Lo scorso 23 agosto nel comune di Marta sono stati perpetrati alcuni furti ai danni di residenti e turisti. In particolare venivano asportati un monopattino elettrico, un casco da motociclista, uno zaino contenente un telefono cellulare ed effetti personali. Nel corso dello stesso giorno le vittime sporgevano denuncia presso la Stazione Carabinieri di Marta e quei militari immediatamente si attivavano per ricostruire i fatti e risalire all’autore dei citati reati predatori.
Le attività svolte, anche con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza, consentivano di sospettare di un uomo di 40 anni, non conosciuto nel comune lacustre ma ben noto alle forze dell’ordine: infatti, esser state diffuse tra i canali dell’Arma le immagini ritraenti il sospettato, questi veniva di lì a poco identificato in un pluripregiudicato residente a Viterbo. I carabinieri della stazione di Marta, rintracciato il soggetto nel capoluogo, eseguivano una perquisizione domiciliare rinvenendo tutta la refurtiva, che consegnavano ai legittimi proprietari. Profonda soddisfazione veniva espressa all’Arma da parte delle vittime, tra cui una turista francese, che prima di rientrare nel paese transalpino si riappropriava dei propri beni esprimendo profonda gratitudine. Il 40enne veniva denunciato alla Procura della Repubblica di Viterbo per il reato di furto aggravato e continuato.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo stante l’interesse pubblico alla diffusione della notizia.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.