In uscita nelle sale il 7 marzo prossimo, scena girata sul lago di Bolsena.
Paolo Bologna, regista di Montefiascone, ci informa che una scena del suo film, girato tra Viterbo ed il lago di Bolsena qualche anno fa, compare nel film in uscita nelle sale di Paolo Virzì, UN ALTRO FERRAGOSTO, continuazione ideale del suo primo fortunato Ferie d’agosto.
“La parte selezionata in questione si svolge presso il molo del guardiabarche Giuseppe Estampi, detto Peppe, dove lo stesso compare come attore per poche battute, insieme a un protagonista del film, l’attore Silvio Vannucci. Nell’ultima inquadratura al tramonto, si vede l’isola Martana”
“La scena utilizzata nel film di Virzi” continua “ sarà proiettata su uno schermo attrezzato, su una piazza dell’isola di Ventotene; a fine proiezione seguirà un dibattito-incontro il regista del film, che ovviamente non sarà Paolo Bologna, ma altro (Paolo Bologna ne ha richiesto almeno uno ‘di bella presenza’). Virzì assicurò, al tempo in cui chiese l’autorizzazione, si far interpretare tale parte ‘da caro amico, bravissimo disegnatore di fumetti’”.
“Sono molto felice” dichiara ancora Paolo Bologna, “perché nella scena compare Peppe Estampi, persona rimasta nel cuore di tutti, come la bellissima moglie Derna, molto legati ai miei genitori, che fu anche l’ultima pescatrice del lago a farsi costruire, a pretendere una barca ancora di legno, nel 1991, realizzata dal maestro d’ascia di Bolsena, Luigi Papini recentemente scomparso. “ Le attuali barche di resina non reggono il lago, che quando è cattivo, le sue onde fanno paura- mi disse”.
E ancora “Il cane pastore tedesco che compare all’inizio della scena, immergersi nelle acque del lago per raccogliere un sasso lanciato, e riportarlo a riva, non è il cane protagonista del film, ma il cane della famiglia Estampi.”
Paolo Bologna ricorda che nel suo film recitarono anche due altri attori di Montefiascone, Alessio Paolini (già con Totò) e Cinzia Mocini.
“Di sequenze di film che compaiono all’interno di altri film”, continua “la storia del cinema ne elenca diversi. Mi viene in mente per primo il capolavoro del cinema horror italiano, l’insuperato La maschera del demonio, dal genio di Mario Bava, che nel film a episodi di C. Mastrocinque, I motorizzati, l’appassionato di film d’orrore Ugo Tognazzi (Achille Pestani) entra in un cinema e rimane terrorizzato dal film in questione, cosa che avrà conseguenze quando uscirà dalla sala.
Il più emblematico sarà tra tutti il film Il Proiezionista con Buster Keaton, che si addormenta nella cabina di proiezione e sogna di scendere in sala, salire verso il palco dello schermo ed entrare in vivo nel film, interagendo con i personaggi dello stesso (copiato poi da W. Allen). Ma ce ne stanno anche tanti altri. Ho rivisto con piacere, nell’ambito del cineclub che facciamo da 9 nove anni, Questa è la mia vita di Godard, dove la prostituta interpretata da Anna Karina, entra nella sala e piangerà di fronte alla Giovanna D’Arco di C.T. Dreyer.
Nel Sabotatori di Hitchkook, film che ha anche trasversalmente ispirato il mio primo Fuori dal giorno, uno dei sabotatori nazisti tedeschi inseguiti, entra in un cinema e lo vediamo camminare sul palco insieme alla scene del film proiettato in sala. Quel film, tra le tante idee geniali (unico tratto da un soggetto del regista) ha nella realizzazione dei titoli di testa, è mia personale nota, un vero anticipo sulla estetica dei titoli di film, di almeno 25-30 anni.
Il senso della vertigine segna l’esordio come produttrice di Donatella Palermo, poi candidata agli oscar con Fuocoammare, al David di Donatello, al Nastro d’argento ed al Globo d’oro con Meraviglioso Boccaccio. Con Cesare non deve morire e Fuocoammare ha vinto due Orsi d’oro al festival di Berlino.