Oggi 22 marzo 2023, in occasione della giornata mondiale dell’acqua vi aspettiamo a Piazza delle Erbe dalle 16:30 alle 18:30.
“L’ONU, dichiara il diritto all’acqua un diritto umano universale e fondamentale.
L’acqua potabile e per uso igienico, oltre ad essere un diritto di ogni uomo, concerne la dignità della persona, è essenziale al pieno godimento della vita, ed è fondamentale per tutti gli altri diritti umani e raccomanda agli Stati di attuare iniziative per garantire a tutti un’acqua potabile di qualità, accessibile, a prezzi economici;
I beni comuni come l’acqua, il territorio, l’energia e i rifiuti e servizi pubblici essenziali come quelli deputati a garantire un welfare locale di qualità, appartengono alla comunità e non possono in alcun modo essere sottratti alla stessa, condizionandone la fruizione da parte di tutti i cittadini e limitandone la piena partecipazione al loro governo e alla loro gestione democratica.”
Recita la Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU (28 luglio 2010, GA/10967)
E lo dicevano i quesiti referendari del 2011:
1)fermare la privatizzazione dell’acqua: proponendo l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008, relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
2) lasciare fuori i profitti dall’acqua: proponendo l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”
Oggi più che mai oltre che necessario e un dovere rispettare la volontà referendaria degli italiani. Viviamo un periodo in cui il cambiamento climatico ci porterà ad avere sempre meno risorse idriche ed è impensabile che tali risorse siano in mano ai privati. L’acqua è di tutti e solo il pubblico può gestire un servizio essenziale come questo.
Andremo incontro a desertificazione, a carestie e non facciamo l’errore di pensare che queste cose non ci riguardino, ci riguardano eccome se ci riguardano. La temperatura terrestre si sta alzando, i corsi dei fiumi si stanno prosciugando. Sempre più sindaci e presidenti di regione emanano ordinanze contro lo spreco idrico, se non ci fosse un reale e concreto problema nessuno lo farebbe.
Si prevede che da qui a breve le guerre non saranno più per il petrolio, ma proprio per l’acqua e far gestire il servizio idrico ai privati è pericolosissimo, perché potrebbe esporci a danni irreparabili.
Massimo Erbetti M5S