogni gesto di pace
salva il mondo.
* - Quale e’ lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?
Di viva rosa
la spina nella carne
scintilla ancora.
* - Quale e’ lo stato della nonviolenza oggi in Italia?
A stilla a stilla
s’immilla unguento e luce.
Campi di riso.
* - E’ adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?
Seguire il volo
delle anatre, leggero,
prestare ascolto.
* - Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?
Visto da lungi
di melograni un bosco
appare macchia.
* - Quali iniziative intraprendere perche’ vi sia da parte dell’opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?
Taci ed ascolta
la raganella canta
la sua canzone.
* - Nonviolenza e intercultura: quale relazione?
Volo di rondine
parole nuove e vere
disegna in cielo.
* - Nonviolenza e conoscenza di se’: quale relazione?
Solo la pace
reca la pace. Vola
di gru una schiera.
* - Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?
Non altra scienza
che la pieta’ coltiva.
Vento d’autunno.
* - Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?
Dell’azalea
recare altrui in dono
il nome e il volto.
* - Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?
Ai primi freddi
al pellegrino appronta
stanza ospitale.
* - Nonviolenza e critica dell’industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?
Ritorni lieve
morbido il passo, cresce
una violetta.
* - Nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la “madre terra”: quali implicazioni e conseguenze?
Notte profonda
lucciole innumerevoli
in dono reca.
* - Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze?
Vivono insieme
le creature tutte
frutti maturi.
* - Nonviolenza, riconoscimento dell’altro, principio responsabilita’, scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?
Torna, si’, torna
stagione delle piogge
ecco la casa.
* - Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?
Adesso vedi
e’ tempo di zappare,
di avere cura.
* - Nonviolenza come cammino: in quale direzione?
Lontano tuono
che mi ricorda ancora
d’esser pietoso.
* - Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita’?
Diversi scopi
reti diverse adempiono:
prudente sii.
* - Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti…) a un lettore che non la conoscesse affatto?
Gia’ m’attraversa
vento freddo invernale
non volli inganni.
* - C’e’ qualcosa che vorrebbe aggiungere?
All’anno nuovo
giungere lievemente
senza rumore.
*
- Burbanzio Malvolenti: Settanta estratti danteschi
- Come e’ avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
Quando mi volsi al suo viso ridente.
* - Quali personalita’ della nonviolenza hanno contato di piu’ per lei?
Parmenide, Melisso e Brisso e molti.
* - Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
Cio’ che per l’universo si squaderna.
* - Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu’ impegno?
Ma la bonta’ infinita ha si’ gran braccia.
* - In quali campi ritiene piu’ necessario ed urgente un impegno nonviolento?
A l’uomo non facesse alcuna guerra.
* - Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
E altro e’ da veder che tu non vedi.
* - Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
Non hai tu spirto di pietade alcuno?
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?
Da quinci innanzi il mio veder fu maggio.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?
Sanza danno di pecore o di biade.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
Mi disse, riconoscimi se sai.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?
Fermar li piedi e tennero il cor saldo.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?
Esser non puote il mio che a te si nieghi.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
La buona compagnia che l’uom francheggia.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?
Questo vi basti a vostro salvamento.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?
Quinci si va chi vuole andar per pace.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?
Ch’e’ si lascio’ cascar l’uncino a’ piedi.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all’assistenza?
Che sia or sanator de le tue piage.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?
Non t’incresca restare a parlar meco.
* - Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?
La verita’ nulla menzogna frodi.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?
Amor che ne la mente mi ragiona.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?
Poi cominciai cosi’: l’affetto e ‘l senno.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull’educazione?
Sopra la quale ogni virtu’ si fonda.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull’economia?
Che tu intrasti povero e digiuno.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?
Quindi addolcisce la viva giustizia.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull’etica e sulla bioetica?
La prima volonta’, ch’e’ da se’ buona.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?
Ahi quanto cauti li uomini esser dienno.
* - Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?
Molto si mira e poco si discerne.
* - Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?
Cosi’ un sol calor di molte brage.
* - Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu’ importanti, e perche’?
Pero’ che, giunti, l’un l’altro non teme.
* - Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?
E frutta sempre e mai non perde foglia.
* - Come caratterizzerebbe l’addestramento all’azione nonviolenta?
Pero’ ch’a le percosse non seconda.
* - Quali mezzi d’informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu’ adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
Spesse fiate m’intronan li orecchi.
* - Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu’ adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
Che vede e vuol dirittamente e ama.
* - I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un’impressione di marginalita’, ininfluenza, inadeguatezza; e’ cosi’? E perche’ accade? E come potrebbero migliorare la qualita’, la percezione e l’efficacia della loro azione?
Con piu’ dolce canzone e piu’ profonda.
* - I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si’, come?
Memoria, intelligenza e volontade.
* - I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?
Non pur per lo sonar de le parole.
* - Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?
Poca favilla gran fiamma seconda.
* - Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?
Guardando a la persona che sofferse.
* - Nonviolenza e cultura: quali rapporti?
Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero.
* - Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?
Ogne vilta’ convien che qui sia morta.
* - Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?
Ivi s’accoglie l’uno e l’altro insieme.
* - Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?
Vassene ‘l tempo e l’uom non se n’avvede.
* - Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?
Non e’ se non splendor di quella idea.
* - Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e’ data?
Amor di vero ben, pien di letizia.
* - Nonviolenza e percezione dell’unita’ dell’umanita’: quale relazione e quali implicazioni?
L’altro piangea; si’ che di pietade.
* - Nonviolenza e politica: quale relazione?
Con occhio chiaro e con affetto puro.
* - Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?
L’umana probitate; e questo vole.
* - Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?
Dinanzi a l’acqua che ritorna equale.
* - Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?
Non so chi sia, ma so ch’e’ non e’ solo.
* - La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?
E se non piangi, di che pianger suoli?
* - Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?
Ipocrate, Avicenna e Galieno.
* - Quale e’ lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?
E come surge e va ed entra in ballo.
* - Quale e’ lo stato della nonviolenza oggi in Italia?
Quivi sospiri, pianti e alti guai.
* - E’ adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?
Poi, con dottrina e con volere insieme.
* - Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?
Ben te ne puoi accorger per li volti.
* - Quali iniziative intraprendere perche’ vi sia da parte dell’opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?
Se tu li guardi bene e se li ascolti.
* - Nonviolenza e intercultura: quale relazione?
Pur un linguaggio nel mondo non s’usa.
* - Nonviolenza e conoscenza di se’: quale relazione?
Fatti non foste a viver come bruti.
* - Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?
Un sol che tutte quante l’accendea.
* - Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?
Rime d’amor usar dolci e leggiadre.
* - Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?
E venni a te cosi’ com’ella volse.
* - Nonviolenza e critica dell’industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?
Onde cessar le sue opere biece.
* - Nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la “madre terra”: quali implicazioni e conseguenze?
Del mondo seppi, e quel valore amai.
* - Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze?
Perdoniamo a ciascuno, e tu perdona.
* - Nonviolenza, riconoscimento dell’altro, principio responsabilita’, scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?
Che, come vedi, ancor non m’abbandona.
* - Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?
Cio’ che par duro ti parrebbe vizzo.
* - Nonviolenza come cammino: in quale direzione?
Pero’ pur va, e in andando ascolta.
* - Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita’?
Guizza dentro a lo specchio vostra image.
* - Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti…) a un lettore che non la conoscesse affatto?
S’io avessi, lettor, piu’ lungo spazio.
* - C’e’ qualcosa che vorrebbe aggiungere?
Se tu m’intendi, or fa si’ che ti vaglia.
Appendice: In forma di sonetto quattro Galgenlieder sulla marcia Perugia-Assisi
I. Corinzio Piegapini: La marcia pure ‘st’anno e’ ‘nnata bbene
La marcia pure ‘st’anno e’ ‘nnata bbene.
La gente era pasciuta e benvestita
strillava “no a la morte e ssi’ a la vita”,
“volemo tutte ave’ le panze piene”.
Vedessi tu cche sciccherie e cche scene
pareva de trovasse a la partita:
“Evviva Santa Rosa e Ssanta Rita”,
“s’ha da fa’ ssolo quer che ce convene”.
E io co’ Cencio semo ite ‘n giro
a ‘mbraccica’ la ggente e ‘lleggerilla
de’ pesi de la vita ar giorno d’oggi.
Emo ricorto n’ sacco de reloggi,
de portafoji e pure quarche spilla,
tre catenine d’oro e ‘n par de bbiro.
*
II. Giacomo Dervicanto: Me piace fa’ la marcia de la pace
Me piace fa’ la marcia de la pace
me porto la merenna ne la sacca
er fiasco e tutta quanta l’artra cacca
la marcia de la pace a mme mme piace.
Cio’ ‘r pane, l’ova, l’ajo, le spinace
la robba che s’affetta e che se ‘nsacca
la ciccia o sia de porco o sia de vacca
lessa bbollita a rosto o a la brace.
E ppe’ llubbrificasse ‘r gargarozzo
mentre che lemme lemme camminamo
je damo ggiu’ a scolasse ‘n ber barlozzo
e ‘ntanto “A li mortacci” je strillamo
“de li zzozzoni de ‘sto monno zzozzo”.
L’umanita’ mo’ ssi’ che la sarvamo.
*
III. Orangio Macacchi: Deretro a ‘sto lenzolo arcobbaleno
Deretro a ‘sto lenzolo arcobbaleno
diceveno ‘sta marcia ade’ ‘no sballo
‘na passeggiata, ‘n giocherello, ‘n ballo
serv’a sarva’ la pace, gnentemeno!
Piu’ ciaripenzo e ppiu’ me ciavveleno.
Primo: faceva propio troppo callo.
Seconno: n’ze potrebbe fa’ a ccavallo?
se riva prima e sse fatica meno.
Pe’ tterzo: ‘nvece d’esse ‘na spianata
l’urtimo pezzo t’ha’ d’arrampica’
e que’ ade’ propio ‘na gran carognata.
Te ggiuro, si mme capita a ‘ncontra’
a quello che cia’ avuto ‘sta penzata
je meno, che lo possin’ ammazza’.
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IV. Bricchio Birocchi: La marcia da Peruggia fin’a Assisi
La marcia da Peruggia fin’a Assisi
ade’ ‘na cosa, fiji mii, gajarda
se parte co’ li bbotti de bombarda
se riva che ce vo’ ‘na frebbocrisi.
Ar via ‘ndo te ggiri so’ ssorrisi:
nun ce se crede come che sse barda
la ggente: ce se mette la coccarda
se tignono de ‘mpiastri su li visi
e vvia de gran galoppo pe’ la scesa
che dda Peruggia esce a la campagna.
E ppoi se ‘ntosta subbito l’impresa
se suda e nun se bbeve e nun se magna
se strilla e sse smadonna a la distesa:
a ‘ffa la pace e’ ‘na fatica cagna.
Nota
I testi qui raccolti risalgono ad alcuni o diversi anni fa, e sono stati piu’ volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino”.
Questa raccolta e’ stata cucita il 18 agosto 2023 per farne dono ad alcune persone amiche.