Il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, nel tardo pomeriggio giungeva una richiesta d’aiuto al 112 per un giovane in escandescenza. La richiesta era partita dalla madre dell’uomo, un giovane 20enne, il quale in preda ai fumi dell’alcool, avrebbe dapprima messo a soqquadro l’abitazione della donna e del di lei marito gettando in strada oggetti vari tra cui anche l’albero di Natale, successivamente sceso in strada il giovane, in preda al delirio, avrebbe minacciato di togliersi la vita.
I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Montefiascone, provavano a calmare il soggetto senza però riuscirvi. L’uomo preso dal risentimento, nonostante la presenza dei militari cercava di aggredire nuovamente la donna e suo marito. I militari costretti ad intervenire per fermare l’aggressore non riuscendo a farlo desistere hanno dovuto far ricorso a messi di coercizione fisica. Solo allora il soggetto riusciva ad essere bloccato nei suoi intenti. Nella colluttazione un militare riportava lesioni giudicate guaribili in 10 giorni. Il giovane, di origine nord africana veniva quindi tratto in arresto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e deferito all’autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamenti in famiglia. In questo caso l’uso della forza è stato fondamentale per vincere una resistenza che altrimenti avrebbe potuto genere gravi conseguenze nei confronti delle vittime.
Il presente comunicato viene autorizzato dalla Procura della Repubblica, visto l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.