Fa parte del team del Teatro Boni di Acquapendente. Suoi i Fiori di Venere al Carnevale di Ronciglione
Fabrizio Rivelli è un affermato costumista che vanta prestigiose collaborazioni in cinema, teatro, danza e televisione e da alcuni anni si è trasferito nella Tuscia. Dalla scorsa estate fa parte del team creativo del Teatro Boni di Acquapendente, per il quale ha realizzato i costumi dello spettacolo “La roba… mia, viene con me!”, liberamente tratto dalla celebre novella di Giovanni Verga e prodotto dallo stesso Boni per la regia di Sandro Nardi, direttore artistico del teatro aquesiano.
In queste settimane la maestria di Fabrizio Rivelli ha arricchito ulteriormente la qualità dell’edizione 2024 del Carnevale di Ronciglione, in programma nella cittadina cimina fino al 13 febbraio. Reca la sua firma, infatti, la sfilata del gruppo Fiori di Venere, che ha portato un’aura di arte e mistero e trasformato il grande e storico “Corso di Gala” in un vero e proprio spettacolo di eleganza e creatività.
Connubio perfetto tra modernità e richiami al passato, ogni abito dei Fiori di Venere è un’opera d’arte in sé: una ricca cascata di fiori, dal fucsia al rosa antico, crea un effetto visivo unico, quasi una versione “dark” della Venere di Botticelli, e avvolge le figure fluttuando in un gioco di tonalità e leggerezza. Gli abiti sono concepiti come sculture flessibili, trenta “opere in movimento” con le quali Rivelli – che ha già partecipato con le sue creazioni al celebre Carnevale di Venezia – gioca a avvolgere i corpi, e le maschere immediatamente diventano arte.
“Con i costumi creati per il Carnevale di Ronciglione – commenta Sandro Nardi – Fabrizio Rivelli omaggia la bellezza e l’arte dell’Alto Lazio, trasformando questa festa in un evento artistico indimenticabile e contribuendo a valorizzare la cultura e le tradizioni locali. A lui le nostre congratulazioni: siamo orgogliosi di avere un professionista del suo livello nel team del Teatro Boni di Acquapendente, certi che grazie al suo contributo artistico continuerà a stupire e incantare il pubblico“.