Continuano gli accertamenti della Squadra Mobile di Viterbo al fine di individuare altri episodi ed identificare eventuali complici del soggetto di origine partenopee arrestato venerdì scorso nel capoluogo campano.
Con l’arresto del 7 luglio scorso sono 8 i napoletani dediti alle truffe agli anziani in trasferta fermati a Viterbo dalla Polizia di Stato dall’ inizio anno.
In particolare la Squadra Mobile, anche con l’ausilio delle Volanti dell’U.P.G.S.P., ha arrestato in questi mesi cinque soggetti e altri tre sono stati denunciati.
Infatti, a marzo l’Ufficio investigativo viterbese, sulla base di ordinanza cautelare degli arresti domiciliari, ha tratto in arresto a Napoli due trasfertisti che avevano truffato un’anziana signora di Viterbo nel febbraio scorso. Erano stati individuati grazie alle telecamere cittadine e, soprattutto, grazie a quelle di un bar del centro, dove uno dei due si era fermato per il caffè prima di ripartire per far rientro nella città partenopea.
A maggio, poi, altri due napoletani, questa volta padre e figlio, trovati in attesa nel parcheggio di Valle Faul, in concomitanza con una serie di segnalazioni di approcci telefonici a potenziali vittime, sono stati denunciati.
Nel mese di giugno un’altra coppia di truffatori è stata arrestata nel momento in cui citofonavano all’abitazione di una signora grazie alla tempestiva richiesta di intervento della donna.
Infine venerdì, sulla base di misura cautelare degli arresti domiciliari, veniva tratto in arresto a Napoli un altro trasfertista, fermato a gennaio a Viterbo, che si era reso responsabile di almeno due truffe ad anziani a Roma e provincia; al momento dell’identificazione presso la Questura lo stesso era in compagnia di un altro napoletano che invece veniva denunciato per altre truffe.
Massima rimane l’attenzione della Questura di Viterbo attraverso l’ufficio investigativo, la Squadra Mobile, e quello del controllo del territorio, le Volanti, nella repressione del fenomeno delle truffe agli anziani.
Inoltre, la Divisione Anticrimine della Questura, in un’ottica di prevenzione a tali reati, continua a organizzare conferenze sull’argomento presso le parrocchie e le associazioni di categoria.