Le relazioni tra uomo e animali in un convegno a Canepina
Al Museo delle Tradizioni Popolari ventesimo incontro del ciclo “Tra Arno e Tevere”
Il Gruppo interdisciplinare per lo studio della cultura tradizionale dell’Alto Lazio promuove il ventesimo appuntamento del ciclo di incontri “Tra Arno e Tevere” dal titolo “L’uomo e l’animale. Dentro e fuori l’Arca“, in programma venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 settembre 2023 presso il Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina (VT). Tema del convegno gli animali che hanno condiviso le sorti del genere umano e quelli che vivono la loro libertà.
“Tra Arno e Tevere“, avvalendosi anche della collaborazione di studiosi esterni al Gruppo, non intende riferirsi a uno specifico territorio, ma proporre motivi di confronto su diverse tematiche, al fine di ampliare l’orizzonte culturale, secondo le prospettive dell’antropologia, dell’etnografia, del folclore, della dialettologia e della storia locale.
L’uomo – raccoglitore, cacciatore-pescatore, agricoltore, mercante – ha attribuito all’animale il potere di una mediazione tra se stesso e le forze occulte che si trovano nel soprannaturale, oppure nel momento in cui, ad esempio l’uomo europeo, ha dato inizio a un processo di razionalizzazione dello spazio in cui egli si è insediato, ha ripartito gli animali in base a fini diversi, ma tutti riconducibili alle sue esigenze materiali e simboliche.
Per cui, gli animali che vivono nell’acqua, quelli che vivono sulla terra e quelli che vivono nell’aria hanno sempre svolto una funzione all’interno di un sistema socio-economico, ovvero di collaborazione nella produzione di beni, oppure di convivenza per trasformarsi in alimento, o ancora di compensazione delle aspettative esistenziali. Così l’uomo, agganciato al bisogno di sopravvivere e di pensare una realtà diversa, si rivolge agli animali.
Da tale articolata e diversificata presenza dell’animale nel quotidiano dell’uomo nasce quella ripartizione di significati nell’intrecciarsi del mondo umano con quello animale e che dà origine a un sistema culturale. Significati che, assumono valori a volte più o meno positivi, a volte più o meno negativi, identificabili tra quelli che stanno dentro o fuori dell’Arca, nel momento in cui l’uomo accosta la loro immagine a se stesso.
I lavori del convegno, che si articola in oltre venti interventi, inizieranno alle ore 15.30 di venerdì 8 settembre con l’apertura del professor Quirino Galli, promotore dell’iniziativa con il Gruppo interdisciplinare per lo studio della cultura tradizionale dell’Alto Lazio, e i saluti delle autorità. Sabato 9 doppia sessione, alle 9.30 e alle 15.30, e quindi ultimi interventi domenica 10 dalle ore 9.30.