Ogni anno, quasi 50 mila donne si rivolgono a un centro antiviolenza o casa rifugio.
Si tratta di donne vittime di violenza (fisica, psicologica, economica) che si sono allontanate da casa per fuggire da un presente ed un passato di soprusi, alla ricerca di un nuovo inizio, insieme alle proprie figlie e figli.
Donne che hanno chiesto aiuto e hanno trovato un posto protetto dove trasferirsi, per trovare un’alternativa ai soprusi di cui erano vittime.
Per loro la casa rifugio rappresenta, quindi, quel luogo dove vivere temporaneamente per ricostruire, grazie ad un supporto emotivo e all’autonomia, una nuova vita.
A richiamare l’amministrazione comunale all’ottemperanza di quanto previsto nel programma elettorale di “Giampieri Sindaco”, riguardo la realizzazione di una casa rifugio nella nostra città, e con ciò, al dovere di aprire nel più breve tempo possibile questa importante struttura di cui non sia ha piu’ traccia, è l’ex assessore ai Servizi Sociali del Comune Civita Castellana Carlo Angeletti.
“Purtroppo la frivolezza di questa amministrazione, ormai è ben nota a tutta la cittadinanza – conclude Carlo Angeletti- speriamo solo che la casa rifugio non faccia la fine dei soggiorni marini estivi comunali per anziani del 2022 in cui, l’esecutivo pro-tempore, trovò fondi per cene in rosa , ma non si curò di fare altrettanto per le attività estive dedicate alla terza età.”
Come al solito con pazienza certosina, si resta in attesa di risposte , che chissà se mai arriveranno.
Carlo Angeletti
Ex Assessore ai Servizi Sociali del
Comune di Civita Castellana