SPECULAZIONI
È sotto gli occhi di tutti la speculazione in atto per quanto riguarda i rincari energetici da parte delle grandi
multinazionali del settore, l’ENI, come tutte le altre, continua ad acquistare il gas allo stesso prezzo di prima della
guerra, ma rivende lo stesso a prezzi esorbitanti mistificando il tutto con la “scusa” della guerra.
Come sempre le “soluzioni” ricadono su di noi, basti pensare all’abbassamento di 1°C dei termosifoni, tra l’altro
soluzioni che non hanno poi bisogno di essere applicate in quanto strutture fatiscenti come le scuole ne danno la
dimostrazione, è infatti notizia proprio di questi giorni di scuole della provincia con temperature decisamente polari.
Riteniamo inaccettabile tutto ciò, in quanto ancora una volta chi ci rimette siamo noi, gli stessi che vengono
quotidianamente sfruttati e sottopagati sui posti di lavoro.
GUERRA
Tra pochi giorni, il 24 febbraio, saremo ad un anno dall’inizio della Guerra Imperialista in Ucraina, che vede
contrapposte da una parte la NATO e i suoi alleati e dall’altra la Russia. Una guerra costata ad oggi migliaia di morti,
soprattutto tra le proletarie e i proletari di questi paesi.
Ucraina, Russia e paesi limitrofi sono tra i maggiori detentori nel mondo di primarie materie prime ed importanti
risorse energetiche.
Questa guerra, come tutte le guerre dei padroni, comporta sempre di più ”ECONOMIE DI GUERRA” in tutti i paesi
Capitalisti, non è un caso che il Ministro della Difesa dica “serve rifornire le scorte nazionali dopo gli invii di armi a
Kiev” .
Tutto ciò comporta costi sociali, che ricadono anche e soprattutto su di noi, con il carovita, l’inflazione, la
disoccupazione, il lavoro sfruttato e sottopagato oltre che le drammatiche conseguenze dal punto di vista ecologico,
ambientale e sulle condizioni di vita.
CAROVITA
È davanti ai nostri occhi e soprattutto nelle nostre tasche l’immiserimento dello stipendio, per chi lo percepisce
ancora, e come se non bastasse, il nuovo governo ha deciso di eliminare da qui a pochi mesi il Reddito di
Cittadinanza, uno strumento che, seppur insufficiente, negli ultimi anni ha permesso a milioni di persone di non
morire di fame.
L’inflazione galoppante dovuta all’aumento vertiginoso dei beni di prima necessità, cosi come quello speculativo sulle
materie prime per l’energia ricade ancora una volta sulle classi sociali meno agiate.
RIVENDICHIAMO DELLE COSE TANTO SEMPLICI
QUANTO FONDAMENTALI:
• vogliamo l’aumento generalizzato di salari e pensioni per fare fronte al carovita;
• vogliamo l’introduzione di un salario sociale, dignitoso e garantito a tempo indeterminato, indicizzato
economicamente per contrastare l’inflazione e la speculazione, che permetta ai proletari sottopagati, a
quelli disoccupati e a tutti coloro che ne hanno bisogno di vivere dignitosamente;
• ci opponiamo al lavoro non pagato, in tutte le sue tipologie che possono essere lo straordinario, lo
stagistico, il volontariato, l’apprendistato e l’Alternanza Scuola-Lavoro;
• ci opponiamo al precariato, a partire dai settori della grande distribuzione, turismo, edilizia, ristorazione
e in tutti quelli in cui è evidente il super-sfruttamento da lavoro nero, giornate di lavoro interminabili,
salari infimi, condizioni insalubri e ritmi massacranti, soprattutto dove sono rese più difficili
l’organizzazione e la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici.
• ci opponiamo all’economia di guerra, se ci sono i soldi per gli armamenti ci sono anche per la sanità, la
scuola, i trasporti, le case.
LOTTIAMO OGGI, DOMANI È TARDI!
SABATO 4 FEBBRAIO – ORE 10
PRESIDIO PRESSO ENI STORE – VIA CASSIA SUD 3A – VITERBO
Tuscia in Lotta