
Con riferimento all’articolo pubblicato su alcuni quotidiani online circa “l’insurrezione popolare contro la gestione dell’Università Agraria” rispondiamo con un grande sorriso.
Non c’è nessuna bufera istituzionale e l’Università Agraria di Blera sta operando legittimamente e con trasparenza, come sempre fatto negli ultimi 18 anni.
La tensione cerca di crearla chi ha grossi interessi e contenziosi legali con l’Università Agraria, perché vuole diventare amministratore dell’Ente per evitare di perdere quello che ha realizzato e ottenuto illecitamente, o perché non vuole pagare per gli errori commessi.
Parliamo di case e fabbricati agricoli costruiti illegittimamente sui terreni dell’Ente e che quindi l’Università Agraria sta acquisendo come previsto dalla legge. Poi c’è il pascolo abusivo e il danneggiamento del patrimonio dell’Ente con uno dei peggiori incendi degli ultimi anni e con un risarcimento di decine di migliaia di euro a favore dell’Università Agraria.
Ma chi sta a capo di questo comitato così facinoroso? Proprio coloro che sono stati esclusi per non aver rispettato lo Statuto: chi non paga i canoni da anni e chi ha costruito abusivamente abitazioni e altri immobili sulla terra dell’Università Agraria di Blera. A questi si aggiungono quelli che non sono capifamiglia (non un requisito nuovo, ma richiesto dal 1896!) e quelli che per evitare di percorrere 250 metri in più per raggiungere i loro terreni hanno fatto causa all’Ente, perdendola di fronte al Commissario per gli Usi Civici di Roma, il quale ha stabilito che la scorciatoia da loro usata come strada non può essere una strada, perché non è compatibile con la natura civica di quel terreno.
Infine, oltre ai rinviati a giudizio e responsabili a vario titolo dell’incendio, troviamo quelli che hanno avuto “trattamenti particolari” dall’Ente e dal Comune prima del 2005 e che, di volta in volta, stiamo scoprendo e portando di fronte alle autorità competenti. Si parla di affrancazioni di terreni illegittime, altre concessioni edilizie irregolari, pozzi scavati sui terreni dell’Università Agraria senza alcuna autorizzazione, pezzi di patrimonio dell’Ente venduto ad uso e consumo dei richiedenti, senza asta pubblica. Insomma, la misura è veramente colma.
Quindi chi è stato escluso lo è stato non per avere “opinioni divergenti” o per “non essere allineato”, come vorrebbero far credere costoro, ma perché il suo comportamento è stato, ed è, divergente e non allineato allo Statuto e alla legge in generale. E sono appena 24 su un totale di 758.
Per quanto riguarda il ritardo nella convocazione dell’Assemblea, il comitato dimentica di dire che questa Amministrazione ha avviato le procedure per andare al voto il 10 febbraio, oltre un mese e mezzo prima della sua raccolta firme. Le centinaia di istanze di iscrizione che sono state consegnate all’Ente sino a quella data, sono state oggetto di istruttoria amministrativa e legale, seria e circostanziata. E proprio al termine dei tanti procedimenti amministrativi, che hanno tempi tecnici da rispettare ai sensi del decreto legislativo 241/90 e ss.mm.e ii., è stata convocata l’Assemblea per il 5 Maggio, non certo per merito di questa gente.
Un’ultima considerazione: ma se c’era questa emergenza istituzionale di opacità e di legalità, tanto che “negli ultimi anni …chi non è allineato viene escluso”, forse questo comitato sarebbe dovuto ricorrere alla giustizia molto prima.
Addirittura costoro parlano di “regolamento fantasma”; tanto fantasma da essere stato deliberato e pubblicato 2 volte. La prima volta con la deliberazione del Consiglio di Gestione n. 9 del 12 Marzo 2024, la seconda volta con deliberazione dell’Assemblea Utenti il 13 Luglio 2024. Inoltre l’approvazione del regolamento elettorale e del suo contenuto sono stati comunicati ad “uno dei più alti rappresentanti del comitato” prima della scadenza della pubblicazione. Quando questo si è recato all’Università Agraria con un pacchetto di richieste di iscrizione con delega, il vice Presidente gli ha comunicato che gli interessati all’iscrizione, come previsto dal regolamento, dovevano presentarsi personalmente. Così parecchie iscrizioni al voto dei simpatizzanti del comitato sono state fatte correttamente e accettate. Ma poi il comitato se ne è dimenticato o ha deciso nuovamente di fare di testa propria ignorando le regole, con le conseguenze che adesso lamenta.
Il problema vero è che questi signori non si sono mai interessati dell’attività dell’Ente e NON HANNO PARTECIPATO MAI alle Assemblee che si sono tenute dal 2020 al 2024. Lo fanno solo oggi perché sono stati toccati nei loro interessi personali, contro l’Università Agraria e contro tutti gli Utenti onesti.
Interessarsi al bene comune solo quando l’Università Agraria di Blera chiede giustizia e tocca gli interessi privati è veramente uno strano modo, diremmo degno di un comitato “alternativo”.
Come pare sia stata alternativa anche la tanto pubblicizzata raccolta firme per la convocazione dell’Assemblea. Durante questa raccolta pare che le motivazioni siano state prima di tutto “dobbiamo mandare a casa Luca Torelli”, o ancora “dobbiamo commissariare l’Università Agraria” e addirittura “fammi un favore, mettimi una firma”… Tutte motivazioni “altamente istituzionali e orientate al bene pubblico”. Tutti gli interessati a conoscere la verità sono sempre invitati a farlo, leggendo i documenti, presso la sede dell’Università Agraria.
Come già accaduto nel 2019, quando furono pubblicati articoli che lamentavano ritardi nelle elezioni e insinuavano irregolarità, rispondiamo “la storia insegna che chi non rappresenta nulla, se non i propri interessi, ha una sola ossessione: votare il prima possibile per cercare di ribaltare a proprio vantaggio la situazione, magari “scambiando” o comprando anche qualche voto, con modalità di cui le cronache sono piene. (cit. Dominio Collettivo Università Agraria di Blera 2013-2020)”
Il Presidente
Mantovani Sergio Stefano
