“State tranquilli anche stavolta qualcuno farà soldi”.
E’ questo il titolo dell’articolo dell’articolo di qualche giorno fa pubblicato su “Il Fatto quotidiano” e crediamo che nessuno di noi sia rimasto stupito più di tanto nel leggere queste parole.
Abbiamo sempre saputo che dietro questi incendi “dolosi” c’e’ sicuramente la mano di qualcuno che ci guadagna e non poco.
La spiegazione è sempre la stessa: questo dei rifiuti è da tempo uno dei business, unitamente all’eolico e al fotovoltaico, che rende più del narcotraffico come scritto su un libro di recente pubblicazione, e da qualcuno che ne sa più di noi!
Come è possibile, ci chiediamo, che in così poco tempo gli impianti di Malagrotta siano stati devastati dalle fiamme e messi anche fuori uso impianti di trattamento rifiuti nelle vicinanze?
Sicuramente entra in gioco la grandezza di qualche mente umana che riesce, non solo come detto a creare “l’emergenza”, ma ha studiato già prima la soluzione (non certo più idonea) sicuramente più redditizia per le sue tasche.
A questo punto un’altra domanda sorge spontanea: è proprio necessario autorizzare la realizzazione di una discarica ad Arlena di Castro, ove potranno confluire i rifiuti urbani di Roma e dintorni, con le possibili e disastrose conseguenze verificatesi a Malagrotta dove quintali di prodotti alimentari sono già destinate al macero per non pensare poi ai danni che i fumi tossici potranno avere sulle persone sulle culture sugli animali e sul clima !
Alla luce di tutto questo ci chiediamo, ancora, e per l’ennesima volta come “alcune amministrazioni” non si adoperino per non consentire questo tipo di azioni e non si impegnino, invece, ad impedirle, avendone la possibilità ma soprattutto l’obbligo per le funzioni che esercitano e per il mandato loro conferito proprio nell’ambito di situazioni pericolose e critiche come queste.
Riflettiamo insieme ai nostri numerosi sostenitori affinché emerga chiarezza e trasparenza.
Il Comitato per la salvaguardia del territorio di Arlena di Castro