“Il Rinascimento” in versione integrale a Civita Castellana e Vulci
Sabato 28 settembre (ore 21.00) al Museo dell’Agro Falisco di Civita Castellana (Viterbo) con replica domenica 29 al Museo Archeologico di Vulci-Canino (Viterbo) prima assoluta della versione integrale dello spettacolo “Il Rinascimento”, una regia di Pierpaolo Sepe con la drammaturgia di Gian Maria Cervo, ispirata ai saggi del vittoriano Walter Pater e arricchita da contributi firmati da Massimo Bagnato.
Il Festival Quartieri dell’Arte si concentra, in occasione della sua XXVIII edizione, sulla difesa dei valori della democrazia e lo fa, in una prospettiva molteplice che guarda al passato, al presente e al futuro, spesso giocando sulla relazione tra cultura alta e cultura popolare., co un programma di laboratori e spettacoli che vedono impegnati drammaturghi e registi riconosciuti per il loro impegno nella drammaturgia contemporanea. Tra i prossimi spettacoli, anche il dittico “THE HOLY GAME – A un vincitore nel pallone” di Gian Maria Cervo con contributi di Albert Ostermaier, seguito nelle stesse serate, da “THE HOLY GAME- Pasolini” di Albert Ostermaier con Clemens Schick (24, 25 e 26 settembre).
“Il Rinascimento” affronta una domanda che tocca la nostra epoca: siamo in un nuovo Medioevo o in nuovo Rinascimento? Molti dei maggiori intellettuali di oggi sostengono che all’enorme sviluppo tecnologico che stiamo avendo non corrisponda un adeguato sviluppo intellettuale. Lo spettacolo ha l’intento di sottolineare alcune tensioni esistenti all’interno della società contemporanea e tra epoche diverse. La drammaturgia dello spettacolo è un omaggio ai saggi omonimi dell’intellettuale vittoriano Walter Pater, con contributi firmati da Massimo Bagnato, intelligente e surreale stand-up comedian romano, che da anni calca i più noti palcoscenici televisivi e teatrali, stimato e apprezzato da talent-scout come Maurizio Costanzo e attualmente impegnato nel prime time RAI con la prossima edizione del “Tale e Quale Show”. La narrazione si sviluppa su quattro piani temporali in dialogo tra loro, e sempre abitati da personaggi ispirati al Giudizio Universale. La storia comincia nel 2024, proprio con una surreale visita alla Cappella Sistina guidata da un bizzarro scrittore che affronta con caustica ironia i problemi del nostro tempo. Qui irrompe Michelangelo in persona, trasportando gli eventi nel bel mezzo del ‘500, quando l’artista è impegnato nella realizzazione del suo affresco.
Il salto successivo è nella Londra di fine ‘800, dove Walter Pater, in compagnia di Oscar Wilde e altri illustri amici, mette in scena un’irriverente rappresentazione dedicata alle origini medievali del Rinascimento. Ma con un volo pindarico, si salta nel prossimo futuro: siamo nel 2048 e un gruppo di rivoluzionari è impegnato a combattere un’intelligenza artificiale che ha clonato gli esseri umani basandosi sui loro profili di Facebook e Instagram. A interrompere il delirio pop di questo caotico scenario, arriva il giovane Shakespeare, che nel 1599, dopo aver scritto As You Like It e iniziato a lavorare sul suo Hamlet, riflette sulla sperimentazione di nuove forme di teatro e sulla necessità di continuare ad approfondire la complessità dell’esperienza umana. In scena, Carlo Caprioli, Matteo Bertolotti, Laura Cravedi, Alessandro Pozza, Giacomo Pressi, Orazio Rotolo Schifone, Francesco Santarelli, Emanuele Zappariello. Costumi di Rossella Oppedisano, musiche di Giorgio H Federici.
Quartieri dell’Arte, sostenuto da MiC- Direzione Generale Spettacolo, Regione Lazio e Comune di Viterbo e con la collaborazione di vari Comuni della Provincia di Viterbo prosegue fino al 4 novembre. La programmazione di settembre continua il 28 e 29 con le “Variazioni Ernaux” del Florian Metateatro e in ottobre con la performance “Different” coprodotta con NoveTeatro e Twain e le presenze di Mattias Andersson (dal 2020 direttore del Dramaten di Stoccolma) e Mika Myllyaho (direttore del Teatro Nazionale Finlandese).
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