Nell’ultima settimana i Carabinieri della Compagnia di Viterbo hanno dato esecuzione a tre provvedimenti emessi dall’A.G. in esito ad attività di indagine inerenti reati contro il patrimonio, la persona e il traffico di sostanze stupefacenti.
Nel fine settimana i militari della Stazione di Vetralla hanno ottemperato a due distinti provvedimento di esecuzione di pene emessi dalla Procura di Viterbo.
Il primo caso riguarda un cinquantatreenne vetrallese, ritenuto responsabile di violazione di domicilio, lesioni, rapina e minaccia, commesse a Vetralla tra il 2018 e il 2020. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto alla casa circondariale “Nicandro Izzo” di Viterbo.
Il secondo caso ha riguardato un cittadino cinquantaquattrenne di origine sudamericana, ritenuto responsabile di violazioni degli obblighi di assistenza familiare, commessi a Vetralla tra il 2013 e il 2017. Dopo l’arresto l’uomo è stato ristretto nella sua abitazione.
Infine, i militari della Stazione di Viterbo hanno tratto in arresto – in esecuzione di provvedimento della Procura Generale della Repubblica presso la Corte D’Appello di Roma – un quarantaseienne viterbese ritenuto responsabile di ricettazione, evasione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti commessi a Roma tra il 2019 e il 2020.
I provvedimenti eseguiti consentono ai condannati di proseguire l’esecuzione della pena in regime di detenzione domiciliare, presso l’abitazione di residenza, con il rispetto di specifiche condizioni volte al controllo della loro condotta, al fine di evitare che gli stessi possano compiere azioni in grado di ledere gli interessi della collettività.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo e trasmesso per interesse pubblico
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva