Nella giornata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Montefiascone hanno eseguito due ordinanze di applicazione di misure cautelari nei confronti di due uomini montefiasconesi, autori di una rapina a mano armata ai danni di un distributore di carburanti della medesima cittadina falisca.
I fatti risalgono alla mattinata del 13 ottobre, quando al 112 giungeva una chiamata da parte di un cittadino extracomunitario di origine nigeriana, addetto alla stazione di servizio ubicata in via Santa Maria delle Grazie, il quale riferiva di essere rimasto vittima di una rapina ad opera di due soggetti armati di pistola, completamente travisati con delle tute protettive sanitarie bianche. La vittima infatti aveva ben descritto gli autori, completamente travisati, riferendo, in un italiano non proprio fluente, che gli autori indossavano delle tute “covid” e delle mascherine!
Secondo il racconto, la giovane vittima, mentre era al lavoro alla pompa di benzina, aveva visto giungere a forte velocità una macchina di colore bianco nel piazzale del distributore, a pochissimi metri dal gabbiotto ove si trovava in quel momento. Dall’auto erano poi scesi due uomini armati, i quali gli intimavano di consegnare le chiavi della cassa self-service del distributore automatico. I rapinatori una volta capito che non vi era nessuna chiave, si accanivano con violenza nei confronti del giovane colpendolo con calci in faccia e pugni intimandogli di consegnare quanto fosse in suo possesso. Al termine dell’inaudita violenza gli sottraevano la somma di 400 euro, parte dello stipendio di un mese che il giovane aveva prelevato la sera prima.
La dinamica della rapina apparsa agli inquirenti inizialmente alquanto anomala, per le modalità in cui si era svolta. Alcuni aspetti inusuali, a tratti stridenti rispetto alle consolidate modalità di esecuzione del reato predatorio, avevano indotto i Carabinieri a valutare con attenzione e prudenza l’evento e a non divulgarne la notizia al fine di non creare allarme, senza per questo però lesinare indagini approfondite. Le stesse, condotte a ritmo serrato, consentivano di addivenire celermente ai responsabili, due italiani residenti a Montefiascone. I Carabinieri individuavano la proprietà dell’autovettura utilizzata, nonostante questa montasse targhe risultate rubate, e successivamente, individuavano i due autori grazie a dei fotogrammi del sistema di videosorveglianza cittadino che li ritraevano con le tute bianche “covid”.
I Carabinieri rinvenivano e sequestravano la pistola utilizzata, rivelatasi una scaccia cani senza tappo rosso, e le tute covid utilizzate, nonché le targhe false montate sulla macchina per darsi alla fuga. Gli esiti investigativi agevolati dal sistema di videosorveglianza comunale e dal rinvenimento della pistola e degli indumenti utilizzati per il camuffamento consentivano all’Autorità Giudiziaria di emettere, su richiesta della Procura di Viterbo, delle misure cautelari, consistenti “nell’obbligo di dimora” per uno degli autori, e nell’obbligo di firma giornaliero presso la locale caserma per l’altro. Il risultato conseguito, pone in evidenza ancora una volta, l’importanza dei sistemi di videosorveglianza presenti sul territorio della Tuscia per i quali il Comando Provinciale dei Carabinieri di Viterbo ha già avviato autonomamente una serie di attività di screening e di collaborazione con gli enti locali volte ad implementare, dove possibile, l’aspetto manutentivo e, nell’ottica di futuri stanziamenti, di potenziarne anche la presenza nei piccoli centri urbani della provincia.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo e trasmesso per interesse pubblico.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.