Il Rotary Club Viterbo guarda al futuro senza dimenticare l’importanza del proprio glorioso passato nell’incontro “Dialogo rotariano tra generazioni”.
L’occasione è stata la visita speciale del Governatore Incoming, Fabio Arcese, che dal 1° luglio guiderà il distretto 2080 così come a presiedere il club viterbese sarà Rosita Ponticiello. Insieme hanno così presentato ai soci una sintesi del manifesto programmatico dell’annualità 2024/25.
“Stasera guardiamo al futuro ma senza dimenticare il nostro passato, che ricordo è fondamentale ed importante, dal momento che il 23 giugno andremo a celebrare il traguardo dei 70 anni del club – così il presidente Angelo Landi ha avviato l’incontro -. Per questo abbiamo chiesto a quattro nostri storici soci di ricordarci la famiglia rotariana di questi anni. Grazie ad Aldo Profili, decano del Club, Ignazio Tricomi, che vanta la storia familiare rotariana più longeva, Alberto Grazini e Roberto Ciula per aver accolto l’invito”.
Un percorso avviato dall’immediato domani, con le parole della presidente incoming Rosita Ponticiello: “Senza il nostro passato non sappiamo dove andare ed è giusto guardare avanti con il prossimo governatore. L’incontro con Fabio Arcese, con il quale condividiamo anche la professione forense, è stato determinante nella scelta della programmazione del prossimo anno rotariano e, anche, nel proporre questo incontro coinvolgendo i soci storici del club come fosse una riunione di famiglia dove le generazioni si incontrano”.
Una famiglia che coincide da sempre con quella di Fabio Arcese, avvocato, figlio e nipote di socio, che seguirà le orme del papà, anche lui fu governatore. Un’esperienza che sente ancora sua: “Ricordo riunioni in cui era persino vietato alzarsi, il tempo è cambiato e dobbiamo reagire ai cambiamenti, purché non ci sia un contrasto di ideologie, la società di oggi deve essere sempre pensata secondo i nostri valori. Al Rotary International si sta lavorando da tempo per segnare la via giusta per andare nel futuro. Sarà fondamentale motivare i soci, comunicando entusiasmo – ha sottolineato il prossimo governatore distrettuale – come sto facendo ora, donando un pezzo di me. Il cuore del Rotary è il club, senza comunicazione non arrivano nuovi soci e non sono felici quelli presenti. Non vedo contrasti tra passato e presente, sta a noi trovare la chiave per trasferire alla società quello che facciamo. Il nostro piano d’azione è fondato sui nostri valori – ha concluso – evitando scambi di opinioni vivaci e confrontandoci con serenità. Non abbiate paura a sperimentare, l’obiettivo è rendere ogni club attrattivo”.
Valori condivisi, che Aldo Profili segue dal 1981, quando divenne socio: “Tanti anni rotariani ed oggi l’onore di vedere mia nipote Elena presidente del Roratact Viterbo, pronta a raccogliere la mia esperienza. Divenni socio grazie a Tricomi, padre, allora entrare era impegnativo, riuscivano in pochi per la rigida selezione all’ingresso”.
Pensieri mai sopiti in Ignazio Tricomi, che ricorda gli albori: “La nascita del club avvenne in pratica in casa mia. Noi rotariani sappiamo questa essere una famiglia estesa ovunque, quando giravo per lavoro avevo sempre la spilla per riconoscerci e trovarci in famiglia. Chi è rotariano deve essere orgoglioso dello stemma che ti cambia la vita, purché ci sia sempre rispetto. Siamo l’eccellenza, dimostriamolo con famiglia, impegno ma anche rispetto della forma”.
Una memoria che prosegue anche con Alberto Grazini, che aggiunge: “Non dimentichiamo mai l’amicizia e l’orgoglio di essere rotariani, che porta alla conoscenza di tantissime persone e permette lo scambio della propria esperienza. In passato c’era una compagine con grande significato sul territorio e ricordo viaggi e gemellaggi con club esteri ma anche progetti poi sposati ed apprezzati dalle amministrazioni comunali. Mi richiamo a Carlo Ravizza – Presidente del RI nel 1999/2000 che credeva in tre principi: coerenza, credibilità e continuità, scomparso nel 2021 -: mi sono sentito rotariano ascoltandolo, propongo una serata dedicata a lui”.
Tanti pensieri che hanno avuto una sintesi nell’intervento di Roberto Ciula, che dopo aver ricordato che alla giacca viene appuntato un distintivo (e non una semplice spilletta), ha aggiunto: “Il tempo è cambiato, purtroppo nella società manca riverenza e rispetto. Siamo qui perché dobbiamo essere onesti, leali, in passato abbiamo superato anche i 100 soci ma poi si perde il controllo del club. Sono certo che dobbiamo essere qui volontariamente ma con la voglia di esserci, puntando sulla qualità”.
Interventi che hanno confermato al governatore incoming il grande lavoro che potrà realizzare nella prossima annata rotariana: “Non dobbiamo perdere questo patrimonio – ha concluso Fabio – e l’indirizzo che si sta dando è proprio la sinergia tra noi, sarà chiesta collaborazione con cinque club per avere sovvenzioni dal Distretto, questo perché dobbiamo dare impatto nelle proprie comunità attraverso la collaborazione. E’ proprio facendo grandi cose si riesce a diventare notizia”.
Dalla vasta platea dei soci, che ha ascoltato incantata racconti e proposte, è intervenuta Simona Tartaglia, facendosi carico del pensiero di tanti: “Condivido in pieno la necessità di incontrare e conoscere i club che viviamo, credo nel team e nella sinergia, con le ristrettezze vissute abbiamo perso la gioia dei contatti, dobbiamo riprendere queste abitudini dello stare insieme”.
Conclusioni doverose per il presidente Angelo Landi: “Questa è stata una serata commovente, che diventa formazione perché tante cose non le conoscevamo, terremo fede alle vostre parole”.
Rotary Club Viterbo – Distretto 2080