Le sottoscritte associazioni del territorio esprimono la propria indignazione e preoccupazione per la decisione di Ombre Festival di invitare Roberto Vannacci a partecipare alla rassegna di presentazioni in programma a Viterbo. La scelta quantomeno inopportuna rischia di consolidare ideologie e movimenti sociali assolutamente contrari al lavoro di inclusione, rispetto, pace e coesione portato avanti e garantito dalle nostre associazioni.
Roberto Vannacci, noto per le sue posizioni politiche estremiste, novello eletto al Parlamento Europeo,
si è distinto per le sue irragionevoli posizioni inneggianti all’odio razziale, al sessismo e all’omofobia;
posizioni che, al di fuori di ogni qualsivoglia rispettabilità o solidità scientifica e sociale, non dovrebbero
trovare spazi di ascolto all’interno della nostra Viterbo. La scelta di permetterne la diffusione pubblica ad
Ombre Festival può essere letta non solo come una legittimazione, ma peggio, come una promozione, di
simili idee antistoriche, antiscientifiche e retrograde. La pubblicizzazione di certe posizioni, diffuse con
ingenuità come se potessero far parte di un lecito e costruttivo dibattito, rappresenta un pericoloso errore non trascurabile per tutte le realtà sociali e le associazioni che quotidianamente vivono e lottano contro discriminazioni, disuguaglianza e violenza. A corredo di ciò, ricordiamo la discutibile integrità e
responsabilità del relatore selezionato, dimensioni già segnalate da autorevoli sedi ministeriali.
Esprimiamo quindi il nostro più profondo e serio dissenso nei riguardi degli organizzatori di Ombre
Festival, per aver scelto di fornire piattaforme di visibilità a chi, senza remore, si discosta dai valori di
civiltà, inclusione e uguaglianza. Esprimiamo profonda amarezza per l’avallo concesso de facto dal Comune di Viterbo, salvo improbabili giustificazioni che possano dimostrare il contrario, che va a rinforzare e diffondere l’ideologia di una persona che ha basato la propria campagna elettorale, fra l’altro, sulla rievocazione nostalgica della Decima Mas.
Dalle dichiarazioni del Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Alfonso Antoniozzi, persona cui finora è
andata la nostra stima, leggiamo: “Ombre è una realtà che nei fatti ha dimostrato di essere virtuosa.
Vogliamo spendere di più in cultura ma soprattutto ci interessa spendere bene le risorse”. Ci rivolgiamo
al Vicesindaco, che più volte ha dimostrato uno spirito di sostegno ai valori delle associazioni scriventi,
domandando come sia possibile che una “buona spesa” delle nostre risorse, possa finanziare, diffondere
e fornire eco a personaggi che alimentano la propria figura sociale e politica diffondendo narrative
xenofobe, misogine, omofobe e razziste. Anche la Sindaca Chiara Frontini, ha avuto modo di dichiarare
che l’esborso economico del Comune a beneficio di Ombre Festival, mira a “diffondere e seminare una
diffusa cultura della legalità. Con un coinvolgimento delle nuove generazioni e con una divulgazione che
potesse essere impattante e duratura”. Ci rivolgiamo allora all’amministrazione comunale tutta,
domandando in che modo la partecipazione di questa figura possa contribuire alla diffusione di una
cultura della legalità e del rispetto.
Non possiamo non evidenziare inoltre come il festival sia stato organizzato in partenariato con la
Polizia di Stato che proprio in virtù della preziosa e instancabile funzione di protezione del “pubblico
bene”, invitiamo a rifuggire e condannare il fenomeno che ci troviamo a contestare. Il lavoro che ogni
giorno la Polizia di Stato svolge nella direzione di costruire un modello di sicurezza e di dialogo vicino
alla cittadinanza, in difesa dei diritti di tutti i cittadini e le cittadine, siamo sicuri non possa trovarsi in linea
con i discorsi di odio e incitamento discriminatorio rivolti a coloro che non sembrerebbero potersi
conformare ad assurdi criteri normativi di “normalità” o “italianità”. Alla Polizia di Stato diciamo,sottolineiamo, ricordiamo che oggi, di fronte a questa preoccupante realtà, ci sentiamo meno sicuri e sicure.
Chiediamo con urgenza al Comune di Viterbo e alla Sindaca Chiara Frontini, di riconsiderare il proprio
sostegno presente e futuro a tali iniziative, valutando l’impatto negativo che tali scelte avranno sulla
coesione sociale, sulla sicurezza e sul benessere della comunità che la prima cittadina rappresenta.
Invitiamo tutte le associazioni, i cittadini e le cittadine di Viterbo a unirsi a noi nel sostenere un
ragionevole contrasto a questa grave mancanza di responsabilità. Siamo e saremo sempre saldi e coesi nel cercare di costruire una società rispettosa e sicura per ogni cittadino e cittadina, indipendentemente dalla loro identità sociale, biologica, economica, geografica o personale.Nello spirito di apprensione e preoccupazione che accompagna queste riflessioni e domande, ricordiamoche la libertà di espressione non è un diritto assoluto se il suo manifestarsi mette in pericolo la stabilità e i valori fondanti dell’ordine pubblico e della democrazia.
Come associazioni di promozione sociale, continueremo a lottare contro ogni forma di discriminazione
e odio, promuovendo i valori di uguaglianza, rispetto, sicurezza e inclusione che dovrebbero essere al
centro di ogni manifestazione culturale e della vita pubblica.
Concludiamo concedendoci una riflessione: “Volgi il viso al sole e le ombre cadranno alle tue spalle”, è
lo slogan dell’edizione 2024 di Ombre Festival. Uno splendido motto, la cui probabile origine nella cultura
maori neozelandese non sarà di certo celebrata in un evento che darà voce a discriminazioni solo
maldestramente difendibili come quelle rivolte alla straordinaria pallavolista Paola Egonu.
Nutriamo nel cuore, la speranza che il volto venga realmente e concretamente rivolto verso la luce,
perché, come ricorda Gibran, per quanta luce possa esserci, quando volgi le spalle al sole, non vedi che
ombra.
Arcigay Viterbo
Arci Viterbo
A.U.S.F. Viterbo
APS Kyanos
Auser Tuscia
Auser Viterbo – Viola del pensiero
Casa dei Diritti Sociali della Tuscia
Casa delle Donne Parva
Erinna APS
L’Altro Circolo – Centro Culturale di Iniziativa Omosessuale – APS
Perché io segno