Tour etrusco di “Delitto Neruda” di Roberto Ippolito
Tre tappe per la verità dal 14 al 17 novembre
A Vignanello, Ronciglione e Viterbo il racconto del libro pubblicato da Chiarelettere che smentisce la versione ufficiale della morte del poeta per il cancro
La storia nella storia. In tre sedi che tramandano il patrimonio artistico, Roberto Ippolito attraverso immagini e video, propone il racconto del suo libro “Delitto Neruda”, pubblicato da Chiarelettere, che smentisce la versione ufficiale della morte del poeta per il cancro: accade a Vignanello, Ronciglione e Viterbo dal 14 al 17 novembre 2024, nell’ambito del Festival culturale dell’area etrusco cimina promosso con il sostegno della Regione Lazio e della Comunità Montana dei Cimini e organizzato da Carramusa Group in sinergia con Ombre Festival. Collabora la libreria Borri Books di Viterbo.
Questi in dettaglio gli appuntamenti:
– giovedì 14 alle 17.30 a Vignanello (Viterbo) nella Biblioteca comunale ospitata nel Palazzo con gli Archi (o Casini Ruspoli) del 1723, in Piazza della Repubblica 4;
– domenica 17 alle 11.00 a Ronciglione (Viterbo) nella Chiesa di San Sebastiano con origini duecentesche in Via Borgo di Sopra 71;
– domenica 17 alle 17.00 a Viterbo al Museo della ceramica della Tuscia con reperti dal XIII al XIX secolo, in Via Camillo Benso Conte di Cavour 67.
Con ingresso libero, in tutte e tre le occasioni a seguire aperitivo con l’autore e concerto della Ale Band.
Sulla base di documenti e testimonianze, Roberto Ippolito ricostruisce nelle pagine di “Delitto Neruda” l’impossibilità della morte per cause naturali attestata dal certificato medico e in quello del Registro Civil. Si scava nel passato: Pablo Neruda, Premio Nobel per la letteratura, morì il 23 settembre 1973, appena dodici giorni dopo il sanguinoso golpe di Augusto Pinochet che cancellò la democrazia in Cile.
Sono dunque trascorsi poco più di cinquantuno anni e inoltre quest’anno ricorre il centenario della sua celebre raccolta “Venti poesie d’amore e una canzone disperata” pubblicata appena ventenne. Proprio la straordinaria popolarità di Neruda era temuta dalla dittatura appena insediata: era una spina nel fianco.
Ippolito ha concepito il libro con un’ampia inchiesta internazionale. “Questa opera è un anticipo della verità giudiziaria che in Cile si è voluto nascondere per diversi motivi e interessi” afferma Rodolfo Reyes, nipote di Neruda e avvocato rappresentante legale dei familiari, al lavoro con determinazione insieme all’avvocato Elisabeth Flores per ottenere una sentenza della magistratura che finalmente certifichi formalmente il delitto.
I fatti che lo provano, afferma Ippolito, sono davvero tanti, dall’attività svolta fino all’ultimo al batterio letale trovato nel corpo. Uno dopo l’altro vengono illustrati in pubblico. “Il poeta premio Nobel ucciso dal golpe di Pinochet” si legge sulla copertina di “Delitto Neruda”.
Roberto Ippolito è scrittore, giornalista e organizzatore culturale. Autore di libri d’inchiesta sulla legalità e la cultura, prima di “Delitto Neruda” (Chiarelettere) ha pubblicato “Ignoranti” e “Abusivi” (Chiarelettere), “Evasori” e “Il Bel Paese maltratto” (Bompiani). Conoscitore del mondo letterario, è organizzatore di eventi che portano la cultura tra la gente nei luoghi più vari come centri commerciali, mondiali di nuoto, navi, aeroporti, pullman, scuole, musei, siti Unesco, parchi. Ha curato l’economia per “La Stampa”, è stato direttore comunicazione Confindustria e relazioni esterne Luiss dove ha insegnato alla Scuola superiore di giornalismo ed editor del Festival dell’economia di Trento.