Cinque occasioni per vivere l’emozione del Presepe Vivente di Civita di Bagnoregio
Cinque appuntamenti con uno dei Presepi Viventi tra i più suggestivi d’Italia, quello ambientato a Civita di Bagnoregio. Le date da segnare in agenda sono quelle del 26 e 30 dicembre, poi 1, 6 e 7 gennaio.
L’iniziativa è organizzata dal Comitato Croce Rossa Italiana di Bagnoregio e Lubriano, con il sostegno e la collaborazione del Comune di Bagnoregio e Casa Civita.
Ogni anno si rinnova l’antico rito della nascita di Gesù in un luogo suggestivo e incontaminato dalla modernità. Il piccolo paese, sospeso sulla Valle dei Calanchi, è raggiungibile soltanto attraverso un ponte pedonale. Il suo ingresso di Porta Santa Maria è una vera e propria porta spazio-temporale che fa tornare indietro di centinaia di anni chi la attraversa.
Qui vive la più antica tradizione del Natale: il mercato di stoffe, di frutta e spezie trasportano i visitatori in quel villaggio che oltre 2.000 anni fa diede i natali a Gesù Bambino.
L’allestimento dei luoghi e il comparire di personaggi in costume d’epoca, che rappresentano scene vissute migliaia di anni fa, la presenza di animali lungo il percorso e la messa in scena di scorci illuminati solo con il chiarore del fuoco, risalta un’ambientazione già naturalmente immersa nel passato e fa sembrare il piccolissimo borgo la Betlemme dell’anno zero.
Una decina i quadri rievocativi che fanno da contorno alla grotta dove nasce Gesù. All’inizio un piccolo suq arabo, poi un castrum romano perfettamente riprodotto, un accampamento di pastori arabi, botteghe artigiane d’epoca e le residenze dei nobili accompagnano i visitatori fino alla Natività, sapientemente allestita e particolarmente suggestiva.
Fuochi e fiaccole, quando cala la sera, riempiono gli occhi di luci e colori sorprendenti. Ogni angolo dell’antico borgo sembra trasformarsi e prendere vita. Gli odori delle spezie avvolgono i visitatori in un’atmosfera unica e straordinaria, l’aria si contamina di suoni e rumori diversi e a volte contrastanti, quasi a voler ricordare che il più grande evento della storia cristiana si è compiuto in una terra aspra e lontana.